Foggia | T min | T max | Vento | Prob. Precipitazione [%] | ||||
Sabato 1 | ![]() | 20 | 36 | ENE | 11 km/h |
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Domenica 2 | ![]() | 20 | 37 | WSW | 7 km/h |
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NOTIZIE
VOLA SUL GARGANO E LA VACANZA E' GRATIS!!!
L'iniziativa promoziona l'aereoporto di Foggia G. Lisa ed il Turismo sul Gargano.
Sul Subappennino Dauno questa estate si ballerà al ritm0 della tarantella e della taranta.
A Faeto, la notte del 15 Agosto, e subito dopo a Celenza Valfortore, il 16 Agosto, va in piazza lo spettacolo di Michele Mangano e dei suoi Danzanova (un gruppo composto da sei danzatrici, la cui danza seguendo una concezione teatrale, imprime una dimensione ludica e dinamica allo spettacolo), che s'intitola "Gargano & Salento".
Il ballerino di Monte Sant’Angelo, il maestro Michele Mangano, una vita dedicata alla danza e alla musica popolare del Gargano, insegue le sue creazioni in terra di Capitanata, tramite esse si stringe alla gente dauna con entusiasmo, cercando nuove sperimentazioni musicali e coreografiche.
Feste patronali, Sagre in 'odore' delle tradizioni e dei gusti, Balli, Canti. Ogni giorno d'Agosto i Comuni sono in festa.

E’ agosto, un altro. Non c’è Comune d’Italia che non ritenti la festa che tale mese reclama. Si celebrano le tradizioni legate al territorio, alla comunità locale: vessilli pitturati d’ogni forma e misura, storia di brigantaggi e di potentati; santi patroni e fanti in arme; costumi; pietanze tipiche; scritti, ballate e canti; in questo periodo sono ripassati per dare lustro al blasone comunale, affinché svetti il campanile d’ogni pur minuto paese che si trovi sulla costa marina, in pianura, in collina o in montagna, lungo tutta sia per le bellezze paesaggistiche sia per le qualità ospitanti della gente locale, tra le quali la più allettante sembra essere proprio la capacità d’offrire svago e spettacolo ai villeggianti. Su questa festività popolare agostana nei Comuni, in un passato non distante per tempo, ma idealmente risolto, ha tanto influito il fenomeno dell’emigrazione per lavoro, nel corso del quale tanti comuni italiani si sono svuotati dei dimoranti più giovani, diretti a procurarsi occupazione nei luoghi caratterizzati da un’economia in espansione. Ci riferiamo agli anni cinquanta-sessanta. Parliamo di gente popolana, animata perennemente dal vincolo col paese d’origine, dove essi avevano dovuto lasciare familiari e le tracce della loro origine. Una tal gente è comprensibile che, nei periodi di festività più significativi, anche più duraturi quanto ai giorni festivi, facesse ritorno nel proprio paese d’origine per ricongiungersi con i propri consanguinei. Chi ha l’età giusta, ha visto quei paesi, quasi deserti nel corso dell’anno, riabitarsi durante le festività pasquali, estive, natalizie o di fine anno. Le stradine di paese a stento contenevano le tante autovetture a targa ‘estera’, quasi tutte di grossa dimensione, con le quali erano ‘ritornati’ i paesani emigrati. Ed è ovvio che non solo le famiglie ricostituitesi ed anzi accresciute dai novelli nati facessero festa. L’intero paese festeggiava ed ogni aria prudeva di sapori ben noti: gli anziani erano all’opera per far rivivere antiche giovialità, cose semplici che, tuttavia, sapevano ancora di tempi modesti eppure più semplici eppure correntemente più sereni. Ed i trenta continui giorni del mese d’agosto, quelli della festività più lunga, quelli d’una natura che s’offre con tutta la sua generosità, sono stati anche quelli dei Comuni in festa popolare. Infatti: Sagre in nome delle tradizioni e dei gusti, Balli, Canti ed anche ... tanta Familiarità. Oggi, dopo qualche generazione, questo fenomeno popolare s’è modernizzato. Gli interessi economici, il marketing applicato, un bel po’ di denaro che gira attorno al mantenimento dei borghi che sanno documentare un minimo di storicità, la furbizia di qualche sindaco, alimentano quello che ormai è un conclamato business. Tutti i Comuni d’Italia ad agosto scendono in festa, ‘markettano’ il loro Cartellone estivo, offrono ai turisti svago a ripetizione, per richiamare la loro presenza e quindi una ‘botta’ all’economia stagionale e perché no, una alla negatività dell’azione politica strascicata sino all’estate da amministrazioni comunali che lamentano in modo cronico la mancanza di denaro nelle casse istituzionali. Eppure, per divertire il popolo, per ‘mantenerlo’ allegro almeno d’agosto, queste amministrazioni comunali trovano il denaro. Alcuni assessorati comunali, in linea con le ragioni della crisi economica attuale, dicono di fare comunque economia, ricorrendo anche ad artisti locali in vena di farsi notare. Altri assessori, invece, ci sembrano tanti e troppi, anticipano che queste manifestazioni ludiche non possono essere al risparmio, per il fatto stesso che sono intraprese dal Comune. Sennò, che misera figura ci farebbe lo stesso? Per cui, ecco i cartelloni dello spettacolo comunale agostano, fare a gara nel pubblicizzare la partecipazione di star nazionali ed estere dal cachet non certo modesto e da pagare in anticipo, per contanti. Tanto, l’amministratore pubblico non paga e... “Io pago”. Anche se lo spettacolo(?) non mi diverte. gma