giovedì 4 giugno 2009

giovedì 4 giugno 2009


NOTIZIE

le buone


INAUGURATA LA TANGENTE SETTENTRIONALE.

La strada collega la Stazione ferroviaria con Via Manfredonia e l’ingresso Autostrade.

Passataci come una grande opera, forse perché realizzata dopo circa quaranta anni dalla sua previsione, il Sindaco di Foggia, Ciliberti, agli ultimi atti delle sue funzioni, inaugura la “via”, una normale strada cittadina, che dal piazzale della ferrovia porta direttamente sino a via Manfredonia, punto di direzione verso il Gargano e l’imbocco delle Autostrade. L’hanno subito chiamata ‘tangente’. (Tangente in geometria è una retta che interseca una curva in due punti coincidenti). Il nome fa pensare ad un asse attrezzato, ad una strada ampia. La normativa ufficiale dello stato italiano, prevede invece: Strada urbana di scorrimento, a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso semaforizzate; per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali estranee alla carreggiata, entrambe con immissioni ed uscite concentrate. Strada urbana di quartiere, ad unica carreggiata con almeno due corsie, banchine pavimentate e marciapiedi; per la sosta sono previste aree attrezzate con apposita corsia di manovra, esterna alla carreggiata. Superstrada, a carreggiate separate con due o più corsie per senso di marcia. Può tuttavia indicare in alcuni casi sia strade a carreggiata unica senza incroci a raso né attraversamenti di centri abitati, sia raccordi autostradali senza pedaggio.

Quest’opera viaria, per le caratteristiche reali, ci sembra più una normale strada urbana di quartiere, non una ‘tangente’. Peraltro, essa, all’imbocco dal piazzale stazione, ha un unico senso di marcia, quello verso via Manfredonia. L’inverso, che da Via Manfredonia s’orienta alla stazione, all’ altezza del Palazzo Amgas, non consente di proseguire, per l’accesso al piazzale della stazione ferroviaria. Bene, monca o sguincia che sia, qualcosa è stata fatta. Non condividiamo le parole roboanti che il sindaco uscente ha elevato nel momento dell’inaugurazione della strada, però... qualcosa è stata realizzata. Forse sottomisura, rispetto alla dimensione del problema del traffico che dal centro urbano si veicola verso l’autostrade e viceversa, rispetto anche al numero ed alle dimensioni dei Bus in servizio su quella direzione. gma


SUL TEATRO GIORDANO IL SINDACO USCENTE RASSICURA: “ENTRO GIUGNO TERMINERANNO I LAVORI DI RESTAURO”


Ieri il quotidiano pugliese “La Gazzetta del Mezzogiorno”, riportava le dichiarazioni con le quali il candidato sindaco per il Partito Democratico, lo stesso cui appartiene Ciliberti, denunciava che la riapertura del Teatro comunale sarebbe slittata all’anno 2010. Il puntiglioso e bravo giornalista foggiano, Filippo Santigliano, ha sentito in proposito il sindaco uscente di Foggia, Orazio Cliliberti. Il quale, in effetti, a causa della carica di sindaco che ancora riveste, non poteva che essere il responsabile dei ritardi denunciati. Ebbene il sindaco ha dichiarato che “i lavori di ristrutturazione interna al Teatro Giordano, si concluderanno entro questo mese. Difatti –sostiene- in questi giorni si stanno montando le poltrone.” Parole che, lasciano prevedere l’apertura susseguente del Teatro. Dopo che sono girate a vuoto le date della sua apertura al novembre 2008, poi a febbraio e maggio 2009. In effetti non è così, perché Ciliberti questa volta non parla di ri-apertura. Dice solo che i lavori stanno per essere ultimati. E si scusa, a nome dell’amministrazione uscente, dei ritardi verificatisi. Insomma, diciamolo: Quel che ha fatto ha fatto, il sindaco uscente. E certo egli sta rammaricandosi, per non aver potuto rivestire la fascia tricolore, in occasione di un evento così celebrativo, quale sarebbe stata la cerimonia di riapertura del Teatro comunale, per la quale egli aveva promesso la presenza del Presidente della Repubblica. A giorni il suo mandato si concluderà. Al sindaco eletto spetterà chiarire anche questa incombenza, come forse dettagliare il conteggio delle enormi somme spese per questa lunga restaurazione. I cittadini foggiani dovranno attendere ancora, perché s’accerti la data in cui il Teatro ‘Umberto Giordano’ riaprirà i cancelli, i battenti, la biglietteria. gma


le giuste


LA CASSAZIONE CONDANNA L'INPS E DA' RAGIONE AI COLTIVATORI DIRETTI.

L'Istituto dovrà riliquidare agli agricoltori la disoccupazione a partire dal 1998.


La contesa: I lavoratori agricoli chiedevano il riesame contabile delle loro partite di disoccupazione, a partire dal 1998, l’INPS sosteneva di non potere considerare la situazione arretrata se non nell’arco temporale di un anno e trecento giorni. Saltata ogni transazione, a causa dell’atteggiamento tracotante di una istituzione pubblica, che invece, avrebbe dovuto usare una mentalità aperta, disposta a prendere in riesame le previdenze pretese, c’è voluta una sentenza della Corte di Cassazione, per affermare il diritto dei lavoratori agricoli dauni. Dopo questa sentenza, si parla di un abuso consumato dall’INPS di Foggia in danno dei braccianti. E l’abuso c’è stato. Nè serve a cancellare un comportamento così ottuso e prevaricatore, questa sentenza. Anzi, che essa serva, con il suo assunto, a fissare le responsabilità dei pubblici ufficiali che si resero colpevoli di tale abuso, onde perseguirli. La suprema corte in effetti ha semplicemente riaffermato un principio esistente: “La riliquidazione dell’indennità di disoccupazione va presentata entro il termine dei dieci anni”. Le somme che l’INPS dovrà sborsare sono notevoli. A queste sono da aggiungere le spese dovute: da quelle per il lungo procedimento giudiziario (l’istituto ha sopportato anche atti di pignoramento), alle spese d’onorario dovute agli avvocati dei lavoratori agricoli. Resta la disconcettualità (sconcio concettuale) usata dai dirigenti pubblici di tutti gli enti : che essi non ‘pagano’ di tasca propria. E vorremmo che così non fosse, giusta i grossi stipendi con cui sono retribuiti. gma


le cattive


IL TRAGICO INCIDENTE DI STORNARA. LE VITTIME DIVENTANO DUE.

Muore anche la giovane, dopo due giorni di coma.

Maria Immacolata Di Gioia, 24 anni, coinvolta nel grave incidente stradale, avvenuto sabato notte, in cui all’istante perse la vita il fidanzato Francesco Casarella, alla guida dell’auto uscita di strada e finita contro un albero, è deceduta. Due giorni di pressanti cure presso la Rianimazione dell’ospedale Tatarella in Cerignola, non sono servite a salvarla. Troppo gravi furono le ferite riportate, che l’avevano ridotta in coma. Sono così finite, disattese, le nostre speranze, quelle di amici e parenti, ai quali rivolgiamo il nostro cordoglio. gma



gma