venerdì 3 settembre 2010

UN PROGETTO IMBARAZZANTE.

Il Tram-Treno dei desideri trasporterà la città di Foggia sino ad una destinazione migliore?

Sacra Ragione dove sei? Quei diversi punti di vista da cui parte il tuo studio, non possono cambiare la concreta unitarietà della realtà che osservi ed analizzi, così come rimane uno e quello il paesaggio focalizzato, pure se noi lo osserviamo da differenti angolazioni. Punti di considerazione che non possono essere spacciati per ‘la’ Ragione di un fatto, rimanendo tutt’al più i punti di un opinabile che non è ancora maturato in Concetto.

Perciò, quando definiamo ‘imbarazzante’ il progetto del treno-tram fatto elaborare dal Comune di Foggia, quello dei lavori tesi a trasformare piazzale Vittorio Veneto ed una parte dell’area della stazione ferroviaria di Foggia in un esemplare terminal intermodale, non vogliamo che quella che è una nostra opinione sul progetto da noi visionato e sulle casuali-rapporto tra: progetto, territorio ed esigenze della popolazione locale, passi per una ragione, peraltro di negatività assoluta, sul suo concetto base, cioè quello di sviluppare e modernizzare la vita sociale e l’economia della nostra provincia facendo leva sulla intermodalità della mobilità relativa al locale sistema dei trasporti e della viabilità.

E’ certo ragione per lo sviluppo dell’intera provincia di Foggia, puntare su un consistente sviluppo di tutte le modalità di trasporto – treno, bus extraurbani ed urbani, taxi, car sharing e bike sharing -, con la gestione centralizzata in Foggia dei flussi di mobilità interprovinciali: tra Gargano, Monti Dauni e Dorsale adriatica, con la stessa città di Foggia.

Lo sviluppo e la modernizzazione del sistema dei trasporti è un elemento propulsore essenziale per avviare la rivalorizzazione di qualsiasi territorio provinciale e regionale. Non possiamo negarlo. Allora, perché ci sentiamo imbarazzati, man mano che ci addentriamo nella lettura di questo progetto, così come lo presenta il sindaco di Foggia, così come fu elaborato dall’ufficio tecnico del nostro comune?

Il tarlo maggiore è che esso è legato alla tristemente nota pioggia di denari che elargisce in banda larga la Unione Europea, sulla quale vengono ‘sintonizzati’ infruttuosi piani di sviluppo territoriali, elaborati dalle nostre regioni giusto per fare denaro.

L’altro tarlo, più profondo, è legato all’assenza in questo progetto di un tema unificante che sia l’analisi dei processi di cambiamento che questa tecnologia e dinamica di mobilità intermodale può e deve introdurre sulle abitudini, sui comportamenti, sugli stili di vita della società Dauna e sullo sviluppo della economia industriale ed artigianale della nostra città e della nostra provincia. Dove sono i programmi correlati circa la nuova dinamica sociale della nostra popolazione, circa i nuovi spazi urbani che sono legati a questa dinamica di mobilità tecnologica? Abbiamo appreso piuttosto una teoria generalizzata, una confusione terminologica e concettuale, applicata occasionalmente al territorio foggiano ed alle comunità ‘toccate’ da questo progetto, senza considerare specifici elementi di partenza, di fruizione e di arrivo. Eppure l’intero progetto di sviluppo riguarda, leggendo le indicazioni, la popolazione di Foggia più quelle di Lucera, Manfredonia, le aree del Gargano e dei Monti Dauni.

Concettualmente il treno-tram o metro è la macchina su cui poggia lo sviluppo della mobilità relativa ad un’area metropolitana, afflitta dai problemi di mobilità pedonale urbana e nello stesso tempo da quelli del traffico autoveicoli, privati e del trasporto pubblico. Una mobilità metropolitana fortemente e diversamente condizionata nei centri storici, nei quartieri di particolare interesse sociale ed economico, nelle zone caratterizzate dalla presenza di nodi commerciali, di università, o nelle zone industriali, è senz’altro ‘alleggerita’ da una rete di treno-tram. Insomma una rete treno-tramviaria nasce nelle aree urbane caratterizzate da elevata congestione e inquinamento ambientale, dove sistemi di trasporto pubblico innovativi e ad alta frequenza di servizio possono offrire ai cittadini un'efficace alternativa al mezzo privato.

Qui da noi, vale a dire nel nostro caso, alla parola ‘metropoli’ ci richiama solo il detto ‘area vasta’. La nostra provincia è così vasta che qualcuno vi vede davvero un’area metropolitana, immaginandosi e soffrendone anticipatamente i problemi del traffico congestionato: un’area universitaria affollata di pedoni; il traffico pendolare autoveicolato o ferroviario presente nella futura zona industriale e artigiana foggiana, oggi appena accennate e ancora prive degli schemi orientativi circa un preciso sviluppo compartimentale.

Insomma, qui alcuni ideatori e l’ufficio ‘tecnico’ del comune di Foggia, si sono posti il problema metropolitano di un treno-tram, senza che nella nostra città e nei comuni della nostra provincia ci fosse il problema di uno spazio congestionato, che strideva con le esigenze, anche di mobilità, di una società contemporanea confinata e compressa in spazi collettivi, a seguito dell’industrializzazione, della crescita del commercio e degli scambi, delle migrazioni continue verso un’area urbana ‘forte’.

Diciamolo, allora, che questo progetto di mobilità intermodale per l’area urbana foggiana e il territorio provinciale è stato ‘spinto’ dalla bramosia d’accaparrarsi i soldoni stanziati dalla Unione Europea. Perciò esso non ha una base di partenza, un progetto che sia scientifico e di soluzione a problematiche territoriali e sociali, dello sviluppo e del traffico. Esso è figlio dell’immaginazione. Ed ahi noi foggiani, se le premesse del piano furono queste, anche il treno-tram diventerà per noi un brutto sogno. I politicanti locali, sindaco compreso, intanto si servono di questo progetto, giunto in prossimità d’attuazione, per fare dimenticare ai concittadini i grossi guai economici e l’illiquidità in cui versa il Comune di Foggia. Situazione, questa sì, pressante, con i gravi problemi che ne scaturiscono per noi foggiani: le strade cittadine dissestate; la cura del verde di aiuole e giardini lasciata ai cittadini ed ai condomini; la raccolta della spazzatura, più differita che differenziata. Vogliamo pensare allo stato in cui si ridurranno le aiuole previste in costruzione su piazza vittorio Veneto, secondo il piano treno-tram? Guardiamo lo stato in cui oggi sono le aiuole ivi esistenti.

Contro queste considerazioni sembra debba prevalere comunque quella che “ogni lasciata è perduta”. Con la fattura (a proposito, le imprese che realizzeranno questo progetto sicuro che avranno le tecnologie necessarie?) di quest’opera saranno le imprese di costruzione a guadagnarci. I foggiani avranno il giocattolo da guardarsi (bello? funzionante? utile? …) e speriamo che alcuni incivili non ci finiscano sotto o non ci si scontrino col motorino, con l’auto. Sarebbero altre grane giudiziarie per il nostro Comune. gma