mercoledì 29 luglio 2009

GOOD MORNING FOGGIA -mercoledì 29 luglio 2009

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NOTIZIE

Agricoltori e commercianti non ci stanno: Il prezzo del grano lo fa il mercato non la Camera di Commercio di Foggia. Le quotazioni indicate favoriscono la Coldiretti.

In una economia così fondamentale per la Capitanata, parliamo della produzione del grano, ci mancava questa disputa sul prezzo, che vede contrapporsi aspramente agricoltori e commercianti contro la Commissione prezzi della Camera di commercio locale. Il prezzo quotato dalla commissione, secondo i commercianti all'ingrosso, è fuori da ogni considerazione degli elementi oggettivi di mercato, che devono essere gli indicatori indiscutibili e imprenscindibili sui quali valutare la quotazione del prezzo di vendita. Insomma, la denuncia è di un abuso commesso dalla Commissione prezzi della Camera di Commercio e dal suo presidente dottor Di Mauro. E questa volta i commercianti, indignati, ci vanno duro, accusando la Camera di Commercio di favorire la Coldiretti. Vincenzo Cirulli, rappresentante dei commercianti aggiunge che la quotazione del prezzo è stata effettuata in violazione dell'ultimo regolamento per la determinazione del prezzo dei cereali, che lo stesso ente camerale ha promulgato appena il mese scorso. In base ad esso il prezzo va determinato tenendo conto delle contrattazioni effettivamente eseguite. "Il prezzo del grano -dice Cirulli- è quello che fa il mercato attraverso le contrattazioni eseguite dagli operatori e non quello che la Commissione della Camera di Commercio stabilisce in base a sue valutazioni, non certificabili e certamente non ricavate dal confronto tra domanda e offerta, così come si sono stabilizzate all'interno del mercato. La Commissione doveva quindi tenere conto dei contratti, fatture di vendita e acquisto, che gli operatori avevano consegnato alla presidenza prima della seduta di accertamento della quotazione del grano. Quei documenti certificavano che l'ultimo prezzo stabilitosi attraverso le contrattazioni portate a termine, era di 244euro la tonnellata. La Commissione in seduta ha deliberato invece un prezzo inferiore di tre euro a quello che era tenuto a rilevare dai documenti prodotti. Non essendo state fornite spiegazioni su come è avvenuta la quotazione del prezzo del grano stabilito dalla Commissione, dobbiamo ritenere che essa, in dispregio ai regolamenti recenti, s'è invece basata su informazioni rivenienti da chi sa quale fonte. Da qui la nostra denuncia per un operato che ci danneggia, così come è avvenuto nel passato, prima che si giungesse alla definizione di un nuovo regolamento per la statuizione della quotazione del prezzo di vendita del grano. Manca ogni trasparenza nella procedura di valutazione che ha attuato la Commissione. Il tutto per favorire le richieste della Coldiretti, che è l'unica ad avvantaggiarsi di questa quotazione del grano." gma