mercoledì 10 novembre 2010

UN ATTACCO IN RITARDO CONTRO LE LOTTIZZAZIONI CHE ROVINANO L’URBANISTICA DELLA CITTA’ DI FOGGIA.



Gli Affari della Politica Foggiana nella Manovra Urbanistica dell’Ultimo Decennio.

Succede che una recente, sebbene ritardataria, indagine giornalistica riproponga i danni che la Città di Foggia subisce da un decennio, a causa di una cementificazione edilizia fuori dalla logica urbanistica, oltre l’esigenza abitativa, autorizzata da una Politica comunale condiscendente. Il che, in termini molto semplici, significa grossi interessi e somme di denaro, che, per tanti anni, hanno girato intorno e con la Politica comunale.

Evidentemente, quella situazione sta per riverificarsi ed il quotidiano foggiano l’Attacco ritiene di denunciare le occasioni d’interesse e le speculazioni che stanno per ricomporsi tra costruttori ed amministratori comunali foggiani.

Sappiamo che la situazione di cassa del Comune di Foggia è in passività, per cui l’amministrazione in corso, come si dice? batte cassa, dovunque è possibile reperire moneta. Non è una situazione nuova. Come dicevamo, è da un decennio che il nostro Comune specula sugli oneri di urbanizzazione. La speculazione consiste nel con-cedere alle imprese costruttrici aree su cui edificare solo per l’emergenza di fare moneta. Ma ogni Comune d’Italia, normalmente prende soldi dai costruttori. Solo che in un’amministrazione comunale decente, essi servono per corredare le aree edificate nuove con le infrastrutture necessarie. E tutto avviene nel rispetto di un piano urbanistico di sviluppo condiviso dai cittadini. Se per il Comune di Foggia si parla invece di speculazione e di sfruttamento legati all’edilizia, significa che i dirigenti amministrativi della nostra città, premono sul settore delle costruzioni, per rilasciare licenze d’edificazione, senza che esse siano previste da un piano per lo sviluppo urbano o siano sollecitate da esigenze di domanda abitativa.

Cosa significa questo? Che nella nostra Città, da un decennio, si costruisce senza un criterio urbanistico. In periferia sono sorti e sorgono continuamente cantieri e palazzi.

A macchia.

Senza una progettualità.

In onta a qualsiasi piano urbanistico.

A Foggia, a soffrire gravemente per questa situazione è la qualità della vita cittadina. La nostra Città, anno dopo anno, s’è vista relegare sempre più in basso nella graduatoria dei Comuni italiani, a causa del regredire delle sue condizioni di vita urbana.

Noi cittadini foggiani siamo da anni costretti a vivere in una città che cresce senza un ordine abitativo.

Mentre il Comune incassa da queste nuove costruzioni. Si paga qualche suo debito passato, ma non è in grado di provvedere alle infrastrutture e ai servizi sociali necessari nei nuovi quartieri di periferia.

Insomma, il Comune specula per quattro soldi, senza conteggiare le quantità di denaro occorrenti per fare vivibili e civili le nuove aree edificate, nonché quelle di prossima costruzione.

Accade che, nonostante tante speculazioni, l’amministrazione comunale di Foggia, non sia riuscita a riequilibrare mai i suoi conti economici, che, anzi, si sono aggravati, anno dopo anno.

Sino all’amministrazione attuale, che sembra sia stata ‘ordinata’ dal sindaco in carica, ing. Mongelli, per ben ‘ordinare’ le carte per il fallimento del nostro Comune, per farsi gli ultimi affari speculativi, con l’assegnazione di nuove aree edilizie, da cui prendere un bel po’ di soldi.

Da dieci anni questa nostra Foggia non ha uno sviluppo degno di tal nome, che faccia sperare in un futuro sereno.

In questo ultimo decennio d’amministrazione, al Comune non c’è traccia di un’azione amministrativa capace di liberare la città dalle pesanti passività esistenti. Ma non v’è traccia neppure, dentro Foggia, di opere urbane degne di tale nome, capaci di giustificare le centinaia di milioni spesi, gli altrettanti debiti.

I foggiani, unici e reali obbligati al pagamento di queste passività, debbono pure adattarsi a vivere in una città che, da un decennio, non è tale.

Qualche mano ignota scrive sui muri cittadini: “Siamo in una città dormitorio”. Ciascuno dia la sua interpretazione. Senza neppure ignorare che in quei dormitori giace supina una popolazione apatica, soprattutto indifferente, verso l’accozzaglia di politici che hanno sgovernato, sino alla prostrazione, questo Comune.

Non c’è Tribunale per questi falsi amministratori, per questi speculatori. Forse non c’è neppure reato nelle loro malvagie decisioni, prese sempre con la parvenza della legalità. Ma dallo sdegno e dal dolore dei foggiani che amano Foggia, che soffrono per il tracollo della sua civiltà, dovrebbe almeno venire fuori una condanna popolare verso quegli amministratori che presero decisioni negative per Foggia, certo mai condivise dai foggiani. Che i loro nomi, per scelta del popolo, figurino per sempre come disonorevoli.

Quanto al ‘Dissesto finanziario’ che sembra stia per precipitare su questa nostra Città: c’è chi lo cita; c’è chi non ne parla. I primi sembra siano da ritenersi foggiani cattivi, quasi che a pronunciare la parola dissesto, esso poi arrivi. I secondi addirittura passerebbero per i salvatori della Città.

Ma questo dissesto sono i cittadini foggiani che se lo cercano, che se lo chiamano? Se c’è, c’è. Se c’è, sono stati i dirigenti politici che hanno amministrato le casse comunali a crearlo.

Bando alle ciance, soprattutto a quelle che riguardano certa politica. Come quella messa in giro da un giornalista, a proposito dell’attuale Sindaco Mongelli. Non sappiamo se egli dorma vicino al primo cittadino, sta di fatto che spesso egli scrive come costui non dorme sonni tranquilli, a causa del gravoso impegno di salvare Foggia.

Se Mongelli non dorme tranquillo è piuttosto per il fatto che egli sembra coprire il malaffare di quella politica comunale che precedette il suo incarico. D’altronde, egli si candidò sindaco per quello stesso Partito cui appartenevano l’ex sindaco Orazio Ciliberti e gli amministratori che indebitarono oltre il consentito il nostro Comune di Foggia.

Ciance sono anche quelle di coloro che vogliono spostare l’argomento accusatorio sugli imprenditori dell’edilizia locale. Sono stati questi a corrompere la politica? Forse l’hanno fatto. Forse stanno per rifarlo. Ma se è la politica che si fa corrompere, sono i politici i corrotti. Gli altri fanno affari per il loro mestiere. Mentre ci sarebbe da capire come mai le somme di questa corruzione non siano servite neppure ad arginare la deriva debitoria del Comune di Foggia.

Certo viene da piangere a noi foggiani, non soltanto per il pericolo della dichiarazione di dissesto finanziario del Comune, quanto per l’evidente dissesto che sta riducendo a brandelli strade, giardini, piazze, scuole, monumenti della nostra Città. Tutto perché il Comune non è in grado di fornire i servizi essenziali. Eppure noi foggiani: lavoratori, imprenditori, professionisti, etc. etc., lavoriamo, ci buschiamo, come si dice, la giornata. Comperiamo appartamenti, macchine, mobili, elettrodomestici, telefonini, etc. etc.. Ci facciamo i nostri viaggi turistici. Ma, cosa dobbiamo fare per avere una Città vivibile, dove passeggiare senza il rischio d’infortunarci a causa di un marciapiede dissestato? Non è questo il Dissesto? gma