sabato 7 maggio 2011

LA NOSTRA POLITICA E' LADRONA? OPPURE E' MALATA?


I Politici ladri finiscano in manette. Quelli malati vadano a curarsi o... comunque, se ne tornino a casa.

Un giornalista foggiano, professionista bravo e onesto, ha deciso di accantonare la penna e di mettere fine alla sua attività. Certo non per motivi di età, bensì per il fatto che in questa Foggia nessuna tv nessun giornale stampato è disposto a dargli voce o spazio e pubblicare un suo servizio. La persona è scomoda, molto scomoda, alla politica locale. Come si dice? non ha peli sulla lingua. E’ di quelli che non hanno mai temuto di fare nome e cognome e indirizzo, dentro ai suoi articoli giornalistici, tutti rivolti a trattare i fatti ed i misfatti della politica foggiana. Che poi egli lo abbia fatto per incoscienza, per impegno della professione, per amore verso la sua città, se pure ciò fu una colpa, è però vero che egli ha sempre pagato in prima persona, non contandosi ormai più le querele che egli ha preso nel corso degli anni ad opera dei politicanti locali, tutti permalosi e ognuno più di qualsiasi grosso nome della politica nazionale. Non parliamo delle infinite minacce e, perchè no, delle numerose lusinghe rivoltegli. Alle quali evidentemente si è sempre negato, visto che, a differenza di altri suoi colleghi, non ha avuto mai lavoro nelle tv foggiane di proprietà di politici e politicanti locali né su qualche carta stampata al servizio della politica cittadina. D’altronde, per convincersi di ciò, basta capire come finisce la sua carriera da giornalista: ridotto al silenzio, escluso dal lavoro. Per ciò egli decide di riunire, sere fa, un pò di colleghi. ‘Per salutarli’, disse. Soltanto che, non trovando tra i giornalisti presenti un solo testimone al quale passare la sua pungente penna, quella sera ha riversato su essi tutto il suo malessere: li ha incolpati di essersi venduti alla politica, di non avere fatto gli interessi della popolazione locale, di non rendersi conto che la carta stampata qui a Foggia circola solo il venerdì, quando è utilizzata per incartare il pesce. Certo, alcuni giornali foggiani ‘escono’ proprio ogni venerdì di settimana, ma non pensiamo che essi servano ad incartare il pesce, cosa comunque di utilità, perché altrimenti ce li troveremmo lungo le strade cittadine, e d’immondizie ce ne sono già tante. Riportiamo, per spirito del racconto, che un direttore convenuto in quella serata, sentitosi offeso da quanto aveva sentito, ha minacciato il collega appena messosi in riposo, d’incalzarlo tutta la vita. Anche certa stampa, commenteremmo, è permalosa e minacciosa. Ora, che a Foggia si leggano pochi quotidiani è fatto accertato e quantificato da statistiche ufficiali. Sono scarse le letture, che aumentano solo in occasione degli omicidi commessi in città. Sono tanti invece i resi invenduti che, forse è vero, vengono poi utilizzati nei mercati rionali. Eppure questa città, produce tanti fatti in politica, che per la loro continuità, per gli intrecci tra le personalità coinvolte e per l’aspetto delittuoso che rivestono, specie in danno della popolazione, sono più interessanti di altrettanti fatti criminosi. La loro storia, quando narrata, non potrebbe non interessare la gente. Solo che questi nostri giornalisti non ne scrivono. Perché? Forse perché tanti di essi fanno parte della segreteria di questo o di quell’altro uomo politico. O sono dentro gli uffici stampa degli enti pubblici, come il Comune o la Provincia, dove sono in carica o in potere gli stessi individui, consiglieri, assessori, che poi fanno quelle azioni meritevoli di almeno qualche riga di denuncia. Anche per la stampa locale vale porsi la domanda se essa è ladrona o malata. Mentre il Comune di Foggia non ha i soldi per ripulire le strade cittadine dall’immondizia, il direttore di un quotidiano locale, scrive sul suo giornale dell’incontro organizzato con i direttori (parità di carica) di due agenzie locali della comunicazione pubblicitaria, per discutere sul problema dell’immondizia a Foggia. Pregevole, diremmo, per comprare una copia del giornale ed informarsi sul problema che affligge noi foggiani. E leggiamo come essi hanno analizzato il problema. “Occorrono idee e creatività per fare capire ai cittadini perché la città è così sfacciatamente sporca. Serve guerriglia di marketing che arrivi nelle case delle famiglie e inviti a comprendere lo stato dell’arte delle situazioni che li riguardano da vicino. Esistono dei fondi della comunità europea a cui le aziende municipalizzate possono attingere...” Insomma questi ingegnati della comunicazione premevano sul Comune e sulle sue municipalizzate affinché domandassero soldi europei, li passassero a loro, che avrebbero fatto comunicazione sulla ‘munnezza’ che i foggiani vedono straripare dai cassonetti ed invadere le strade cittadine. Ricevendo questi denari “dobbiamo fare la nostra parte sentendoci protagonisti di questo territorio”. Ma come, è questo il senso del ‘pezzo’ giornalistico? Non suggerire come tamponare il dissesto disastroso in cui è stata messa la città. Piuttosto suggerite di pubblicizzare l’immondizia che ci circonda. Sapete come farla più piaciona ai foggiani? Oppure quest’articolo è diretto al Sindaco, agli assessori? sottintendendo loro che potete farla sparire, almeno non scrivendone e non pubblicando le foto dei rifiuti? Signori, giornalista e pubblicisti, andate a raccogliere l’immondizia, se avete desiderio di aiutare questa città ed i foggiani. Gratis, dovete farlo. Coscienti che voi, per mestiere, producete carta in quantità, con giornali e volantini e manifesti, con i quali contribuite a sporcare la città. Quanto al sentirvi protagonisti di questo territorio, ebbene, voi lo siete da tempo. Ma non in positivo. Visto che col vostro ingegno, vi impegnate sovente a ricavare soldi pubblici (dei cittadini) dalla politica locale, tallonando i politici, sostando dietro le porte di qualche assessore, per scucire un pò di soldi. E così le vostre carte, da anni, non trovano spazio per le vergogne che compie la politica in danno del territorio e dei cittadini foggiani. Favoreggiatori di una politica ladrona, ecco chi siete. Se le vostre carte, che puzzano e sono sporche già prima di finire ad incartare il pesce, fossero servite per ‘incartare’ quegli amministratori pubblici locali che disamministravano e mettevano nei guai la popolazione foggiana, ebbene Foggia, questo Comune, oggi non si troverebbero in una crisi tanto grave. Ma voi, altro che imbellettati, siete la peggiore maschera della peggiore politica oggi in atto. Ebbene, anche voi, siete ladroni o malati? La domanda è attuale, posta, com’è stata posta, da un noto opinionista dell’informazione. Non bastasse tanta disonestà, verso i lettori, ecco il direttore di una televisione locale, in un suo editoriale, prospettare l’idea che lo stato della politica locale non è causato da amministratori pubblici disonesti ma piuttosto da una politica malata, cioè appena sofferente e quindi inefficiente. A considerare cosa è la politica in genere, un fatto di normale umanità, vorremmo pure trovare il medico specializzato per curare questa malattia. Non ci sembra ci sia il settore della medicina adatto. Ma la politica è anzitutto amministrazione del bene comune, attività che la società statalizzata ha voluto garantirsi con leggi scritte che articolano differenti tipi di responsabilità. Oltre, noi riteniamo che l’amministratore pubblico che danneggi il patrimonio della comunità, sia comunque responsabile, rispondendone in prima persona, col suo patrimonio personale.Insomma, che i Politici ladri finiscano in manette. Quelli malati vadano a curarsi o..., comunque, se ne tornino a casa. gma