domenica 23 maggio 2010

GLI ABUSI DELLA POLITICA Il FALLIMENTO DELLA SOCIETA'

LA PRONUNCIA DELLA CORTE DEI CONTI REGIONALE SUL BILANCIO 2008 DEL COMUNE DI FOGGIA. IRREGOLARITA’ OMISSIONI E UN BUCO DA 168 MILIONI.

Tutto ciò a pochi giorni dalla discussione di un altro bilancio. Pure questo un atto abusivo a danno dei foggiani inconsapevoli?


E’ un difetto diffuso, tra noi foggiani: ’ci azzecca’ o no, blateriamo di sapere tutto ed invece sappiamo poco. Se poi qualcuno dice o scrive una parola di più sul tema in discussione ecco che quegli ‘inconsapevoli”, consapevolmente, lo accusano d’essere qualunquista, disfattista, ignorantista. Il detto “Che ne sai tu?” è molto gettonato in questi giorni, nei luoghi dove si parla di politica foggiana, di politici locali, della brutta situazione economico-finanziaria del Comune di Foggia. In definitiva ci risulta che contro coloro che hanno voglia di discutere di questo grosso ‘guaio’, subito ‘i più’ alzano il muro del silenzio (taci, che ne sai), omertoso. Omertoso perché, da questa voglia diffusa di non sapere, viene fuori la ‘copertura’ per quegli amministratori locali, comunali, che tanto irresponsabilmente hanno governato le casse del nostro Comune. Poi c’è chi commenta che è da terrorista “sparare sulla croce rossa”, dimenticando del tutto il particolare del malato grave che intanto muore, perché il soccorritore non arriva, non c’è, non ha i più i mezzi e la capacità per soccorrere.

Non è per piacere personale oppure per dispiacere altrui che insistiamo sul grave stato economico e finanziario in cui è il nostro Comune. Anche perché, giova ripeterlo, quel Comune è fatto da noi, cittadini foggiani.

E quindi, come possiamo non dirci preoccupati da questa situazione debitoria? Come possiamo non parlarne? Visto poi che il soggetto ‘re-spon-sa-bi-le’ dell’amministrazione comunale, sì, il nostro Sindaco in carica, ed anche la maggioranza del consiglio comunale, ci tengono poco e male informati su questo argomento. Insomma, il popolo è ignorante e sta meglio ‘accussì’.

Lasciamo dire allora alla Corte dei Conti, giudice speciale, con funzioni amministrative e giurisdizionali per il controllo, la verifica del bilancio consuntivo dello Stato e degli Enti pubblici, il cui ufficio è accertare il rispetto delle regole contabili e l'attendibilità di quei bilanci, trasmettendo in esito a tale controllo una relazione al parlamento. Ebbene, essa riprendendo il rendiconto dell’esercizio finanziario 2008 approvato l’anno scorso dal Consiglio comunale e dal Sindaco Orazio Ciliberti, qualche giorno fa ha relazionato sul bilancio del Comune di Foggia.

La pronuncia della Corte dei Conti Regionale giunge pochi giorni prima che sia discussso l’ulteriore bilancio di previsione del nostro Comune. Il che potrebbe non essere casuale.

I magistrati contabili si sono pronunciati su un “buco” nelle casse comunali foggiane di almeno 168 milioni di euro. Cifra che è destinata ad aumentare, poiché essa è al netto di altre partite di passività, che sembrano celarsi dietro gli espedienti tecnico-contabili o addirittura dietro le ommissioni o le irregolarità di cui il bilancio relativo alla gestione 2008 appare pieno.

168milioni, di euro, di debiti. Nell’anno 2008. Che certamente erano di più. In più una situazione di scarsa liquidità della cassa comunale. Ma oggi, siamo nell’anno 2010. A quanto ammonta la reale debitoria del Comune di Foggia? Il Sindaco Giovanni Mongelli e i consiglieri di maggioranza tacciono. Perché il popolo non deve sapere. Eppure, quegli eletti giurarono pubblicamente di praticare una politica di discontinuità rispetto a quella passata, fondata su un’informazione puntuale alla cittadinanza. Insomma, votateci che ‘facciamo insieme’. Fu detto al popolo subito dopo le elezioni. Un popolo foggiano evidentemente allora rivalutato: come non-ignorante. Oppure lo ritennero ancora più gonzo? Ohè, questi non ci dicono quanti debiti ha la nostra comunità. Pensano che sia bene non informarci. E si apprestano ad approvare un bilancio programmatico per i prossimi anni, senza interpellare i concittadini. Non ci dicono se si può risanare e come la debitoria esistente. Aumenteranno le tassazioni? Risparmieranno sulla spesa comunale? Venderanno beni del patrimonio cittadino? Dichiareranno il dissesto finanziario di questo nostro Comune? Questo Sindaco ed i suoi amministratori potevano sentire il dovere innanzitutto di fare sapere ai cittadini la gravità della situazione in cui si trova Foggia. Ma, forse essi pensano di riunirsi a discutere, per l’ennesima volta, sulla linea delle amministrazioni fasulle passate, di un bilancio non reale. Intanto le ingiunzioni legali di pagamento fatte contro il Comune, gli atti esecutivi, più spese ed interessi legali a dismisura, ‘toccano’ il Comune e non le loro persone, i loro patrimoni. Che gli potranno mai fare creditori ed avvocati e giudici? Strano ed insano ed irresponsabile modo di amministrare questo.

Eppure la relazione della Corte dei Conti spiega bene il sistema perverso con cui fu prodotta la voragine finanziaria, le spese fuori bilancio fatte sapendo già di non potere pagare. Un sistema che quando è praticato dal cittadino, verrebbe denunciato in quanto truffaldino.

L’amministrazione Mongelli deve allora presentare un bilancio di previsione reale, che sia lo specchio della situazione economica e finanziaria in cui si trova il Comune, sul quale poi articoli dettagliatamente come verrà colmato il debito consolidato. L’amministrazione non può eludere la domanda precisa che il magistrato istruttore della C.C. ha posto al Sindaco: “Se codesto Comune stia garantendo l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili” e “se codesto Comune non stia ravvisando l’esistenza nei propri confronti di crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte con le modalità di cui all’art.193, nonché con le modalità di cui all’art.194 per le fattispecie ivi previste”. Ma la domanda effettiva che viene fatta al nostro Sindaco è questa: Sindaco, “Il Comune si trova nella situazione di un dissesto finanziario?”. Perché il Testo Unico degli Enti locali, all’art.244, descrive lo stato di dissesto finanziario proprio con le espressioni usate dal dott. Fazio: “Si ha stato di dissesto finanziario, se l’ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell’ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte con le modalità di cui all’articolo 193, nonché con le modalità di cui all’articolo 194 per le fattispecie ivi previste.”

La situazione è gravissima. Soprattutto per il fatto che il sindaco in carica, conosce la reale entità del debito del Comune da lui amministrato, la quale è probabilmente superiore a quella che ha pronunciato la C.d.C..

A questo punto c’è da dire che lo stato di dissesto (il solo a sospendere i termini per approvare il bilancio) deve essere pronunciato dal consiglio comunale.

Sullo scenario conseguente, che, ripetiamo, influirà pesantemente sulle condizioni di sviluppo della nostra comunità, rinviamo ogni accenno. gma