mercoledì 2 marzo 2011

MA QUALE AMMINISTRAZIONE COMUNALE. A FOGGIA E’ UN’ACCOZZAGLIA DI GENTE. Dove il mercato delle idee fallisce per deficienza di merce.


E BRAVO IL SINDACO DI CASTEL BOLOGNESE.

Un Centro Sportivo ed una Scuola Materna da prendere ad esempio di una giusta politica comunale.

Mentre ciò che rimane della Politica italiana, anche presso le amministrazioni municipali, trova sempre più problematico realizzare i suoi obiettivi istituzionali, ecco come a Castel Bolognese, un centro agricolo e industriale emiliano di circa 9500 abitanti, in provincia di Ravenna, si edificano in breve tempo due opere sociali importanti per il benessere della comunità locale: un Centro Sportivo multifunzionale ed un complesso di palazzine strutturate ed attrezzate per le esigenze di una moderna scuola materna. E bravo il sindaco di Castel Bolognese. Merita d’essere conosciuto: si chiama Daniele Bambi. Non aspettatevi la figura solita del ‘primo cittadino’: cipiglio autoritario, saccente, attorniato da gente importante. Ha trentanove anni, è diplomato in Elettronica Industriale, laureato in Scienze Politiche, lavora per Tim-Telecom Italia. Alcuni cittadini di Castel Bolognese ci tengono a precisare la figura del loro sindaco e degli amministratori locali, coi quali hanno un rapporto diretto, se non pure di conoscenza o di amicizia. Ci spiegano la normalità di quei realizzi tanto utili, peraltro edificati con tecniche d’avanguardia, di cui i castellani si fanno giustamente vanto. Qui la gente si forma alla politica coll’approfondire direttamente le esigenze di valorizzazione del territorio e le ambizioni di sviluppo dei concittadini. Un percorso politico che non necessariamente avviene nelle sezioni di partito e che, comunque, si salva dalle attualità contrappositive e dalle mascherate inutili in cui si perde la politica nazionale. In questa terra, ci dicono, il voto elettorale è tenace e ragionata fiducia per le capacità delle persone che s’impegnano a fare gli interessi della comunità locale. Qui il voto non è merce di scambio con un favore, neppure è l’istintiva reazione del popolo al brutto sogno d’una politica orrenda. Gli amministratori comunali eletti, sono maestri, impiegati, operai, che hanno voglia d’impegnarsi, di fare politica per migliorare le condizioni di vita della loro comunità. La loro comunità, perché essi si sentono parte attiva d’essa e l’amano. Essi incontrano quotidianamente i propri elettori: nel luogo di lavoro, per strada, in piazza, al bar, in farmacia. Dove commentano le problematiche correnti, di cui un’onesta amministrazione comunale deve farsi carico, per rendere più qualitativa e civile la vita del paese. L’idea di Castel Bolognese, di fare queste due opere: il centro sportivo e la scuola materna: la prima che fosse utile alla salute d’ogni cittadino, la seconda perché offrisse un moderno sussidio alla condizione dell’infanzia e della famiglia, è nata il pomeriggio d’una giornata invernale, proprio dentro un bar, dove s’incontrano numerose le famiglie. C’è il sindaco, alcuni amministratori comunali. Viene fuori l’idea-esigenza di realizzare dei centri di servizio utili per tutti; quindi prende corpo la sfida-impegno di realizzare queste due opere. Ciò anche nell’intento di riprendere quell’aspetto cultural-sociale per cui Castel Bolognese storicamente è nota. A causa del continuo, sempre più appassionante parlare della gente sul proposito in questione, accade che esso in poco tempo viene deliberato in giunta e subito passa alla fase di attuazione. Insomma, questa idea, condivisa da tutta la gente del paese, non si perde nella solita interminabile ragnatela della politica inesistente, corrotta e inconcludente, come solitamente succede nella maggior parte dei comuni italiani. Dove le promesse si bloccano in un faraonico progetto e si concludono con la ricca parcella pagata al progettista raccomandato dal partito al potere. Che non sia andata così anche a Castel Bolognese, confermiamolo, paese di circa 9.000 abitanti, lo dimostrano le foto. Le opere sono state realizzate, grazie ad una politica partecipata tra popolazione e amministrazione comunale. Oggi a Castel Bolognese, per usufruire di queste nuove strutture, convergono anche le popolazioni dei comuni vicini. La domenica il centro accoglie chiunque voglia fare dell’attività fisica. S’anima d’intere famiglie che socializzano, mentre i bambini si godono il verde circostante. Si moltiplicano le scuole di sport per giovanissimi: di calcio, d’atletica, di palla a volo, di nuoto.

Tutto questo grazie ad una politica comunale essenziale, naturale.

Perché la politica è solo questo: analizzare le aspirazioni e le necessità della popolazione, ragionarci sopra con onestà amministrativa, poi realizzarle.

Questa è la Politica, non quella della menzogna, dei programmi irrealizzabili, delle truffe reato, congegnate in danno della popolazione. Amministratori pubblici di questo stampo non sono espressione della volontà del popolo, non sono neppure amministratori. Essi sono soltanto la brutta maschera di una politica degenerata, corrotta, debole, che ormai recita il proprio fallimento, senza neppure rendersene conto. C’è da dire, purtroppo, che quando i politici non hanno logica delle istituzioni e le istituzioni risultano svuotate dalla logica della Politica, si genera una realtà sociale che non riesce ad emergere dalla staticità delle cose, mentre è invece logorata dalla successione del tempo, che purtroppo vi cadenza persone disoneste e fatti criminali. Per uscire da un declino insensato, che non è solo politico, la società civile deve abbandonare l’egoismo delle persone, che la rotolano in una condizione ingannevole di vita. La società deve ritrovare la socializzazione che natura l’uomo. in quell’ambito discutere concordemente su come migliorare l’esistenza collettiva e..., in base al corretto principio della cittadinanza, affidare ai propri amministratori istituzionali l’esatta esecuzione dei realizzi socialmente concordati.

-gma.