Foggia | T min | T max | Vento | Prob. Precipitazione [%] | ||||
Lunedi' 7 | 17 | 26 | N | 18 km/h |
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Martedi' 8 | 15 | 26 | N | 18 km/h |
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COMMENTI.
QUESTE DAME DEL CAVOLO, GUAI A POLEMIZZARE CON LORO. MA POI, QUALI DAME, SIANO PEDINE DEL DIALOGO E NE RISPETTINO LE REGOLE.
Passato di moda il tema della Carità, sul quale tante signore riversarono il proprio impulso, poi quello della (Arte) Culinaria, poi quello della Palestra e della Piscina, oggi le Dame in circolazione sono quelle della Cultura. Signore contegnose, che circolano col loro bagaglio di nozioni, come se fosse l’ultimo prodotto griffato, per piazzarlo sotto gli occhi di chiunque incontrano. E per chi ci capita, quest’incontro non è certo fortunato. Se con la dama di carità te la cavavi con un’offerta, se con l’esperta di cucina ti limitavi a fare da cavia durante un pranzo da dimenticare, se con la palestrata bastava un accenno ai suoi sodi glutei, l’incontro con queste dame pensierose rischia d’innescare un diverbio quasi mai conciliabile, che si conclude sempre con l’accusa che sei ignorante, maleducato, antiquato. Insomma, guai a trovarsi contro queste moderne signore esperte in libero, troppo libero pensiero. Ahi noi, nonostante la nostra prudenza, da ieri ci troviamo sotto la mira, addirittura, di alcune congreghe di queste dame, a causa dei post in cui lamentammo le brutture che prostrano Foggia ai livelli più bassi d’urbanità. Due e-mail, con le firme eleganti delle presidentesse (entrambe ex in tante cose) di due associazioni culturali, di cui non dobbiamo fornire i nomi e neppure pubblicare letteralmente i contenuti, ci accusano d’essere personaggi denigratori per mestiere e per appartenenza politica, comunque dei sovversivi, perciò lor signore ci negano la parola come cittadini foggiani e ci vietano di parlare male di Foggia. Insomma, altro che diverbio, altro che polemica. Comunque è vero: “Queste dame del... Guai a trovarsele contro.” Ma certamente lor signore, per metodo di discussione e linguaggio usati, sono poco dame d’intelletto e molto pedine d’un sapere semplice, per cui applichiamo le regole elementari del dialogo: libertà di pensare e d’esprimersi. Quindi, troviamo il giusto rispetto per le lettere che ci indirizzarono, ed anche la condizione per discuterne le parti controverse.
Insomma,
Per concludere, volendo posizionarci al di fuori d’ogni polemica, a queste spensierate signore chiariamo che non siamo felici ogni volta che scriviamo del pattume che insozza la nostra amabile città. Il cuore ci piange, ogni volta che sentiamo di dovere scrivere in quei termini. E non perché le nostre scarpe, né costose né di marca, hanno appena attinto qualche cacca di cane. Se denunciamo questi scempi è perché siamo convinti, che quando gli sdegni dei concittadini diventeranno rigorosi e puntuali contro questo stato scadente d’urbanità, anche le regole scritte che disciplinano e mantengono e sviluppano la civiltà, troveranno applicazione nella società di Foggia e, forse, renderanno improbabili ed improponibili anche polemiche come questa. gma