martedì 24 maggio 2011

FOGGIA INVASA DALLA GRAMIGNA, DALL’IMMONDIZIA... LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI FANNO PULIZIA SULLA CULTURA.


Il Sindaco di Foggia invoca risorse finanziarie e strumenti normativi adeguati ma non dice della disastrosa situazione debitoria del Comune.

E’ il tempo della gramigna (erba spontanea), del grano, e la città di Foggia ne è infestata. Le aiuole, i giardini, ogni piccolo spazio di terriccio, sono ormai macchie di steli disseccati, che danno della città una veduta rurale e selvatica, anzi, sudicia. Anche in pieno centro cittadino. Non bastasse: cartacce, buste di plastica, vi s’abbarbicano in quantità, confermando l’impressione di una città capitale di una sporcizia profonda, estesa. Completano questa sensazione le strade, i corsi cittadini, sporcati dalle immondizie minute che vengono fuori dai cassoni stracolmi del pattume non raccolto dal personale addetto. Nei comuni civili ciò non accade. Giorno dopo giorno, le aiuole, i giardini, le strade, vengono ripuliti, anche dalle erbacce. Quest’esigenza, diciamo di ordinaria civiltà, è funzione amministrata da ogni Comune. Ed i cittadini pagano il servizio, felici di vedere pulito l’ambiente urbano dove vivono. Anche i foggiani pagano la tassa sull’immondizia: al Comune di Foggia, che costituì una società partecipata (controllata), AMICA Spa, per la raccolta dei rifiuti urbani. La sorte della società è stata condizionata dai misfatti amministrativi del nostro Comune. I soldi pagati dai foggiani per tenere pulita Foggia sono stati sperperati in altri settori. Lo stato odierno della pulizia in città è sotto gli occhi di tutti. Quest’oggi lo lasciamo commentare dalla CGIL locale, con un suo comunicato del 20 maggio scorso: “IL CAOS RIFIUTI A FOGGIA RISCHIA DI FARE DUE PRIME VITTIME: I CITTADINI E IL SERVIZIO PUBBLICO. E´ il commento del segretario provinciale della Funzione Pubblica CGIL di Capitanata, Michele Corsino, preoccupato delle ipotesi sul futuro dell´azienda Amica, controllata dal Comune di Foggia. “È evidente l´intento di impoverire Amica s.p.a., la società pubblica che si occupa del servizio di igiene ambientale nella città capoluogo – afferma Corsino - per renderla inefficiente al punto da legittimare la privatizzazione. Il tutto con scelte manageriali di scarso profilo tecnico molto ben pagati ma con risultati che sono sotto gli occhi di tutta la cittadinanza”. Quali sane aziende private, chiede il segretario della FP CGIL, “troveranno il coraggio di investire in una società che è arrivata al collasso a causa dei mancati versamenti da parte dell´ente proprietario, debitore per 50 milioni di euro nei confronti di Amica, è un mistero che solo l´amministrazione comunale può svelarci. Inoltre, a sollevare più di un sospetto, c´è il fatto che si persegua la strada della nuova società sapendo dell´indisponibilità economica e finanziaria del Comune e che per poter far partire la nuova società servono 23 milioni di euro”.

E pensare che in questi giorni i due candidati in ballottaggio, nelle elezioni per la carica di sindaco nella città di Napoli, si giocano tutto sul problema della raccolta dei rifiuti urbani. Parlano continuamente di raccolta differenziata, di compostaggio, di soluzioni che diano ai cittadini oltre ad una città pulita e sana anche il business dei fertilizzanti per l’agricoltura regionale, ricavabili dal trattamento dei rifiuti. Qui, a Foggia, dove il sindaco ce l’abbiamo già, quel Mongelli che vedete nelle due foto sopra, quelle delle gramigne secche e del pattume di qualche giorno, nel suo cartello elettorale che prometteva a noi tutti la Foggia Capitale, purtroppo non si parla di come si risolve il caos dei rifiuti. A Foggia si tengono continui convegni, promossi dagli enti locali, ma in nessuno d’essi s’affronta il problema dell’immondizia. L’assessore competente ogni tanto risponde alle denunce dei cittadini e promette il suo intervento. Il Sindaco tace. Quando parla affabula d’altro, un mezzo sorriso per ricavarsi una mezza considerazione, ignaro che qualche volta il silenzio lo farebbe credibile a metà. Ecco una sua recente riflessione(?), affidata ad un settimanale locale. Di quelle che avrebbe fatto bene a fantasticarsi da solo. Invece ha voluto farsela pubblicare. Un altro ‘perché’ relativo a quest’uomo.

“L´esito delle elezioni amministrative sollecita una riflessione da sindaco rispetto al risultato ottenuto dai sindaci uscenti nei centri piú popolosi chiamati al voto. ... L´insuccesso dei miei ex colleghi di Orta Nova, San Marco in Lamis e San Nicandro Garganico esprime compiutamente quanto sia diventato complesso, difficile, quando non impossibile amministrare una città senza avere risorse finanziarie in quantità adeguata, non potendo contare su strumenti normativi adeguati alle esigenze dei cittadini e delle imprese,...

I tagli ai trasferimenti provenienti dallo Stato, decisi da un Governo che ha ratificato e aggravato la disuguaglianza tra territori, si sono sommati all´impoverimento della già debole economia locale, determinato dalla più aspra crisi dell´ultimo ventennio, ed i sindaci non hanno potuto fare altro che aumentare le imposte locali e le tariffe dei servizi, ridurre fino all’osso ogni forma di sostegno alle attività immateriali, tagliare i fondi destinati agli investimenti. I più virtuosi, grazie al prezioso sostegno della Regione, sono riusciti a non intaccare i livelli di spesa sociale e, in taluni casi come a Foggia, a mettere in cantiere la realizzazione di nuove infrastrutture(??); ma nel frattempo i bisogni sono aumentati e i disagi sono diventati più gravi.

Con questo non voglio affermare l´impossibilità di affrontare, anche con successo, fasi amministrative così difficili. Certamente per riuscirci necessita una condivisione ampia ed un ancor più ampio e unitario sostegno dell´azione di governo nelle maggioranze consiliari, nei partiti e nelle organizzazioni che hanno collettivamente contribuito all´elezione del sindaco.

E´ indispensabile dismettere i toni da campagna elettorale permanente, costantemente orientati alla massimizzazione del consenso, e assumere in pieno la responsabilità del governo (???), difficile da esercitare quando si deve tagliare e non distribuire.

E´ indispensabile che gli eletti in Consiglio comunale, i partiti e le organizzazioni tornino ad assumere il ruolo naturale di interfaccia tra l´Amministrazione comunale e la comunità amministrata; che spieghino le ragioni delle scelte di governo (????) e ne facciano comprendere i vantaggi; che accolgano e offrano dignità istituzionale alle critiche costruttive, ma sappiano respingere con forza e convinzione le polemiche pretestuose e la difesa dei privilegi acquisiti; che arricchiscano di contenuti gli atti e i programmi, ma evitando di dilatare pretestuosamente i tempi della decisione.

Altrimenti, problemi ed emergenze non saranno risolti dall´elezione di un nuovo sindaco”.

Nella consolatoria ai politici trombati (ma, lo sarebbe pure lui in caso d’elezioni), Mongelli dice che: è diventato impossibile governare i Comuni, per colpa dei tagli che lo Stato ha dato ai fondi pubblici ad essi destinati. Non ricorda per nulla quelle malefatte amministrative locali, quando affossano nei debiti impagati il Comune, lasciando alla popolazione strade dissestate, piene d’immondizia, senza segnaletica orizzontale, senza vigili urbani in verticale (se ne stanno seduti e imboscati negli uffici).
Mongelli dice che: solo un Sindaco virtuoso come lui, senza ricevere soldi dal governo statale, è riuscito a non intaccare i sostegni primari alla società anzi, ha ‘messo in cantiere’ nuove infrastrutture. Il che può succedere, con quelle amministrazioni che, ripetiamolo, usano il potere politico per convincere imprenditori a lavorare, senza poi pagarli, tanto rimane loro un credito su
cui fare lavorare avvocati tosti. Eppure lei, sindaco, ha già venduto e ceduto consistenti beni del patrimonio immobiliare di Foggia e dei foggiani. Eppure le strade cittadine hanno continuato a sgarruparsi, l’immondizia s’è estesa nella città. Con che faccia conclude la sua missiva sollecitando una ‘interfaccia tra Amministrazione comunale e comunità amministrata’, che sia spiegazione delle scelte di governo e comprensione dei vantaggi che ne riceverà la popolazione? Lei rivendica dignità istituzionale, quindi accetta solo le critiche costruttive, mentre respinge le polemiche pretestuose. Ma di quale dignità istituzionale scrive? o sindaco Mongelli. Sa d’immondizia ciò che lei dice. Quella che un cittadino foggiano, con ironia e col coraggio della disperazione, le ha lasciato giorni or sono sulle porte del Comune. Una vergogna tale... Che dice, signor Sindaco. gma