mercoledì 13 aprile 2011

FOGGIA: PASSEGGIARE È ‘A RISCHIO’

Stiamo passeggiando davanti alla Villa Comunale, lungo l’ampio marciapiedi che s’estende per tutto il suo ingresso. Ci sentiamo al sicuro. Non dobbiamo preoccuparci del traffico degli autoveicoli. Non stiamo attraversando neppure una striscia pedonale, dove il pericolo d’essere investiti da un automobilista incivile è alto. Siamo su un marciapiedi. Ma, questa volta il pericolo giunge dall’alto. A neppure un metro, innanzi a noi, s’abbatte con un rumore secco la ‘pala’, l’enorme ramo, di uno degli alberi Palma dell’aiuola vicina. Oramai secco, legnoso, s’è staccato dal tronco, in alto, abbattendosi sull’asfalto da una altezza di circa 15metri. Una ‘roba’ enorme, lunga circa 2metri, che se ci fosse caduta addosso ci avrebbe fatti fuori. Più della paura ci ha preso all’istante una rabbia grossa, più di ‘quel coso’ che se ne stava inerte, fisso a terra. Poi la reazione, d’istinto. Cercare un vigile, un poliziotto, un carabiniere nelle vicinanze, forse nella piazza Cavour, al lato della fontana, dove essi sono soliti ‘istituire’ posti di blocco che fanno vetrina per gli onesti cittadini. Manco l’ombra...

Vogliamo prendercela con i poliziotti? Ma no. Piuttosto inveiremmo col vecchio detto ‘piove... governo ladro’, che in chiave attuale reciterebbe: ‘se le strade cittadine sono una gruviera, se sono piene d’immondizia, se non si vede un vigile municipale... amministrazione ladrona’. Per quanto ci era successo, avremmo voluto ‘trovare’ la disponibilità di un vigile, denunciargli il fatto, spiegargli che quelle palme avevano altri rami secchi da scagliare dall’alto addosso ai passanti, perciò era urgente riferire la cosa in Comune, a chi di dovere, affinché disponesse la ‘pulizia’ di quegli alberi e di chi sa quanti altri che, in città, sono altrettanto pericolosi per i cittadini. Invece, a poca distanza, ci siamo sorbiti la scena di un impiegato dell’Ataf comunale che, con tanto di divisa e di stemma aziendale, cafonescamente e canagliescamente inveiva contro un anziano, sino a licenziarlo con un vaff...

Insomma, in questa Città, bisogna riconoscere che la vivibilità e la civiltà attraversano un brutto momento. Non ci meraviglia che nello stesso periodo qui aumentino le acclamazioni alla cultura e che i relativi convegni (congressi, simposi) veleggino sotto la spinta dei soliti associazionismi ma, ahi noi, mentre in città e sui cittadini tira il vento della dissoluzione urbana, di una crescente violenza non solo verbale, di una governanza confusa ed ottusa. Che si sia al mercato rionale o si passeggi per le vie del centro, non si percepisce più tra i cittadini presenti quella tranquillità di convivenza che si stabilizza quando c’è il miglioramento delle condizioni della vita urbana, quando è percepibile dai cittadini la presenza di un ordine pubblico. Chi ha sui sessanta anni, ricorda una Città più fiduciosa, sia che ci si trovasse a fare la ‘spesa’ nella calca del mercato ortofrutticolo rionale, sia che si percorressero le vie principali di Foggia. Nei mercati erano presenti, a tre a quattro, i vigili municipali, addirittura con il loro ufficio stabile. In ogni via sembravano stazionare più vigili, ai quali ogni tanto s’aggiungevano due in moto. Quante palle da football i vigili motociclisti ci hanno requisito, mentre, tredicenni giocavamo in qualche spiazzo, pure se non frequentato, la nostra sfida calcistica juventini contro milanisti. Forse qualche concittadino di passaggio, li aveva chiamati ad intervenire. Oggi, quando si chiamano i ‘vigili’, per denunciare un incidente, nemmeno automobilistico, perché si sa, oggi, prima di muoversi, quelli ti chiedono se c’è stato il ferito, ma per denunciare che una signora è rovinata a terra, a causa di una buca sul marciapiedi e sembra si sia rotta una caviglia o la gamba, qualche vigile (si presume che sia un vigile quello che risponde al centralino) con voce seccata chiede perché telefoniamo a loro e non al pronto intervento ospedaliero. Comunque, che il cittadino circoli a piedi, in bici, in auto, per la nostra città, ogni maniera gli è rischiosa, non solo a causa dei comportamenti inurbani di non pochi concittadini. Foggia è da anni governata in modo inadeguato. Subisce le conseguenze perniciose di una amministrazione cittadina che da più di un decennio versa in totale confusione e si pone in totale contrasto con le concrete esigenze di sviluppo urbano della popolazione e degli elettori. Ma di ciò oggi siamo stufi di scrivere. gma