venerdì 22 giugno 2012

AVAST’N TRE PAESAN NUSTR’…

tre-vecchi-passeggiano-pw_e Siamo all’interno della Villa comunale. Per renderci conto del suo stato attuale, viste le continue lamentele che ci pervengono sulla sporcizia, l’assenza di un servizio d’ordine pubblico, l’abbandono in generale, in cui versa, ahinoi, il ‘polmone di foggia’. Mentre vi abbondano: i chioschi a gestione privata, che vendono a caro prezzo bibite, patatine, gelati; le giostrine vecchiotte e chi sa quanto sicure per i bambini.

E’ un lunedì pomeriggio e ci aspettiamo che dopo le frequentazioni di pubblico dello scorso sabato e della domenica, sia stata effettuata una soddisfacente pulizia dell’area comunale. Che ci villa comunale degrado2 consentisse almeno di suggerire ai cittadini foggiani, di andare in villa: per rifarsi gli occhi col verde dei giardini; per ripulirsi i polmoni con un’aria più respirabile; per consentirsi un poco di relax. Ebbene, possiamo solo dire che, oggi, passeggiare lungo i viali della villa è la stessa cosa che in qualsiasi altra via cittadina: il degrado è lo stesso.

A premere da vicino i nostri pensieri arriva la voce di tre anziani, che percorrono il viale della villa, qualche metro dinnanzi a noi. Sentiamo che dicono. “Avast’n tre paesan di nustr’ p’ fa brillà sta furest ass’cct, sol che i fuggian n’ tenen amor…” (Bastano tre paesani nostri per fare rivivere questa foresta seccata, solo che i foggiani non hanno amore…). Ancora questa volta sono i foggiani responsabili della scarsa vivibilità ambientale di Foggia. Forse perché essi non trovano il coraggio di prendere iniziativa per accusare, giudicare e condannare i veri responsabili dello scempio urbano della loro Città. Anche se noi in questo caso coltiviamo un’idea diversa, che forse vale la pena porre in atto.

A sentire il sindaco di Foggia, la politica in atto localmente, soprattutto quella da lui trattata in Comune, è efficace, giusta per ri-portare lo stato finanziario ed economico del Comune nella normalità e forse anche nella regolarità. In verità, a sentire il coro degli attori amministratori comunali, e poi, a guardare lo stato cui è giunto il degrado ambientale di Foggia, qualche dubbio ci prende. Soldi nelle casse comunali non ce ne sono. Il che è evidente anche a mirare quest’oggi in che condizioni si trova la villa comunale. Nel percorrerla in lungo e in largo in diverse ore del giorno, non c’è un operaio addetto alla manutenzione. Non c’è una guardia giurata, né è leggibile un cartello con i riferimenti telefonici per segnalare una emergenza. Abbiamo visto dei giovani, sei, dei quali tre femmine, divellere una staccionata di legno. Li abbiamo rimproverati, rischiando d’essere aggrediti con la stessa violenza con cui avevano appena danneggiato un bene comune. Abbiamo assistito alla scena di un bambino di sei, sette anni, che con sguardo smarrito fissava un’aiuola al centro dei viali della villa, interamente arsa dal fuoco, certo doloso, certo violento, appiccatovi da qualche altro gruppo di scalmanati. Un’azione nemmeno difficile a pensarsi e a farsi, dato che tutto il verde nella villa è appunto ridotto a ‘furest ass’cct’ come dissero quei vecchietti che ci precedevano. Speriamo che ciò non venga ripetuto all’interno dell’area del boschetto in fondo alla villa, dove buona parte del verde è invaso dalla sterpaglia secca, facile a divampare e a ridurre tutto in legno bruciacchiato. Pensare che nel luglio 2010 l’intera area del boschetto fu ‘consegnata’ alla cittadinanza,dopo un intervento di restaurazione importante ed esteso, con arricchimento del verde, con la piantumazione di centinaia di alberi e di cespugli. <<Ora la villa comunale è davvero un polmone verde utile per fare rifiatare un’assolata città ed i suoi accaldati cittadini, oltre alla funzionalità culturale che avrà il boschetto restaurato, luogo di suggestioni ed emozioni artistiche>> Parole di Federico Iuppa assessore allo sviluppo economico. A distanza di due anni le suggestioni che ricavammo a stazionare all’ingresso del boschetto sono sconfortanti. Il via vai di soggetti equivoci che vi vanno a fare sesso, seguiti da guardoni e simili. Persone che vi portano i cani a cacàre. Quanta arte.

Che fare? Che dovrebbero fare i cittadini foggiani per recuperare questo luogo importante della convivenza sociale? Diamo ascolto ai tre vecchietti che ci ‘precedono’? “Avast’n tre paesan di nustr’ p’ fa brillà sta furest ass’cct, sol che i fuggian n’ tenen amor…” (Bastano tre paesani nostri per fare rivivere questa foresta seccata, solo che i foggiani non hanno amore…). I foggiani devono ritrovare l’amore per la propria città. In prima persona: vecchi, giovani, uomini e donne, forestieri che vi risiedono. Senza fatto di cultura o di soldi. Senza la politica dei politici da noi eletti. Questi devono tornarsene allo svolgimento del loro lavoro.

Abbiamo voglia di costituire una comunità per valorizzare un bene che le appartiene, interamente.

“GLI AMICI DELLA VILLA”. Potrebbe essere a tutti gli effetti, un comitato cittadino, da costituirsi col fine di salvaguardare un bene comune, tanto rappresentativo della città, quanto utile per noi cittadini. Altro che ‘polmone’! La villa deve arrivare a funzionare come ‘anima’ della città. Anima anzitutto architettonica. Luogo di ritrovo, di giusta convivenza dei foggiani. Pensiamo alle distruzioni di guerra che Foggia ha subìto e che a distanza di oltre mezzo secolo ancora presenta nell’area urbana. La villa comunale potrebbe contenere e raffigurare lo spirito della ripresa della vita e della riconquista del progresso civile da parte della comunità di Foggia. Volontariato. Volontari. Tanti cittadini volontari, che offrano le loro capacità e parte del loro tempo per fare tornare a brillare la villa comunale. Se “tre paesan’ avast’n…”, come dicono i ‘nostri’ tre vecchietti, per rinverdire “sta forest’ ass’cct”, la generosità di tanti foggiani basterà per attivare i tanti servizi che sono necessari per riportarla davvero a brillare. Noi vogliamo provare a promuovere questa iniziativa. Vi informeremo. gma