giovedì 15 luglio 2010

IL SINDACO MONGELLI ALLA CORTE DEI CONTI. INCREDIBILE.

Il sindaco Mongelli va alla Corte dei Conti. Incredibile.

Il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, trova audizione presso la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, dove si fa latore d’una memoria sulle iniziative che l’amministrazione da lui presieduta ha attuato ed intende attuare per controllare la situazione debitoria del Comune. Il motivo ricorrente nel suo documento è che “Il Comune di Foggia ha messo in atto tutte le direttive finanziarie e gestionali indicate dalla Corte dei Conti, insieme ad una robusta manovra di risanamento economico-finanziario”. Come a dire che le segnalazioni-richiamo partite da quell’organo di controllo, sul rendiconto di esercizio 2008 del Comune di Foggia, possono essere ritirate, perché lui e la sua amministrazione hanno tutto sotto controllo. Anzi, il bilancio di previsione per il 2010, approntato dai suoi amministratori, prevede la riduzione della spesa corrente per circa 11.300.000 euro; in più il ripiano dei debiti fuori bilancio con l’impiego dei proventi dalla procedura di alienazione dei beni immobiliari di proprietà dell’Ente. E, nel principio d’una sì prudente gestione amministrativa, sarebbe prevista anche l’estinzione delle operazioni di finanza derivata, che potrebbero procurare al Comune di Foggia nuove passività per svariati milioni di euro. Questo ha sostenuto il sindaco Gianni Mongelli, dinnanzi ai giudici della Corte dei Conti in Bari. Non sappiamo quale e quanta credibilità egli abbia potuto incassare nel corso dell’audizione da lui stesso invocata. I giudici di quella Corte non potevano ignorare che egli arrivava da Foggia portandosi la bocciatura dei suoi Revisori dei Conti al bilancio comunale per il 2010, determinata dalle irregolarità sostanziali e di forma, presenti nel documento. Ci viene il dubbio che il nostro sindaco anche là, fosse convinto di svolgere il precedente incarico da lui ricoperto, cioè quello di massimo rappresentante e imbonitore dell’Ente Fiera di Foggia. Difatti, Mongelli non si presenta a quella Corte per rendere delle risposte risolutive sulla segnalazione-denuncia dei precisi e gravi difetti sostanziali individuati nel rendiconto dell’esercizio 2008 del Comune di Foggia, perdurando i quali qualsiasi successivo bilancio del nostro Comune risulterebbe non veritiero. Egli ha chiesto audizione per parlare d’altro. Egli va là convinto d’aggirare l’ostacolo, convinto di vendere la merce che egli proporrà. Giacché egli non intende rassicurare quella Corte dei Conti, garantendole che riporterà nella correttezza formale e numerica il controverso rendiconto 2008 gestionale del Comune di Foggia. In tal modo egli avrebbe chiarito l’esatta entità debitoria del Comune da lui oggi gestito. Invece ci sembra che egli abbia portato a Bari delle inutili, misere pezze di rattoppo, che non crediamo porranno la parola fine alla procedura di controllo della Corte dei Conti. D’altronde è chiara la linea politica lungo la quale Mongelli si muove. Egli non intende muovere un dito, una parola, che riveli l’attività amministrativa della precedente amministrazione comunale, quella dell’ex sindaco Ciliberti. Anche se quell’amministrazione, per parte politica, fa capo alla stessa Sinistra che fa eleggere Sindaco Gianni Mongelli, dopo la scadenza del mandato esaurito da Ciliberti. D’altronde Mongelli si ritiene responsabile soltanto delle decisioni e degli interventi amministrativi datati a suo nome. Insomma, siamo ancora a quell“io non c’ero e non c’entro” con cui la politica disonesta s’autoassolve. Nessuno può dire che il sindaco attuale di Foggia è responsabile degli atti amministrativi dell’amministrazione comunale che lo precedette. Però, in tema di rendiconto annuale e di bilancio d’un Comune, quando i numeri, sia parziali sia totali scritti dall’amministrazione precedente (Ciliberti), vanno in capo al documento successivo, iniziale dell’amministrazione succeduta (Mongelli), quando essi non vengono confutati ed impugnati, in quanto non corrispondenti alla reale situazione finanziaria e di cassa che deve gestire la nuova amministrazione, dunque s’attua la continuità con la precedente gestione amministrativa irregolare e la continuità delle responsabilità derivanti. Tanto è che i Revisori dei Conti dell’attuale amministrazione Mongelli bocciano il prospetto relativo al bilancio 2010, evidenziando come esso neppure possa ritenersi un documento di bilancio perché non si chiude con il necessario pareggio. Ed il sindaco Mongelli, per mantenersi il profilo d’amministratore corretto, per continuare a giocare la partita di salvatore del Comune (o del suo Partito), che fa? Nomina nuovi arbitri responsabili, la Commissione comunale di “Vigilanza, garanzia e controllo dell’attività finanziaria del Comune”, istituita ai sensi dell’art. 44 del Testo Unico e art. 15 dello Statuto comunale. A presiederla è il consigliere comunale di minoranza Domenico Verile, già sindaco di Foggia; ne fanno parte, come espressione della minoranza, i consiglieri comunali Bruno Longo e Lucio Ventura; come espressione della maggioranza, i consiglieri comunali Angelo Benvenuto, Massimo Laccetti, Vincenzo Perulli e Claudio Sottile. E vale la pena ricordare questi nomi, questi personaggi tirati fuori dalla solita politica foggiana, per farne dei garanti sulla trasparenza e correttezza di tutti gli atti amministrativi scelti per sanare in un medio termine la situazione debitoria del Comune di Foggia. L’ultima iniziativa presa dal sindaco ci sembra purtroppo un espediente per ‘pararsi’ il sedere. Invece di richiamare quella politica responsabile ch’è necessaria quando s’amministra la cosa pubblica. Politica che è purtroppo lontana dalla nostra Città. Forse per questo leggiamo che la politica in questi giorni ha sconfitto la città di Foggia. Aggiungiamo: senza che ci sia stata battaglia; soltanto finché i foggiani non si decideranno a prendere a calci pochi politici imbroglioni e vigliacchi. gma