mercoledì 7 ottobre 2009

UN DISSESTO DA 300Milioni DENUNCIA IL SEN. MORRA

Foggia T min T max Vento Prob. Precipitazione [%]
Mercoledi' 7 sereno 15 27
assente

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Giovedi' 8 sereno 16 27 E 3 km/h

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DISSESTO FINANZIARIO AL COMUNE DI FOGGIA

Per il sen. Morra il buco è da 300 milioni

Il centrodestra sulla crisi finanziaria del Comune di Foggia chiede al Ministero degli Interni l'istituzione di "una commissione ministeriale con ampi poteri di accertamento e indagine". Sembra una mossa destinata a gettare benzina sul fuoco delle polemiche, in vista della seduta del consiglio comunale che dovrà affrontare proprio i sempre più drammatici nodi della crisi finanziaria in cui si dibatte la civica amministrazione foggiana. A lanciare il sasso nell'acqua stagnante è stato il sen. Carmelo Morra, con una circostanziata interrogazione al Ministro: un documento pieno di cifre e di riferimenti, che per la prima volta danno alla crisi finanziaria della città capoluogo una dimensione precisa, e più drammatica di quanto non si pensasse. Il parlamentare del Pdl parla di una situazione di "quasi dissesto": di fatto, se il Viminale aderirà alla richiesta di Morra e spedirà a Palazzo di Città nuovamente gli ispettori ministeriali, potrebbe essere il primo passo verso la dichiarazione di dissesto finanziario, che porterebbe alla nomina di un commissario liquidatore (gli organi politici dell'amministrazione resterebbero in vita, ma le liquidazioni dei debiti sarebbero curate dal commissario). Merito innegabile di Morra è quello di...aver dato i numeri, mettendo fine alla ridda di ipotesi circolate in questi giorni e dando ragione a quanti sostengono che la manovra da 30 milioni di euro varata dalla giunta comunale per riequilibrare i conti dell'anno scorso, è soltanto la punta di un iceberg dalle dimensioni assai più consistenti. Il buco nei conti del Comune di Foggia è assai più grosso, e si può parlare ormai di una voragine. L'interrogazione parlamentare è molto rigorosa dal punto di vista tecnico. Le considerazioni politiche sono ridotte all'osso, ma mai come in questo caso è la sostanza dei numeri quella che conta. "Il Comune di Foggia - esordisce il sen. Morra - presenta una gravissima situazione finanziaria e amministrativa caratterizzata da una gravissima situazione dei flussi di cassa liberi e da un rapporto d'indebitamento, cioè il rapporto tra i mezzi di terzi ed i mezzi propri (patrimonio netto sommato ai conferimenti), superiore ad 1 che testimonia della perdita, ormai, di ogni equilibrio finanziario". Parole da esperto di scienze della finanze, che tradotte nel linguaggio di tutti i giorni significano più o meno quanto segue: le entrate del Comune di Foggia sono ormai sempre più precarie (i flussi di cassa liberi rappresentano i guadagni di una società e nel caso del Comune sono praticamente inesistenti; inoltre la massa debitoria (i mezzi di terzi) supera ormai il patrimonio comunale. Fin qui si tratta di considerazioni rigorosamente tecniche, ma non ancora supportate dai numeri, che Morra aggiunge però subito dopo: "I debiti a medio-lungo termine già in essere del Comune di Foggia - scrive il senatore - corrispondono ad oltre 291 milioni di euro". La cifra è rappresentata dalla somma dei debiti di finanziamento, debiti di funzionamento, IVA, anticipi, debiti verso altri soggetti e altre passività, che includono altri debiti e ratei e risconti passivi. Siamo ben al di là dei 30 milioni di euro che pare costituiscano l'importo della manovra prevista dalla Giunta per riequilibrare il bilancio dello scorso anno. Ricordando, infine, che "la Sezione regionale di Puglia della Corte dei Conti ha avviato più indagini conoscitive sullo stato delle finanze comunali e sulla gestione dell'ente" e che "come rilevato dalla Corte dei Conti, il Comune ha ingenti residui passivi e cospicui residui attivi la cui riscossione è andata progressivamente scemando negli ultimi cinque anni, contribuendo non poco all'attuale situazione di quasi dissesto del Comune" il Sen. Carmelo Morra conclude la sua interrogazione chiedendo di sapere se "il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno avviare immediatamente le procedure di propria competenza per inviare a Foggia una commissione ministeriale con ampi poteri di accertamento e indagine nell'ambito delle attribuzioni previste dalle leggi vigenti". Va precisato che la commissione, quand'anche accertasse irregolarità o una situazione di dissesto finanziario, non ha il potere di dichiarare il dissesto, che resta una prerogativa esclusiva del consiglio comunale (le eventuali irregolarità sarebbero perseguite nei termini di legge). Ma non c'è dubbio che la mossa di Morra costituisce forse un'accelerazione in questa direzione.





La città muore e la politica pensa alle elezioni


I congressi dei partiti servivano, una volta, a fare il punto sui problemi del territorio, ad approfondirli, ad indicare strategia e progettualità per affrontarli. O almeno, se proprio non si avevano idee particolari, a denunciarli, a porli in evidenza. Data la gravità della crisi che sta colpendo con la forza di un maglio la Capitanata, ci si sarebbe aspettato molto di più - sia in termini di analisi che di proposta - dalle recenti "convenzioni" (che strano termine, è stato scelto, per dare prova di nuovismo a tutti i costi, ma non è forse un caso che convenzione abbia la stessa radice di conventicola...) del Partito Democratico. Il territorio, con i suoi problemi, è rimasto del tutto assente. La sola preoccupazione del partito è quella di regolare i conti al proprio interno. Come abbiamo pubblicato ieri, Foggia è in cima alla classifica italiana delle città più morose. In un anno gli sfratti per morosità sono cresciuti del 272 per cento. Una cifra che si incrocia in modo particolarmente sinistro con la crescita esponenziale del fenomeno delle ipoteche legali sugli immobili, che nei primi cinque mesi dell'anno in corso sono cresciute del 471 per cento. Nella prima delle due classifiche, che sono particolarmente indicative della incidenza e della portata della crisi economica sul territorio cittadino e provinciale, siamo al primo posto, davanti a Venezia. Nella seconda, siamo secondi, alle spalle di Roma. Incrociando i due dati, ne consegue che Foggia è la città italiana in cui il peso della crisi si sta scaricando nel modo più virulento, e del resto non poteva essere diversamente, data l'ondata di licenziamenti che ha colpito il settore scolastico, e il sempre più massiccio ricorso alla cassa integrazione guadagni, che non ha risparmiato neanche i più grossi poli industriali, come la Sofim e l'Alenia. Al collasso dell'economia, andrebbe aggiunto il diffuso peggioramento della qualità della vita, che si traduce in una crescente insicurezza. Ne è riprova il venerdì nero vissuto dal capoluogo nella scorsa settimana, con un morto ammazzato, rapine sventate per un pelo, un rocambolesco inseguimento per le vie del centro, che ha provocato il ferimento di cinque esponenti delle forze dell'ordine, tra polizia e carabinieri. Un partito attento alla quotidianità avrebbe avuto tante cose da dire. Che ha detto, invece, il Partito Democratico? Stralciamo dal comunicato stampa diffuso dal comitato di reggenza cittadino: "La straordinaria partecipazione degli iscritti alla Convenzione cittadina del Partito Democratico ha dimostrato la grande vitalità del partito, mettendo in luce la sua capacità di mobilitazione ed il suo significativo patrimonio di risorse umane e di appassionata militanza". Il comitato esprime "il più vivo ringraziamento a tutti gli iscritti partecipanti che, in un civile e costruttivo confronto, hanno sostenuto le mozioni che accompagnano le candidature per l'elezione del segretario nazionale e di quello regionale del Partito Democratico. Il risultato complessivo, che ha coinvolto 1193 persone, pari al 70% degli iscritti del PD di Foggia, nonostante le operazioni di voto si siano svolte in una sola giornata, è un dato che va ben oltre le più ottimistiche previsioni e rappresenta un incoraggiante viatico per il lavoro di costruzione e di radicamento del partito nel Capoluogo, anche in vista delle primarie del 25 ottobre che saranno un momento conclusivo della complessa procedura congressuale prevista dal regolamento nazionale del partito". A parte il solito gergo da iniziati di cui sono intrise le note del Pd, non c'è un riferimento che sia uno alla città, quella vera, quella che soffre e si dispera; quella che non riesce ad arrivare alla fine del mese e che è costretta ad indebitarsi fino al collo e poi ad ipotecarsi la casa, quella città colpita e vessata dalla crisi. Quel che conta, per il Pd, è che il 70 per cento degli iscritti abbia partecipato al congresso. Anzi, alla convenzione. Andando al di là delle più ottimistiche previsioni. Contenti loro... A voler essere bipartizan, c'è da registrare che non è che sull'altro fronte si sia registrata una particolare sensibilità verso la crisi drammatica che sta colpendo la provincia di Foggia. Al silenzio del Pd, ha fatto specularmente riscontro il silenzio del Pdl, anch'esso impegnato nel percorso che porterà alle elezioni regionali. Il problema è che proprio dalla politica - da questa politica - dovrebbero giungere risposte. da 'il Quotidiano di Foggia' -7 ott 09