mercoledì 8 settembre 2010

I PATTI SOCIALI CHE BLOCCANO LA DEMOCRAZIA E TRUFFANO LA SOCIETA’.

Serve invece il Comitato di Cittadini per il Controllo sulla Politica.

I patti sociali su base territoriale servono a sensibilizzare le parti contraenti sulla realizzazione di reti e progetti che servano a migliorare la qualità della vita locale. Essi, inoltre, favoriscono la realizzazione di programmi di sviluppo economico, urbano e di inclusione sociale. I patti sociali, essendo degli accordi, impegnano soltanto la volontà di coloro i quali vi presero parte ed accettarono il contenuto dell’accordo stipulato.

Nella questione del grave stato debitorio in cui è il Comune di Foggia, coloro che non sono d’accordo sulla pronuncia del ‘dissesto finanziario’, ad opera della stessa amministrazione, hanno tirato fuori il rimedio di un patto di coesione sociale, tra il Comune di Foggia ed i rappresentanti degli interessi e bisogni complessivi del territorio locale e della comunità dei cittadini foggiani. E’ evidente che ad oggetto del patto sociale non può starci la condivisione di negare o approvare il dissesto finanziario del Comune. Perché quell’evento, prima di ogni pronuncia formale, spettante alla locale amministrazione, sostanzialmente o c’è o non c’è. Oggetto del patto di coesione, che attuerebbero comune e cittadini foggiani, può essere soltanto l’intesa complessiva su una soluzione che sia la più efficace per risanare il debito che unisce comune e cittadini di Foggia, che sia anche la meno dannosa per la cittadinanza. Un aspetto è evidente, di questo problema debitorio; è fuori luogo ed è indecente che qualche ‘saggio del momento’, politicante certamente, lo ricordi e lo sottolinei: “Il pagamento di questo debito, più il costo dei danni materiali e morali da esso derivanti, all’immagine della Città di Foggia ed anche al suo sviluppo economico e sociale, è interamente a carico dei cittadini foggiani

L’idea sottostante questo patto sociale è di legittimare con la ‘falsa’ partecipazione della cittadinanza quella politica economica del Comune non più basata sulle regolarità statistiche oppure sulla trasparenza delle progettazioni, bensì su una pratica amministrativa certamente falsificabile e falsificata, che era ormai all’interno di un modello politico-amministrativo corrotto e corruttibile, comunque sostanzialmente dannoso per la cittadinanza amministrata.

I soggetti politici che fanno attualmente parte dell’amministrazione comunale di Foggia, rispettino innanzitutto i patti che assunsero con l’elettorato e che furono base per la loro elezione, oltretutto nei limiti imposti loro dalla Costituzione in tema anche di regolamenti per le istituzioni comunali.

Che essi denuncino pubblicamente, prima di sedersi al tavolo della concertazione sociale con i cittadini foggiani, la situazione debitoria reale del comune e gli atti amministrativi che in passato la determinarono, prima di presentare un piano di rientro serio e preciso. Perché un patto di coesione tra l’attuale amministrazione comunale e la cittadinanza, comporterà grossi sacrifici per i cittadini foggiani, i quali non devono ignorare che molti dei consiglieri comunali oggi in carica, sono gli stessi che già disamministrarono (sia nella maggioranza, sia come membri della minoranza) il Comune di Foggia, sia pure tacendo sull’aggravarsi sistematico della sua situazione debitoria.

Il patto di coesione sociale proposto per evitare il dissesto al Comune, deve avere come suoi contraenti le parti rappresentative sane della nostra collettività. Non può avere come contraenti per la parte Comune di Foggia, gli attori responsabili della politica dei disastri che oggi si tenta di sanare. Le soluzioni a ciò necessarie non dovrebbero nemmeno partire, per quanto riguarda la politica locale, dal vecchio sistema dei partiti, rivelatosi inefficiente, insano, certamente oggi non opportuno per manovrare politicamente le dinamiche che si concordassero come necessarie per sanare le finanze del nostro Comune e per mantenere gli interessi ed i bisogni della cittadinanza. Però, i soggetti politici sono ancora quelli, molti sono ancora presenti ed attivi all’interno dell’amministrazione comunale… E’ opportuno che siano ancora essi a gestire tutte le opportunità di sviluppo che ha Foggia, anche in una situazione di difficoltà? Le questioni della legalità, a partire dagli appalti per i servizi e i lavoro pubblici; la questione delle aree di insediamento produttivo; i grandi investimenti connessi al progetto di Area Vasta; i progetti di bonifica e nuovo investimento della Sfir nell’area dello zuccherificio; i progetti di ampliamento dell’industria AR; gli investimenti sull’energia da fonti rinnovabili. E’ possibile che siano ancora essi a gestire tasse e tributi, certamente maggiorati a causa di questo patto, che i cittadini foggiani verseranno nelle malandate casse comunali? Certo che saranno essi. Legittimamente, perché essi furono eletti, democraticamente, a tali incarichi.

Ed il Sindaco di Foggia, Mongelli, che in tempo di elezioni prometteva Foggia Capitale di tutto? Cosa dice in proposito? I suoi commenti ci sembrano piuttosto coerenti con i deliri della sua campagna elettorale:

«Io non dico che siamo in grado, ma abbiamo l’obbligo di tentare, provare. Non posso lasciare a questa città il marchio dell’ignominia del dissesto». «Io voglio essere chiaro e coerente. Diremo innanzitutto alla città qual’ è il rischio, poi far capire che potremmo essere in grado di evitare il disastro». «La città ha un patrimonio di 270 milioni di euro tra beni di patrimonio disponibile e indispondibile».

«Abbiamo situazioni in piedi che ammontano ad un eventuale ricavo da 40 milioni di euro. Il mercato di piazza Padre Pio, per esempio. La masseria Giardino. Io penso a un utilizzo produttivo anche per le produzioni energetiche. La città ha dentro di se risorse che dovrebbero consentire di by-passare la logica e le procedure del dissesto. Questa è una città che non può permettersi di fermarsi». «Ci sono altri tre asset cui voglio intervenire: energia, zona artigianale e la rifunzionalizzazione della macchina comunale. Stiamo per partire con la struttura organizzativa. Ci stiamo muovendo a tempo di record. Se la prospettiva è il dissesto mi rifiuto: la prospettiva devono essere le nuove strategie».

«La gente o alcuni non hanno capito che un dissesto segnerebbe la città per almeno dieci anni». «Dobbiamo farcela: anche Amica, Ataf e Amgas vanno ricostruite ma risanando». «Non si è percepita appieno la situazione di Foggia. Da sola la città non ce la fa a salvarsi, questo è certo. Il livello delle interlocuzioni è buono. La variabile tempo è una fattore importante. La data limite è il 31 dicembre: se nei prossimi 4 mesi saremo riusciti a incassare altri dieci milioni siamo a cavallo». «Manca fiducia nelle prospettive». «Credere nella città in cui si vive che non è l'ultima». «Un giorno un tizio mi ha detto: Vuoi tirare a campare o stai facendo gli interessi di altri? Volevo prenderlo a schiaffi» «Un bambino in villa mi ha stretto la mano e mi ha dato un bacio per il nuovo parco giochi». «Continuo a passeggiare serenamente per la città, convinto che fare il sindaco è l'esperienza più bella che mi potesse capitare».

E se il sindaco delira, noi riteniamo che questo patto di coesione sociale, per un insieme di motivazioni, legate a quella politica territoriale di cui dicevamo, sia la più recente infame realtà che la politica ha intenzione di perpetrare. Suo scopo è soltanto quello che l’attuale amministrazione comunale legittimi col consenso della popolazione foggiana, estorto dietro la minaccia del dissesto finanziario del comune, il compimento dei suoi prossimi atti amministrativi, a giustificazione dei quali la giunta terrebbe in mano, tramite il patto di coesione, il preventivo consenso del popolo foggiano. Insomma, male che vadano gli interventi che la giunta realizzasse (vendite d’immobili cittadini, concessioni, ecc.) essi furono fatti con la preventiva adesione e col consenso della comunità.

Questo patto di coesione, attuato senza i controlli necessari, è di quelli che offendono la democrazia, essendo perpetrati dalla politica in propria difesa e in danno della società.

Arriviamo per tanto a prospettare l’utilità di costituire a Foggia, un ‘Comitato di Cittadini’ per il controllo sulla Politica.

Ma questo sarà argomento del nostro prossimo post. gma