martedì 15 maggio 2012

Il Comune di Foggia ancora battitore d’asta di terreni che sono proprietà dei Foggiani.

mongelli-battitore-asta_e3 Continua la vendita all’asta d’aree cittadine.

L’amministrazione del Sindaco Mongelli ha ancora bisogno di soldi. Altrimenti, dopo i proventi dalla tassa sull’immondizia, più quelli dai parcheggi urbani, perché vendere all’asta pubblica altre aree cittadine?

Perché questi nostri amministratori hanno bisogno di fare ‘cassa’.

Ora, che un’amministrazione comunale, trovandosi in deficit, decida di vendere beni pubblici, non è sbagliato. Sempre che ciò avvenga in una situazione amministrativa ben chiara, della quale i cittadini conoscano con precisione sia i numeri del conto passivo del loro Comune, comprensivo dei dati qualitativi delle spese effettuate, sia l’entità e l’effettività della funzione risanatrice che s’è stabilito di operare con la vendita di beni pubblici.

In effetti, i cittadini foggiani devono essere informati sulla destinazione degli euro che essi pagano al Comune, attraverso i loro esborsi diretti e con la vendita di beni che appartengono al patrimonio comunale. Ciò accade puntualmente presso le amministrazioni comunali scrupolose, in molti municipi italiani. Questione sia di trasparenza sia d’onestà. A Foggia, nel nostro Comune, ciò non avviene. Perché? Senz'altro per il poco rispetto che i nostri amministratori hanno verso la cittadinanza. Ma ciò è anche conseguenza di una politica locale che da qualche tempo non riesce a mettere in lista candidati sapienti, che non siano soltanto fantocci ameni e ben vestiti, quanto esseri umani capaci di amministrare le risorse del territorio, con le quali realizzare per la loro cittadinanza non il mito del progresso, non desideri irragionevoli, ma almeno l’esperienza chiara e semplice di una convivenza cittadina dignitosa. Invece la nostra Foggia è da anni che ci rimette la dignità di città, per colpa, se non per dolo, di amministratori incapaci e disonesti. Essa è precipitata fino agli ultimi posti nella graduatoria sulla vivibilità delle città italiane. Foggia è mantenuta al di qua del dissesto finanziario, dal favore politico della Corte dei Conti in Bari, deputata al controllo dei suoi libri contabili. Sentenziato il quale, i foggiani sì ‘guadagnerebbero’ l’ultima infamia civile: il fallimento.

Secondo noi è un atto vergognoso che degli amministratori comunali, quelli in carico a Foggia, in una situazione debitoria tanto grave, non trovino la misura per informare tutti i foggiani sulle responsabilità di coloro che hanno causato tanto deficit, sulle denunce che essi intendono muovere a tutela del popolo foggiano, sul piano di risanamento della finanza municipale.

A maggior ragione ciò serve quando il sindaco in carica dichiara d’essere in grado di salvare Foggia e i foggiani dal dissesto amministrativo e finanziario, originato da precedenti amministrazioni, ma da lui assunto con l’accettazione della carica di primo cittadino (responsabile) di Foggia.

Invece siamo di fronte ad amministratori abili e sicuri, nel celare la condizione economico-finanziaria in cui versa il ‘nostro’ Comune. Quelli battono all’asta pubblica il territorio urbano proprietà dei foggiani, fanno cassa, ma dei soldi in entrata non è dato saperne l’utilizzo.

Noi auspichiamo che entri in campo al più presto un Comitato Cittadino, che controlli e s’informi e denunci puntualmente ogni atto con il quale amministratori comunali abbiano nuociuto ai foggiani. gma