lunedì 26 aprile 2010

LA DRAMMATICA CRISI ECONOMICA DEL COMUNE DI FOGGIA.

Sindaco, Parlamentari, Senatori, CentroSinistra, CentroDestra, si parlano della lunga lista di debiti e di creditori del Comune. Mentre, il cittadino foggiano…


Siamo a metà Aprile 2010. Il Sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, incontra gli Onorevoli ed i Senatori locali, per discutere della grave situazione economica in cui si trova l’amministrazione comunale. Evidentemente i debiti del Comune di Foggia sono tanti (in verità la loro entità esatta non è ancora enumerata) da indurlo a ‘preparare’ i parlamentari sul futuro pessimo che si sta addensando sulla città. Egli forse ritiene che un loro intervento presso il Governo nazionale possa scongiurare la sciagura di un fallimento. Certo, si tratterebbe dell’ultima vergogna che peserebbe sulla Città di Foggia. Di contro a quelle continue, giornaliere, degli atti giudiziari ed esecutivi (pignoramenti, ecc.) che i creditori intentano contro questo Comune. Cose gravi di cui i cittadini foggiani neppure vengono a conoscenza, sebbene queste azioni legali aggrediscano, ad ogni atto, il patrimonio dei beni comuni. In più aggravando con i loro costi di spese e d’interessi, la quota debitoria del nostro Comune di Foggia. E cominciano ad essere tanti, tra i politicanti, quelli che s’attendono ne venga sancito definitivamente il dissesto finanziario che, invece, questa Amministrazione vuole esorcizzare. Forse si ritiene che tale pronuncia sia il male minore e, comunque, quello risolutivo d’una situazione che oramai s’aggrava di giorno in giorno. Peraltro, qualsiasi situazione debitoria si risolve pagando, anche in parte, i debiti esistenti. Servono soldi, freschi, verrebbe detto a qualsiasi amministratore d’una società inguaiata dai debiti. I cittadini dovrebbero dirlo al loro sindaco Mongelli. E, se s’arrivasse al punto solito in cui finiscono purtroppo discussioni di tale genere? I soldi in cassa, che fine hanno fatto? Come mai s’è arrivati ad una debitoria così grave? Siamo certi che il pur bravo e volenteroso, eppur fatuo sindaco Mongelli, e tutti i membri della sua giunta, direbbero di non avere responsabilità personali con questa situazione debitoria; giacchè essa risale alle giunte precedenti; che essi sono in carica da pochi mesi; anzi, stanno facendo di tutto per fronteggiare la grave situazione. E certo signor Sindaco. Con i vostri amministratori avete sostenuto a ripetizione che la vostra politica era di discontinuità rispetto a quella dell’amministrazione precedente.
Discontinuità? Fosse servita almeno a rallentare il flusso delle esecutività dei creditori del Comune di Foggia .
Discontinuità politica? Neppure.
Sono a parte le responsabilità personali della precedente amministrazione?
Ma, politicamente, se eravate a conoscenza dello stato di continuata insolvenza mantenuto dai precedenti amministratori, se v’era pur noto che le casse comunali erano piene sì ma di debiti, se già allora qualcuno paventava, sulla base delle notifiche legali degli atti creditizi, il rischio di un fallimento, che programma politico pensavate d’avviare, quale discontinuità v’era possibile?
E poi, la vostra provenienza: dallo stesso partito d’appartenenza degli amministratori uscenti. Sembra evidente che l’azione di voi, nuovi amministratori di questo Comune, si riducesse a ritardare le conseguenze politiche di un dissesto economico già in atto. Disastro che economicamente peserà sui cittadini foggiani. Lo faremo poi l’esercizio matematico di suddividere in capo ad ogni cittadino la quota del totale della debitoria: non appena essa sarà stata accertata e dichiarata nell’approvazione del bilancio che è prossima competenza di questa amministrazione. Anch’essa sarà definita come atto di discontinuità? Sebbene essa elenchi sì dei debiti prefatti, tuttavia, gli stessi,, sono ormai di vostra gestione. Ed i cittadini foggiani? Sì, che ‘faranno’, come reagiranno? Veramente, di fronte ad un silenzio diffuso sul grave episodio, e certamente complice, sono pochi i foggiani informati. Tanto, il popolo è ignorante… Così si suol dire.

FINISCE IN TEATRINO IL DISSESTO FINANZIARIO DI FOGGIA.

Un foggiano doc, lamentando il silenzio, che circonda il dissesto finanziario del nostro Comune, ha deciso di portarlo in teatro. Non sappiamo s’egli intenda farne una commedia (o piuttosto una tragedia?) oppure ricavarne qualche ‘battuta’ satirica, con cui svegliare la coscienza dei concittadini sulla grave situazione. Secondo lui, dietro questo fatto si cela addirittura una situazione d’ingiustizia. Anticipiamo il suo modo di pensare, che riportiamo subito dopo, sostenendo che secondo noi esso è una semplificazione, con la quale non è consentito avanzare delle accuse, in verità ipotesi di reati penali, dei quali ha competenza la giustizia, su denuncia di parte o in via autonoma. “Se un cittadino – sostiene quel ‘doc’ – è chiamato dalla giustizia a rispondere dinnanzi al giudice, anche del furto di una mela, ebbene, dei tantissimi denari pubblici dissipati dalla precedente amministrazione comunale, devono essere indagati i soggetti di quella (dis-)amministrazione”. Noi, decisamente, non conoscendo al riguardo l’esistenza di fatti criminosi, e non lo è forse neppure il silenzio con cui si nasconde la gravità di tale situazione, troviamo giustificata soltanto l’idea di parlarne ai cittadini foggiani, anche nel mezzo di uno spettacolo teatrale. Almeno il popolo si dirà meno ignorante. Almeno di questo ‘dissesto finanziario’ si troverà traccia in qualche teatro.

Noi invece vogliamo parlare di favole e di fabulatori. Il nostro teatro è ancora quello della politica. La favola è quella di “Foggia Capitale”, raccontata ai foggiani dall’attuale sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, ‘ai tempi’ della sua campagna elettorale.

La favola, non era che il programma elettorale di Gianni Mongelli, le promesse con le quali egli chiedeva d’essere votato sindaco.

”In caso di vittoria, la mia amministrazione farà diventare Foggia Capitale della Cultura, Foggia Capitale del Buon Governo, Foggia Capitale del nuovo Welfare Urbano, Foggia Capitale della Qualità della Vita urbana, Foggia Capitale dell’Innovazione, Foggia Capitale dello Sviluppo Sostenibile, Foggia Capitale della Mobilità sostenibile, Foggia Capitale della Pace”.

Il 23 giugno 2009 Mongelli è Sindaco di Foggia. “Il mio ringraziamento per aver creduto in me e nel progetto di Foggia Capitale”.

Dopo 100 giorni dalla nomina, ad ottobre, il senatore Morra, lo stesso che Mongelli ha convocato, in questo aprile 2010, per trovare una soluzione all’emergenza economica in atto, denuncia la grave situazione finanziaria paventando il dissesto del Comune di Foggia. Secondo il senatore Morra, i debiti (ottobre 2009) superano ormai il patrimonio. Il documento, pieno di cifre e di riferimenti, per la prima volta dà alla crisi finanziaria della città capoluogo una dimensione precisa, più drammatica di quanto non si pensasse.

“Le entrate del comune di Foggia sono ormai sempre più precarie e nel caso del Comune sono praticamente inesistenti; inoltre la massa debitoria supera ormai il patrimonio comunale.

“I debiti a medio-lungo termine già in essere del comune di Foggia – scrive il senatore in quell’ottobre 2009 – corrispondono ad oltre 291 milioni di euro”. Bisogna capire – insiste Morra - se non le ragioni, almeno le origini di questa situazione divenuta ormai drammatica”. Morra punta l’indice proprio verso “la mancanza di serie analisi sulle cause che hanno portato alla situazione di gravissima difficoltà finanziaria”. La critica situazione finanziaria del Comune di Foggia (allora appena reduce dal fallimento della compagnia area Federico II) costituì uno dei cavalli di battaglia del candidato sindaco del centrosinistra, Orazio Ciliberti, nel corso della campagna elettorale che lo portò a battere il centrodestra, nella primavera del 2004. Ma come Ciliberti si insediò nella poltrona di primo cittadino della gravità della situazione di bilancio del Comune di Foggia non si parlò più, o quasi. Foggia “vive una situazione di drammatica crisi: i decreti ingiuntivi sono quasi all’ordine del giorno, l’amministrazione non è in grado di assicurare i trasferimenti finanziari dovuti alle società di servizi controllate e queste, non potendo pagare nemmeno gli stipendi ed i pezzi di ricambio, non assicurano giornalmente l’esecuzione dei servizi di pubblica utilità (raccolta dei rifiuti urbani, pulizia delle strade, trasporto pubblico, eccetera. Inutile dire che la già grave situazione finanziaria del nostro Comune, dall’ottobre 2009 ad oggi, è peggiorata. Non conosciamo, e pure ciò è grave, quali potranno essere le giuste risoluzioni che l’amministrazione comunale potrà e dovrà assumere per farvi fronte. Forse bisogna attendere l'ormai imminente discussione del bilancio di previsione 2010. Almeno per chiarire e per dire alla cittadinanza quanto sono indebitati il Comune di Foggia e le sue aziende speciali, entro quanto i debiti verranno pagati, e con quali risorse. Così noi foggiani non dovremo andare ‘a teatro’ per essere informati sul ‘teatrino della politica cittadina’gma