mercoledì 1 luglio 2009

GOOD MORNING FOGGIA -mer 1 luglio 2009

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NOTIZIE

PRESSO LA LIBRERIA UBIK

7, 8 e 15 luglio, SUSUSUSUD raccontare il mondo da Sud

Lo spazio live della libreria Ubik di Foggia si apre alla narrativa meridionale con una specifica rassegna: SUSUSUSUD. Tre appuntamenti letterari per raccontare il Mezzogiorno da tre luoghi diversi: Lucania, Sicilia e Salento. Gaetano Cappelli, Giuseppina Torregrossa e Giuse Alemanno, sono gli scrittori che il 7, l’8 e il 15 luglio (ore 20.00) incontreranno i lettori di Ubik. La rassegna è a cura di Michele Trecca.

La rassegna


Inaugura la kermesse martedì 7 luglio Gaetano Cappelli, intervistato dal “duo critico” Michele Colucci-Luciano Ciavarella, con la presentazione di Volare Basso (Marsilio Editore, 2009). Vincitore del Premio John Fante 2008 con Parenti lontani, l’autore potentino ancora una volta ritrae la provincia lucana e la tragicommedia dei suoi personaggi.


Mercoledì 8 luglio è la volta di Giuseppina Torregrossa, autrice de Il conto delle minne (Mondadori, 2009): storia di una ricetta e di una donna, della dolcezza di una “cassatella” e della sensualità del seno, in una Sicilia epica ed intima. Alla presentazione prenderà parte il comitato Andos di Foggia (associazione nazionale donne operate al seno).


Chiude il 15 luglio l’autore salentino Giuse Alemanno, con il suo Le vicende notevoli di Don Fefé e del suo fidato servitore Ciccillo (Edizioni Icaro, 2009). Durante la serata, l’attore Roberto Galano (Teatro dei Limoni) metterà in scena alcuni momenti del libro di Alemanno, in vista di una futura rappresentazione delle vicende di Don Fefè. L'incontro si concluderà con una degustazione di vino Primitivo di Manduria: vero trait d’union tra il testo e la piece teatrale.

SAN GIOVANNI ROTONDO. ECCO LA CRIPTA DI SAN PIO, TRA TANTE POLEMICHE.


Ecco la cripta della nuova chiesa di San Pio da Pietrelcina, a San Giovanni Rotondo. Ecco lo stanzone realizzato interamente in oro massiccio dove i monaci vogliono riporre le ossa del frate dei miracoli. Una cripta inaugurata dal Papa durante la recente visita e che conta sui meravigliosi affreschi realizzati da padre Marko Rupnik, uno dei più grandi esperti di arte sacra. L'opera è praticamente pronta e presto la salma di padre Pio dovrebbe venire trasferita. I fedeli potranno così sfilare davanti al
sarcofago e toccarlo; davanti verrà allestito l'altare, l'ambone e un leggio. Un'opera mastodontica, realizzata con l'oro regalato dai fedeli ditutto il mondo in 20 anni di pellegrinaggi, e che però non manca di suscitare polemiche. Su alcuni siti cattolici, tra cui www.cattoliciromani.com, sono diversi i fedeli che lamentano il «tradimento» dei valori che impersonava il santo. «Tutto questo lo trovo lontano anni luce dalla spiritualità francescana e dal modo di vivere ed essere di Padre Pio», scrive un utente. E ancora: «Credo che questa luce sia un bell'esempio di arte e passerà alla storia ma sicuramente San Francesco e San Pio non avrebbero mai voluto, anche perché la loro vita è stata ben lontana (anni luce) da questi mosaici». Polemiche a parte, restano i numeri della struttura. Sulla rampa che conduce alla cripta ci sono 36 nicchie che rappresentano alla sinistra la vita di san Francesco e a destra quella di San Pio da Pietrelcina. Al termine del percorso della rampa, il pellegrino arriva alla soglia della chiesa inferiore accolto dalle immagini che testimoniano la vita di Cristo. Sono 16, scelte come fondamento della vita di Francesco e di Pio. I mosaici ricoprono una superficie complessiva (tra rampa e chiesa inferiore) di circa 2mila metri quadrati. Complessivamente sono state realizzate 54 scene e utilizzate milioni di tessere.

Ugo Ferrero 30 giugno 2009 Corriere del Mezzogiorno

LE TUE OPINIONI SU CORRIERE DEL MEZZOGIORNO.IT

Perché d’oro? E i valori cristiani?

30.06|18:51

Lettore_834187

Perché d’oro? E i valori cristiani? Ma Gesù non predicava la semplicità, l’umiltà, la povertà? Sinceramente penso che la decisione di esporre le spoglie di Padre Pio abbia poco a che fare con la fede ma che invece abbia molto a che vedere con motivazioni di tipo economico. E poi l’utilizzo di tutto quell’oro… uno sfoggio di potenza e ricchezza. I frati francescani si stanno comportando come i grossi gruppi del turismo internazionale, individuano un luogo adatto e costruiscono lussuosissimi complessi immobiliari equipaggiati di tutti i confort. Ecco cosa è San Giovanni Rotondo, un luogo turistico che di spirituale sta conservando molto poco. Perché non utilizzare quell’oro per aiutare le famiglie in difficoltà? Sono sicuro che Padre Pio lo avrebbe apprezzato di più.

Meno male che c'è la crisi economica

30.06|18:51

martina_16

Il papa nei suoi discorsi ci ricorda che la chiesa ha a cuore tutti i poveri della terra ma quando si tratta di preparare i propri teatri non bada a spese in quanto da essi ci guadagna. Spero che ora finiscano gli spot fasulli sulla destinazione dell'8 per mille e che finalmente la gente capisca che alla chiesa ufficiale dei poveri non gli interessa niente. Non c'era altro modo di sprecare tutti quei soldi? Chiedetelo ai missionari e ai volontari.

PAZZESCO...

30.06|18:50

tiger_jack

semplicemente pazzesco

Inutile ostentazione

30.06|18:48

Lettore_808685

Certamente padre Pio, se ancora in vita, avrebbe preferito molta più sobrietà nell'arredare la cripta. Peccato. Con tutto quell'oro, si sarebbe potuto fare autentica carità verso i più bisognosi.

Beati gli umili....

30.06|18:47

Cartesio

Alla faccia dell'umiltà, povertà, sobrietà e via discorrendo che il Cristiano e la Chiesa in primis dovrebbero dimostrare! Quante persone sfortunate si sarebbero potute aiutare con quell'oro?? Questo fa il paio con il vitello che Mosè si ritrova disceso da Sinai! Ma tant'è... il Cattolicesimo si è trasformato in un politeismo e da secoli adotta gli stessi modi di adorazione di quei pagani che tanto ha combattuto... alla faccia del Primo Comandamento. E tutto perché sperano che oro chiami oro...


Cosa risponde il frate portavoce dei Cappuccini di San Giovanni Rotondo?
700mila le prenotazioni per visitare la Cripta.

''E' un'opera d'arte di livello straordinario: se non la si contempla dal vivo, non la si puo' descrivere”. Chi parla è frate Antonio Belpiede, portavoce dei frati minori cappuccini di San Giovanni Rotondo, a proposito della cripta della nuova basilica dedicata a Padre Pio, ora San Pio. Fa già discutere la decisione di realizzare l'intero stanzone in oro massiccio, 2.000 metri quadrati di mosaici, grazie al contributo ventennale dei milioni di devoti al padre di Pietrelcina che in questi giorni potranno iniziare a visitarla. Oltre 700mila le prenotazioni finora ricevute.

L’edificio è stato inaugurato da papa Benedetto XVI il 21 giugno. Secondo frate Antonio, il pontefice ha commentato che la cripta “'non solo è un'opera di straordinaria bellezza, ma una lezione di teologia magistrale'''. Il frate respinge al mittente le polemiche sullo sfarzo, giustificando l’uso dell’oro "in tutte le basiliche antiche della cristianità e anche nella basilica inferiore di Assisi dove si celebra il passaggio dalla morte alla vita: l'unico dipinto in oro è quello che celebra la gloria di San Francesco. Di fronte alla gloria di san Francesco salta via tutta l'austerità e la povertà. La Chiesa ha sempre fatto questo tipo di scelta. Se qualcuno non la pensa allo stesso modo è libero di farlo''.
La libertà di pensiero gentilmente sdoganata dal frate non si è fatta attendere. Se è normale che associazioni come la UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti) condannino lo sfarzo dell’opera, non mancano le proteste di molti siti cattolici, il cui leit motiv è la totale lontananza dei mosaici ricoperti d’oro dalla vita reale condotta da San Francesco e, poi, da Padre Pio.

Dal forum dei Cattolici Romani ecco due pareri opposti:

mi pare una delle cose meglio riuscite nell'ambito contemporaneo che ho visto da un po' di tempo. Ma poi, pensate ad Assisi, c'è Giotto, non mi pare sia poi così semplice, dimesso, scarno, il bello è ovunque...


tutto va contro prima di tutto al volere del Santo e al suo modo di vivere nel nascondimento e sopratutto contro la spiritualità francescana che è tutta nascondimento e minorità, semplicità e povertà di beni...