domenica 11 marzo 2012

I Salvatori del Comune di Foggia?

Mongelli & Co: Pilastri del tempio ‘Foggia Capitale’.

I componenti la nuova Giunta del Comune di Foggia, nominati dal sindaco Mongelli, ammontano a dodici, sindaco compreso.
Neppure la crisi finanziaria nazionale, neppure le avvertenze del governo centrale di ridurre gli apparati burocratici, neppure l’enorme passivo del Comune di Foggia, hanno indotto il sindaco Mongelli a risparmiarci qualche assessore.

Anche in questo caso la soluzione più razionale e onesta non c’è stata.

Il che dimostra come quest’amministrazione Mongelli sia un problema per la nostra Città. Mongelli sindaco è un grosso problema, così le motivazioni che l’hanno spinto ad annullare quegli assessori da lui nominati appena fu eletto sindaco. Che egli ne abbia nominati di nuovi non tranquillizza certo noi cittadini sul futuro prossimo di Foggia. Non conosciamo nemmeno il progetto del sindaco e di questi suoi nuovi fiduciari, se progetto c’è, per tirare fuori Foggia dalle scellerate condizioni di dissesto in cui è stata costretta. Possiamo però pensare che nella situazione specifica attuale, se a fare gli assessori sono stati deputati professionisti di un certo livello (locale), evidentemente il salvataggio economico finanziario del nostro Comune è più che una speranza. O no?

Insomma, esaminiamo nome per nome i nuovi assessori, la loro esperienza professionale e valutiamoli secondo la materia assessorile demandata ad ognuno. Contemporaneamente non perdiamo d’occhio il de-grado urbanistico e sociale in cui arranca giorno dopo giorno la nostra città. Cotante intelligenze, col poco di euro che hanno le casse comunali, con i tanti debiti che vi gravano, sono quelle che risolleveranno il nostro Comune?

Tanti ingegneri, aggiunti all’ingegneria personale del sindaco Mongelli… Ma a che servono? Buona parte di costoro, forse escono da sedute tenute in qualche bar o in qualche studio privato o in qualche pseudo tempio del libero pensiero, dove essi si parlavano di Foggia Capitale di tutto, ma non certo del popolo foggiano, ridotto nella miseria incivile, spogliato d’ogni spirito di civile cittadinanza.










































Stante la gravità della situazione amministrativa in cui versa il Comune di Foggia, da circa tre anni amministrato dal sindaco Mongelli, cosa ha spinto dei valenti cittadini ad accettare la proposta di succedere agli assessori comunali ‘azzerati’? I nuovi assessori, prima di accettare il mandato, hanno valutato i motivi per i quali i loro predecessori furono trombati?

Se sì, essi evidentemente hanno reputato d’essere ben più capaci di una responsabile ed efficace azione politica, a partire dal proprio “valore personale”.

Preso atto di ciò, fa capolino una domanda: <<Che cosa spinge menti così talentuose, professionisti locali noti, a mettere a rischio la loro carriera affermata, col demone incerto della politica in genere, con la sorte dispersa di questo Comune, che è ultimo tra i Comuni italiani, governato dall’ultimo dei Sindaci italiani?>>.

La domanda l’abbiamo posta agli assessori subentrati. Ve ne riferiamo la risposta: <<Accettammo l’incarico per salvare la Patria (Foggia).>>

Ma questi sono uomini valorosi, altro che appartenenti alla ‘cricca del malaffare’, come sostiene certa opposizione politica.

O Dio, non sappiamo se questi eroi hanno chiaro quanto sacrificare di se stessi per salvare Foggia. Certo la scienza di cui cotanti professionisti dispongono ha un’oggettività tale da valutare con grande precisione i mezzi necessari, da investire per la salvezza del nostro Comune. Certo, qualsiasi previsione, in se stessa, non è una determinazione da eroe, perchè l'eroismo è frutto piuttosto d’ardore e pulsioni…, ma noi cittadini foggiani aspiriamo a una ricomposizione matematica delle finanze dissestate del Comune, piuttosto che al sacrificio simbolico e inutile di qualche professionista foggiano.

D’altronde la misurazione dell’entità dei guai amministrativi della nostra Foggia è tanto reale da non poter essere più confusa per mezzo di scopi eroici non valutabili.

Il risultato, quello della salvezza dell’economia e della finanza di questo Comune, passa attraverso fattori numerici che un onesto e capace cittadino, dotato di sufficiente volontà civica, sa ordinare; ciò sia nella consapevolezza di quello che la cittadinanza di Foggia vuole conseguire, sia nella consapevole onestà che esistano i mezzi necessari per conseguire una meta possibile.

Il sindaco Mongelli, dopo tre anni di grigia se non oscura amministrazione di questa (quella quotidianamente visibile e reale) Foggia, ci fa temere che egli non sia un sano amministratore né un buon cittadino. E’ evidente come egli non sappia ciò che può come Sindaco, né sa ciò che serve, per volere salvare Foggia. Il suo recente affidarsi al libero spirito di assessori che si autodefiniscono eroi ma che sono soltanto improbabili uomini politici e inutili interessi di classe ne è la dimostrazione.

gma