mercoledì 11 agosto 2010

LA POLITICA CHE NON C'E' PIU'.

La politica del fare, in nome e per conto del popolo italiano, per il benessere della nostra società, non c’è più. Tanto meno nella nostra città, nella nostra provincia. Su essa è prevalso l’interesse economico dei gruppi di pressione che dominano l’economia globale. Sono essi che gestiscono e controllano ‘materialmente’ lo sviluppo della società civile. Ecco, quindi, una società, quella attuale, che in realtà, per leggerezza e sua distrazione, è meno civile rispetto al passato. Una società che ignora la politica, che partecipa nei minimi termini all’elezione dei suoi rappresentanti, in tutti i livelli istituzionali del governo della cosa pubblica. Sentiamo dire d’una politica che allontana, a causa delle sue amenità, il popolo dalla pratica del governo. Chi può negare che ciò avviene volutamente; vale a dire che questa sistemazione della politica è il risultato studiato da un sistema di potere estraneo al processo di democrazia che fino alla prima Repubblica ha governato il nostro Paese.

Nella nostra città, l’ultimo sopravvissuto di quest’epoca di democrazia nazionale è Giovanni Mongiello. Vogliamo dedicargli qualche breve periodo, lungi dall’avviare la celebrazione di quest’uomo politico, nato e formatosi dentro quella politica senza aggettivi, che noi desideriamo e rimpiangiamo. Perché con ciò siamo convinti di centrare l’argomento di quella politica ricca di democrazia e di diplomazia, che ormai non c’è più. Per essere precisi, ricorriamo a quanto dice di lui l’Enciclopedia Libera ‘Wikipedia’.

Giovanni Mongiello (Foggia, 1º maggio 1942) è un politico italiano. Laureato in Economia e Commercio e Giurisprudenza, si è iscritto alla Democrazia Cristiana a Foggia fin dal 1960. Ha ricoperto diversi incarichi politici e amministrativi: nel 1980 è stato presidente della USL di Foggia, nel 1981 è divenuto Sindaco di Foggia, nel 1983 è stato eletto per la prima volta Deputato al Parlamento nelle liste della DC, nella circoscrizione Bari-Foggia, rieletto nel 1987, nel 1989 viene chiamato a far parte quale Sottosegretario di Stato nel Governo Andreotti VI, riconfermato nel 1990 nel Governo Andreotti VII. Nel 1992 è stato rieletto Deputato al Parlamento.

Nel Governo Prodi II è sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Nel 1994 viene eletto Senatore della Repubblica nel collegio Foggia-Gargano con il Polo del Buon Governo guidato da Silvio Berlusconi. Aderisce al gruppo del Centro Cristiano Democratico e viene nominato Sottosegretario di Stato nel Governo Berlusconi I.

Nel 1995 si iscrive al CDU di Rocco Buttiglione divenendo Vice segretario nazionale del partito. Nel 2001 è rieletto Deputato al Parlamento nel collegio di Modugno (BA).

Nel 2004, approda alla Democrazia Cristiana - Scudo Crociato - Libertas di Angelo Sandri, di cui ricopre la carica di presidente per qualche mese tra il 2004 e il 2005.

Nel 2005 fonda il movimento dei Democratici Cristiani Uniti, basato soprattutto in Puglia e improntato ai valori del cristianesimo democratico.

I cittadini foggiani devono essere orgogliosi di questo emerito concittadino, sia per le notevoli iniziative che egli ha realizzato in nome dello sviluppo civile di Foggia, sia per il suo profilo d’uomo. Giovanni Mongiello è persona di grandi sentimenti, dotato di un’attenta conoscenza che lo educa ad una ragione obiettiva ed a comportamenti giusti, che ne fanno un abile diplomatico. Pure essendo egli il vero politico di una politica vera, che non c’è più, ne dobbiamo apprezzare lo spirito battagliero con cui si batte ancora per lo sviluppo di Foggia. Giorni fa, nell’editoriale televisivo che egli ‘tiene’ giornalmente a TeleFoggia, nel commemorare la scomparsa di un grande uomo politico italiano, l’emerito Aldo Moro, Giovanni Mongiello ha preso lo spunto per parlare della Politica sana, degli uomini politici che v’appartennero e ne furono parte onesta e dignitosa. Nulla a che vedere con l’attuale politica e con i politicanti moderni. Nelle parole di Mongiello c’è stata la conferma che la democrazia politica non c’è più, che non vi sono più funzionari eletti dal popolo che amministrano la cosa pubblica con il rispetto e l’onestà dovuti. Avaro rimase il paragone con la situazione attuale in cui versa il Comune di Foggia, proprio a causa degli amministratori insani che una politica generalmente insana mise al governo della nostra Città. Carissimo Mongiello, le tue ramanzine sono apprezzabili, lo è altrettanto la tua fede in un popolo che si ravvede. Noi riteniamo che la politica in corso sia il prodotto diretto della società corrente, interessata al potere, prona, ancor più che nel passato, verso chiunque dimostra d’avere potere e favori da passarle. La Politica del fare in favore del popolo è oggi fuori corso. Non serve disperarsi per ciò o pensare ad improbabili rivoluzioni popolari. Fino al ricorso, all’inversione di tendenza che da sempre rimette in equilibrio l’esistenza del fare umano. gma