martedì 10 maggio 2011

NOI PROFETI DELLE MANETTE? DOPO L’ARRESTO DEI TRUFFATORI DELL’ASL DI FOGGIA?

No. Sono tante le truffe in danno della popolazione foggiana che questi arresti non ci soddisfano.


Giorni or sono l’asserzione di un noto politico foggiano: la politica è malata; la società intera deve reagire. Ma, egli non chiariva il tipo d’intervento che i cittadini dovevano attivare. Siccome gli atti della politica finiscono in atti amministrativi, che devono essere conformi alle leggi dello Stato, volemmo interpretare la sua affermazione nel senso che, quando il cittadino si sente danneggiato dal nocivo (malato) operare dei politici, deve fare intervenire non la medicina, ma denunciare il tutto a chi esercita la funzione giuridica di tutela della società. Siccome il nostro territorio e la nostra esistenza di cittadini sono da tempo oppressi e vittime di amministratori politici insani e maniaci, noi ‘vedemmo’ come prossimo e inevitabile l’intervento delle manette per qualche amministratore pubblico. Anche se il nostro pensiero auspicava l’arresto in massa di tanti politici locali, ci sembrava prevedibile che ne avrebbero arrestato qualcuno, prima o poi. Ciò in considerazione dei troppi, continui soprusi che vengono commessi dentro e nei pressi dei palazzi istituzionali della nostra città, ognuno dei quali comporta danni economici per la comunità dei foggiani. Insomma, non se ne può più.

Di fatto, qualche giorno dopo, ecco arrivare le manette. “Truffa all’Asl di Foggia”: una truffa da un milione di euro. La cronaca dice di alcuni imprenditori, che usando delibere, mandati e fatture falsi, forniture fittizie di servizi sanitari, si sono messi nelle proprie tasche un milione di euro. Uno di questi malfattori è consigliere comunale di un comune della provincia di Foggia, l’altro è ben inserito nella politica locale. Per cui anche questo episodio criminale è riconducibile alla corruzione della politica locale. Pensare che due mesi or sono la Asl della nostra provincia è stata oggetto di altro danno economico, ancora complici dei funzionari interni, da parte di imprenditori disonesti, sempre collegati alla politica locale.

Nella conferenza stampa sull’episodio criminoso, il buon procuratore capo di Foggia Vincenzo Russo, mette in evidenza che è la mancanza di controlli all’interno degli uffici della Asl ad avere permesso l’attuazione della truffa ai danni dell’azienda sanitaria. Certo, è così. V’è anche da considerare che all’interno di questa importante istituzione sociale è risultata la presenza di funzionari corruttibili, anzi, già indagati e qualcuno persino condannato. Personaggi questi che furono assunti in azienda e poi promossi a rivestire certi incarichi, grazie a qualche partito politico. Quindi, come sperare che una direzione dell’Asl sia in grado di controllare preventivamente la regolarità di atti e dispositivi interni? Né è sostenibile che la Procura di Foggia possa soltanto intervenire a episodio criminoso avvenuto. Delle irregolarità di atti amministrativi che si combinano nei vari palazzi del potere, qui a Foggia, si hanno puntualmente notizie, visto che ad ognuno di essi s’accompagnano l’ingiustizia ed il danno subìti da qualche cittadino, se non dall’intera cittadinanza. Però, nessuno indaga, perché sovente queste notizie non diventano denuncia all’autorità giudiziaria competente, poi perché intorno ad esse si forma un sì vasto coro di voci da passare per pettegolezzi di popolo. Ed intanto, in ogni palazzo del potere locale, aumenta il numero degli incarichi extra personale: inutili, ultra retribuiti, che costano eccessivamente. A chi costano? in fine alla comunità cittadina. Si moltiplicano le promozioni indebite, per meriti inesistenti perché non legati ad una concreta qualità professionale del dipendente pubblico.

Riportiamo a mo' d’esempio, circa questo andazzo corrotto, ingiusto, illegale, che regna nello sfacelo delle amministrazioni locali, una recente voce diffusa, talmente diffusa da sembrare un pettegolezzo, che gira nei corridoi e nei cortili delle istituzioni, ma anche tra la popolazione. Un soggetto pluripotente, cioè investito di più incarichi nell’amministrazione di una importante istituzione cittadina, fa assegnare a due signore degli incarichi esterni, ovvero collaborazioni con assessorati dell’ente, ben retribuiti. Dopo poco tempo fa promuovere sua moglie per alta produttività e meriti professionali. Gira poi voce al riguardo, che i meriti professionali della sua signora consisterebbero nell’avere ella sopportato la tresca del consorte con una delle donne incaricate di progetti con l’ente pubblico. Insomma, una piccola indagine sulla vicenda andrebbe fatta, considerato che ‘vox populi...’. Per carità, non si scomodi la Procura di Foggia, ma una Politica locale seria, partiti provinciali con politici onesti, dovrebbero indagare al riguardo. Non ci fermiamo, ovviamente, sull’episodio sopra descritto. Ce ne sono tanti, troppi, tutti gravi, perché anche la tratta del lavoro in cambio di una voluttà femminile, all’interno di una amministrazione pubblica, è fatto disonesto. Se ciò non avviene significa che la tratta del potere politico è tanta e diffusa che non ci può essere intervento politico. Insomma, oltre una politica locale che è incapace, c’è quella che è corrotta. Appunto. Qui a Foggia la politica è corrotta ed incapace. Aggiungiamo: purtroppo con buona pace della gente, quella che si accontenta, non come noi, che qualcuno finisca “in manette”. mga