lunedì 12 luglio 2010

SINDACO MONGELLI… TRASPARENZA O DIMISSIONI.

SINDACO MONGELLI… TRASPARENZA O DIMISSIONI.

Onori quel "Foggia capitale" slogan della sua campagna elettorale in cui assicurava il massimo della trasparenza e della correttezza, oltre che prospettive per i giovani.



E’ quanto chiede l’opposizione al sindaco Mongelli, in consiglio comunale, dopo la sua relazione sulla situazione delle finanze del Comune di Foggia.

E sì che servono chiarimenti, perché il primo cittadino, più che un resoconto preciso, sia tecnico sia politico, ha farfugliato frasi prive di quel nesso logico che indirizza l’ascoltatore verso il chiarimento conclusivo. Insomma non ci sono stati i chiarimenti annunciati, aggiornati, sull’esatta situazione finanziaria del nostro Comune. Situazione che sappiamo essere debitoria, tanto debitoria, troppo debitoria; al punto che i suoi numeri (esatti) sono segretati dal Sindaco e dalla giunta che lo sostiene, in violazione d’ogni dovere di trasparenza e correttezza, verso la sovranità del popolo che li elesse. Allora, sindaco Mongelli… è giusto adottare Trasparenza e Correttezza. Altrimenti noi cittadini dovremo considerarvi come il continuatore della precedente amministrazione comunale. Altro che quella discontinuità promessa prima ai vostri elettori, poi a noi cittadini. In tanti dicono che così si fa politica oggi e che voi siete ‘di’ quella politica. Allora è forse bene conoscervi meglio, ricordare da quale parte provenite e dove v’indirizzate. Politicamente, sia ben chiaro. Al fine di comprendere quale politica vi candidò a sindaco, con quali intenti, forse nascosti. Perché, a rileggere i contenuti del vostro programma elettorale, essi, ad un anno dalla vostra elezione, tornano a sembrarci ingannevoli e falsi.

Diceste che con la vostra amministrazione la città di Foggia sarebbe diventata una ‘città nuova’, con un ‘volto nuovo’. Grazie alle vostre idee Foggia sarebbe diventata Capitale, della cultura, del vivere urbano, della sicurezza, dello sviluppo sociale e di tant’altro.

Ai foggiani sarebbe bastato che il governo della città, dopo l’amministrazione Ciliberti, tornasse alla normalità, cioè ad una politica sana, interprete normale, onesta, civile, delle aspirazioni di crescita della società foggiana.

Quel termine da voi adottato in campagna elettorale: quel “CAPITALE”, ci sembrò subito una pessima aggettivazione, l’anticipazione imbecille, ambiziosa ed inutile, d’un folle messaggio, che anticipava, sull’eco dei dissesti finanziari in cui navigava l’amministrazione comunale Ciliberti, il prossimo fallimento (capitale) della nostra società. Parlaste di ‘discontinuità’ con la precedente politica; di trasparenza. Voi che appena eletto sindaco, accettaste ‘al buio’ la consegna della cassa comunale, senza pretendere manco una sorta di bilancino sul suo stato economico. Ciò nonostante fosse a tutti noto che là s’ammucchiavano un disavanzo di debiti e l’aria malsana della precedente amministrazione, infetta da incapacità e disonestà. Disonesta già per il fatto che quel potere non ebbe mai un corso trasparente. E la vostra trasparenza annunciata? La vostra discontinuità proclamata? Esse erano il ‘nuovo’; l’in quanto tale che non doveva consentire il legame con l’attività dell’amministrazione precedente. Come si giustificano i politicanti, in certe situazioni? Essi dicono: “Io non c’ero. Non rispondo di quanto potettero fare gli altri (anche se dello stesso partito)”. Il che significa, in difetto di una doverosa analisi sui fatti, stendere su essi una protezione complice. Voi, sindaco Mongelli, la vostra amministrazione in carica, avete taciuto ripetutamente sullo stato effettivo della debitoria del Comune. Quando invece, un normale senso di trasparenza v’imponeva innanzitutto di relazionare ai cittadini la natura e la legittimità dei capitoli e delle voci di spesa che mettono a rischio di fallimento il nostro Comune. Il che consente di chiamare questa mancanza di trasparenza col nome di reticenza da complicità. Insomma, sindaco Mongelli, se questo deve essere lo scenario scelto, sul quale recitare la vostra politica amministrativa, di sindaco, ebbene, dimettetevi.

Voi ed i vostri sostenitori di maggioranza in consiglio comunale, dimettetevi. Avete da poco approvato il bilancio del Comune ‘anno 2010’. Responsabilizzandovi per i dati dei bilanci comunali precedenti, ai quali avete allacciato l’ultimo bilancio. L’avete approvato ignorando sia i rilievi mossi dalla Corte dei Conti regionale al bilancio precedente, sia la bocciatura dei Revisori dei Conti al bilancio attuale. Tanto – diceste – i servizi indispensabili del Comune vengono onorati (?) comunque, pure non rispettando il termine convenuto per il loro pagamento, a causa dell’illiquidità esistente.

Allora, per il sindaco Mongelli, per la giunta di maggioranza, esiste solo una sommaria difficoltà finanziaria a carico del Comune, la cui partita numerica dicono di saperla sanare utilizzando una manovra correttiva a medio termine, basata sulle entrate fiscali locali, sulla manovra urbanistica, sul contenimento delle spese, sulla rateizzazione dei pagamenti, sul valore del patrimonio comunale valutato intorno ai 260 milioni di euro. Temiamo invece che la partita dei numeri che vuole giocarsi questa amministrazione, ignori colpevolmente quella dei contenziosi esistenti, quella dei residui attivi e passivi manipolati nei precedenti bilanci comunali, le somme imboscate nei trucchi contabili.

Intanto Foggia Capitale è ridotta a vivere i prossimi anni con i servizi pubblici al minimo. Consideriamo che il loro funzionamento relegò la nostra cittadina agli ultimi posti della classifica nazionale sul benessere urbano. Ciò accadeva quando i foggiani, squadrando la città, non trovando da muovere grosse lamentele, contestavano i dati di quella de-classificazione. Che attendersi oggi, quando è visibile, reale, lo stato di dissesto urbano che ci circonda? Marciapiedi, strade, spazi verdi in dissesto crescente; la raccolta dell’immondizia effettuata ad intermittenza. Le precedenti amministrazioni comunali hanno abituato i foggiani a vivere malamente, nonostante l'impennata che diedero ai conti pubblici. Per questo la Foggia Capitale di mongelliana memoria finisce ignorata, come meritano le menzogne. Invece la storia di Mongelli sindaco è ancora aperta… gma