domenica 30 gennaio 2011

FOGGIA HA MAI AVUTO UNA POLITICA PERLOMENO DEGNA DI TAL NOME?

Parliamo della politica che amministra il territorio di Foggia, delle pratiche di governo locale che hanno l’impegno di realizzare lo sviluppo economico, sociale, del Comune, della Provincia di Foggia.

Non avendo individuato un efficace percorso programmatico di questa politica, vale a dire delle iniziative concatenate ed articolate intorno al preciso obiettivo di migliorare la comunità locale, comunque dei risultati che, in serie, fossero assumibili come la traccia insistente di una tale pratica, ci siamo detti che la politica qui a Foggia è soltanto un nome, privo dei significati concreti che, punto per punto, ne individuano sia la presenza, sia l’operatività. Coerentemente, abbiamo sempre scritto per sommi capi la negatività, complessiva, della politica locale. Eccetto l’avere citato qualche Sindaco, a causa della responsabilità che lo legava a fatti amministrativi negativi, di depauperamento delle risorse economico-finanziarie del nostro Comune, noi abbiamo sempre mancato di analizzare da vicino, cioè per parte politica e quindi per soggetto, quanto di detto decadimento comunale, fosse ascrivibile al partito al governo e quanto all’opposizione, quanto al singolo assessore oppure al consigliere comunale. Insomma, se dobbiamo valutare dai fatti concreti lo sviluppo della nostra Città, in un arco temporale sia pure recente, diciamo dalla seconda repubblica ad oggi, ebbene non c’è poi da argomentare in positivo sulla presenza in loco di una politica attiva, che fosse fonte di menti insigni e di soggetti amministrativi encomiabili a causa della loro efficienza.

Sta di fatto che i cittadini foggiani sanno ben poco dei componenti il Consiglio e la Giunta Comunale di Foggia, succedutisi in carica nei sette anni scorsi. Abbiamo mostrato le loro foto, abbiamo fatto i loro nomi, insistito su quelli che hanno ricoperto o ricoprono incarichi amministrativi di rilevanza per lo sviluppo di Foggia. Sono risultati essere degli sconosciuti privilegiati. Eppure sono gli eletti dal popolo. Insomma, l’esito dell’indagine ci ha lasciato sgomenti, al punto da aprirci a considerazioni filosofico-politiche sul rapporto esistente tra la comunità foggiana e la politica locale. Sbrigativamente, diciamo che deve avere un senso il fatto che, in internet, la home page del nostro Comune, dopo circa due anni dall’insediamento della giunta comunale, non riporti ancora le foto personali dei suoi componenti. ‘Foto prossimamente disponibile’, è la nota che leggiamo da tempo. Ci sono quelle del Sindaco e di due assessori sui nove in elenco. Assenza da avvilita è quella del Vice Sindaco di Foggia, che è una donna, pure presentabile, perciò doveva tenerci a pubblicare la sua foto. Eppure sollecitammo il sindaco di Foggia, con una nostra e-mail, a fare completare la pagina web sulla giunta, per dignità di Foggia e per il rispetto dovuto a chiunque visitasse il sito internet del Comune. Siamo stati tentati di riproporgli la richiesta, ogni volta che ci è capitato, per informazione, di entrare nella home page di altri comuni nazionali. Ed ogni volta abbiamo rinunciato a farlo, con la considerazione che questi assessori foggiani dovessero curarsi da sé l’arroganza, la scostumatezza, l’insensibilità sia individuale, sia politica, da cui sono afflitti, con cui essi contravvengono alla dignità della funzione amministrativa affidatagli dai cittadini.

Abbiamo ritenuto di interrogare due consiglieri del nostro Comune, uno appartenente al gruppo di maggioranza, l’altro all’opposizione. Relativamente giovani per età, entrambi molto rappresentativi della politica foggiana, sia per il praticarla da qualche decennio, sia per il particolare di riportare elevati consensi in occasione delle elezioni locali. Entrambi hanno dichiarato la difficile situazione amministrativa in cui si trova il Comune, la pesante e pericolosa debitoria che frena ogni iniziativa di governo cittadino, l’incerta ed ambigua situazione politica della maggioranza, tesa a proteggere l’operato dei reggenti la precedente amministrazione (d’identica appartenenza partitica). A tale proposito, al consigliere dell’opposizione, abbiamo attribuito un’azione politica di contrasto troppo morbida in ambito di consiglio comunale, al punto da sembrarci complice della maggioranza che governa il Comune. La replica, in verità, è stata ferma: un lungo elenco delle denunce presentate in ogni riunione consiliare, tutte inascoltate, con le quali accusano la maggioranza al governo del Comune di Foggia, di continuare a coprire i misfatti risalenti alla precedente amministrazione d’eguale fede politica, di favorire i soliti costruttori palazzinari, d’ignorare le reali necessità della cittadinanza foggiana.

Ci viene da pensare che la politica esercitata a Foggia, rifletta la situazione di quella nazionale. Con la seconda repubblica, la pratica del governo ha ceduto al potere dei gruppi finanziari italiani ed internazionali presenti, tante sue prerogative. Il governo italiano oggi sembra paralizzato, indebolito, in preda ad un’inutile ed equivoca conflittualità verbale. E’ così anche a Foggia? Tale analisi certamente non riguarda la situazione della politica e dei politici qui a Foggia. Dove, da decenni, manca una Politica degna, che perlomeno fosse da definire tale. Sì, i costruttori, qui a Foggia, pieni di soldi, grezzi e rudimentali nella costruzione, hanno sempre avuto potere economico che spesso hanno usato per corrompere e comprarsi la politica locale. Ma la solita morale non può applicarsi soltanto a loro. Gli eletti politici, scaduti nella foggianità corruttibile e corrotta, non furono scelti dal popolo foggiano perché si facessero il loro sporco gruzzoletto. Il loro mandato stava nell’impegno obbligato di fare lo sviluppo civile della comunità di Foggia. Quelli d’essi che per incapacità intellettuale e per disonestà ostacolarono il benessere dei concittadini, furono e rimangono degli uomini sleali e malviventi. La politica foggiana ha fatto di tanti dei malviventi. Il nostro popolo li elesse, li elegge, poi non ne ricorda neppure il nome. Quando ne ha bisogno, per ricavare qualche favore, deve farsi rimorchiare prima da chi mediò il suo voto, il ‘galoppino’. Con questa politica da ‘stalla’, stallatica, che immobilizza la città di Foggia alla memoria-condizione dell’ultima guerra (basta guardarsi grotte, interrati, palazzotti in rovina, che ci circondano), così come a individui che rintanano nella politica la loro mente diroccata, come farà la comunità foggiana a recuperare modernità, sviluppo? Cosa questa assai ardua se la nostra Città continuerà a rimanere agli ultimi posti della classifica dei comuni italiani, sopportando di restare città-spazio dell’irrealizzabile, del confutabile, a causa di un pessimismo abitudinario e facile a viversi. Piuttosto desideriamo che Foggia diventi lo spazio del probabile, dove l’esercizio quotidiano è misurarsi in scelte di valore, provenienti dal dialogo critico tra un popolo di valore e di salde tradizioni civili, che mira a farsi convinzioni diffuse sulla civiltà, con concittadini esperti e di valore, capaci di realizzare le convinzioni individuate per progredire nella modernità. Allora per Foggia ogni giorno sarà quello che ci auguriamo da tempo: buongiorno Foggia. gma