sabato 17 luglio 2010

LA POLITICA HA SCONFITTO FOGGIA. CHE SCONCERTO.



Se sconfitta c'è stata ci chiediamo quale fu la disputa. Chi siano stati i contendenti. In quali settori della società foggiana si trovino i vincitori e gli sconfitti. I vincitori stanno certamente nella politica locale. Essi fanno parte del sistema che governa ed amministra la nostra città. Gli sconfitti sarebbero i cittadini foggiani che percepiscono il tracollo della loro città. Tuttavia resta incomprensibile quale fu la disputa; per cosa si lottò. Per mantenere il potere sulla città di Foggia? Per l’arricchimento di un settore influente della società foggiana?

La citazione sembra dire che i politici locali hanno portato al tracollo i loro concittadini.

‘La politica ha sconfitto Foggia’ è un modo di dire, che ci ricorda altri detti tipici e dialettali del popolo di Foggia; usati ogni volta che il vivere in città fa soffrire il cittadino, per una somma di disservizi. E allora tutti a dire: “I politc' sò mariull”; “I politc' s’ sò frc’t tutt’ i sold nustr”.

Quindi, la citazione vuole significare che “I politici eletti dai foggiani per amministrare e fare sviluppare la Città di Foggia, hanno ridotto la stessa a livelli di vita insopportabili”.

In effetti, tutti i foggiani dovrebbero sapere che la nostra Città, da tanti anni, ha il trend della qualità della vita urbana fra i più bassi d’Italia.

Ecco perché i foggiani che amano Foggia, quelli come noi che la vorrebbero simile a tante cittadine italiane, con un’architettura degna, con un ambiente privo di disagi sociali e personali, la criticano con passionalità. Ce la prendiamo con tutte le associazioni inclini alla cultura conviviale e anche serve del potere, al punto da non poter interpretare la reale condizione d’arretratezza in cui ristagna Foggia. Quante dame e damerini, da simili corti, con totale disinvoltura, ci hanno accusato di non amare Foggia e d’ignorare quant'essa sia bella. Bella sì, come ogni madre deve esserlo per i figli. Ma Foggia è un centro abitato, è vita urbana, è complesso di servizi civili quotidiani per i numerosi abitanti che vi vivono, non solo per nascita. La sua intera popolazione ha il dovere d’esprimersi, in nome della civiltà, seguendo la spinta costante e positiva di quel benessere concreto e globale, che oggi si misura tramite precisi indicatori dello stato di salute di ogni città. Si misura il grado di vivibilità presente in ogni Città, e non il bene che il cittadino ha per la città che gli diede i natali. Siccome la qualità della vivibilità esistente in una città è figlia dei cittadini che vi abitano, perché tacciare d’ignoranza coloro che aspirando alla realizzazione di un ambiente urbano di qualità, contribuiscono a fare amare ed a fare apprezzare la loro città anche da chi non vi nacque? Quindi è doveroso riconoscere che la città di Foggia ha peggiorato la sua urbanità, mentre è certificato che la qualità della vita urbana è in crescita in tutt’Italia. Non vi si trova quel "benessere pluridimensionale" che oggi è il motivo di crescita d’ogni cittadinanza. Da noi sono ai livelli bassi: le condizioni di vita materiali, l'ambiente, l’assistenza sanitaria, le attività personali e societarie, la partecipazione alla vita politica, i rapporti sociali, la sicurezza personale, lo sviluppo economico.

Questo sguardo critico sulla nostra Foggia, dovunque si voglia focalizzarlo, non deve essere tanto quantitativo o numerico, l’estratto da chissà quale tabella.

La valutazione deve essere frutto di critica qualitativa. Insomma, giriamo l’attenzione non sulla nostra ‘bella’ Chiesa Cattedrale o sul ‘conosciuto’ Teatro Giordano (che pure sono ‘chiusi al cittadino’), o piuttosto su quante cacche sono presenti nei giardini pubblici. Soltanto per dire che Foggia è bella o brutta. La valutazione deve scaturire dal come viviamo la società: noi individui, i nostri figli, all’interno del sistema urbano Foggia. C’è da considerare che tanti cittadini foggiani si disinteressano di ciò che accade oltre la porta della propria abitazione. Non hanno idee su cosa sia la collettività comunale o su come vada vissuta la cittadinanza. Anche quando viene intaccato il loro ‘stato’ individuale, la prima reazione è soltanto collerica, quindi personale. Nemmeno si guardano attorno, per capire se quell’evento negativo è diffuso nella cittadinanza. Nemmeno pensano che è loro dovere reagire e denunciare fermamente ogni abuso in difesa di un interesse collettivo. C’è tanta apatia o collera impulsiva in noi foggiani. Anche la partecipazione alla politica locale, all’elezione degli amministratori locali ha la stessa patologia. I foggiani meno impulsivi votano per puro dovere. Solo una minoranza vota gli amministratori che ritiene capaci di migliorare la nostra Foggia, le condizioni di vita materiali, l'ambiente, l’assistenza sanitaria, le attività personali e societarie, la partecipazione alla vita politica, i rapporti sociali, la sicurezza personale, lo sviluppo economico.

Quanto alla percezione di politici che hanno ‘sconfitto’ Foggia ed i cittadini foggiani, essa purtroppo ha uno scenario ancora più sconcertante, anzi delittuoso: quello del Comune di Foggia massacrato nelle sue finanze complessive. In questo contesto, i cittadini foggiani hanno il dovere d’individuare gli esecutori e i moventi del crimine. Altro che dire e scrivere di politici vincitori, altro che sconfitta. gma