giovedì 9 giugno 2011

LA RIVOLUZIONE DEL SINDACO DI FOGGIA MONGELLI SUI SERVIZI DI PULIZIA URBANA.

Noi che non crediamo nelle rivoluzioni e neppure nelle capacità politiche di questo sindaco.


Innanzitutto detestiamo il termine ‘rivoluzione’. Per certa ideologia ch’esso evoca. Perché non è giusto che proprio al Comune di Foggia s’ipotizzino sovvertimenti che sconvolgono la vita di centinaia di famiglie foggiane, quelle dei lavoratori delle cooperative fatte sorgere, anni or sono, sull’esternalizzazione dei servizi urbani comunali. Nemmeno possono ritenersi rivoluzionarie la riorganizzazione o la rifondazione delle consociate del Comune di Foggia: Amica, Amgas, Ataf.
Il sindaco Mongelli sostiene che queste società pubbliche torneranno a svolgere il ruolo per il quale esse vennero costituite: pulire la città e smaltire i rifiuti, fornire il gas ai foggiani, tenere sotto controllo la rete e gli impianti di riscaldamento, garantire il servizio di trasporto urbano. Perché, Sindaco Mongelli, cosa hanno fatto sino ad oggi queste società pubbliche, tanto costose? Non hanno funzionato? Forse a causa del lavoro inadeguato praticato dai lavoratori delle cooperative di servizi, che oggi protestano dinnanzi, all’interno, persino sui tetti, del Comune di Foggia? Oppure perché esse sono state male amministrate? Con un manifesto affisso in città, dall’Amica, dai sindacati dei lavoratori, gli si chiede conto, Sindaco Mongelli, dei 50milioni d’euro che indebitano la consociata stessa, gli si chiede dove vadano a finire i denari che pagano i foggiani con la tassa comunale per la raccolta dell’immondizia. Domande queste lecite, forse inopportune, che, comunque siano, non ricevono una risposta opportuna dal primo cittadino. Anzi! La risposta forse sta nella rivoluzione appena annunciata, nelle tre delibere che avrebbe appena pronunciato il governo comunale, con le quali si vorrebbe riorganizzare Amica Amgas e Ataf e contemporaneamente dare vita ad un nuovo ente per la manutenzione di immobili e strade.
Ricordiamo come l’amministrazione comunale precedente la sua, quella che noi perodiamo “di Cilibertiana memoria”, abbia sostenuto la costituzione di queste cooperative di servizi. Esse si costituirono esclusivamente sulla promessa di quell’amministrazione, d’esternalizzare alle medesime i servizi urbani di pulizia e di manutenzione spettanti al Comune. Sappiamo che queste cooperative furono serbatoio di voto elettorale, che i loro organici superarono ogni normale criterio di gestione aziendale, dovendo accontentare la logica di qualche partito politico. Inevitabilmente i costi di queste cooperative levitarono senza freno, mentre la qualità del lavoro prestato non veniva garantita da lavoratori scelti adeguatamente ed adeguatamente formati. Ma tanti disoccupati dell’epoca, come ancora narra quel Sindaco di Foggia, trovarono occupazione. Solo che, dissennata politica, tutto s’è sfasciato, nello sfascio economico finanziario che oggi pesa sul Comune di Foggia, sulle consociate di servizi urbani, sulle cooperative nate su questi servizi, sulle tasche dei cittadini foggiani. A tutto ciò, ai conflitti iniziatisi tra la comunità locale ed il suo Comune, a causa dei ridotti servizi sociali da quest’ultimo erogati, s’aggiunge oggi il dramma di questi lavoratori coop, delle loro famiglie. Un pessimo risultato, tra i tanti prodotti dalla politica locale. Comprendiamo, cioè mettiamo tra questi, anche l’attuale sindaco Mongelli, al quale, scusateci, non diamo fiducia. Sono tante le cose che egli dice a noi cittadini, giorno dopo giorno, mentre lo stato della città peggiora e, riteniamo, anche quello delle casse del comune. Ieri, incalzato sino nel palazzo di città dai lavoratori delle coop servizi, dai sindacati del lavoro, dopo aver promesso loro il pagamento di qualche mensilità arretrata e la possibilità di scaricarli agli ammortizzatori sociali ha affidato alla stampa la notizia del progetto di bonifica delle consociate comunali Amica, Amgas e Ataf più la costituzione di una nuova società comunale per la manutenzione di immobili e strade cittadine. E qui la serie di incongruenze dettate dal Sindaco Mongelli. Il contratto tra Comune e cooperative sociali non verrà rinnovato, però un centinaio di lavoratori delle stesse verrebbe assorbito dalla costituenda nuova società (comunale?). Bel modo per garantire ai foggiani che questo nuovo carrozzone sarà in grado di fornire alla città servizi qualitativamente migliori e una gestione nel risparmio del denaro proveniente dalle tasche dei foggiani. Certo che c’è poco da credergli, se guardiamo la sorte che egli ed i suoi amministratori stanno per profilare all’Amica, nonostante il Comune di Foggia debba alla stessa il pagamento di decine di milioni di euro per i servizi dalla stessa erogatigli e mai pagati. Per l’Amica la giunta comunale chiederà al Tribunale la procedura di amministrazione straordinaria ed al ministero dello sviluppo economico il pagamento dei circa 60milioni di debiti attribuiti ad Amica ma malamente gestiti dalla politica del Comune di Foggia. Questo ente, leggasi sindaco Mongelli & company, ha una montagna di debiti. Esso ha da poco venduto suoli del patrimonio della popolazione foggiana ed oggi prosegue con la vendita di tutto ciò che è vendibile.
Ebbene il sindaco Mongelli, la sua giunta, ritengono che oggi sia tempo di riorganizzare i servizi pubblici (con quanti e quali soldi?) e perfino di costituire una nuova società comunale (con quanti e quali soldi?). Il presidente del Consiglio comunale, Raffaele Piemontese, frattanto convoca l’Assise consiliare, martedì 14 giugno (ore 9.00), Palazzo di Città, con il seguente ordine del giorno: - ricognizione delle società partecipate del Comune di Foggia ed indirizzi in ordine al relativo riassetto; - costituzione della società da denominarsi A.MA.COM. SpA (Azienda per le Manutenzione Comunali) per l’affidamento del servizio di manutenzione delle strade e degli immobili comunali; - regolamento della sosta a pagamento. “La seduta del Consiglio comunale è l’occasione fornita all’intera città di conoscere nel merito e nel dettaglio la manovra di riarticolazione dei servizi pubblici essenziali – afferma Raffaele Piemontese”. Sentiremo, analizzeremo, o Piemontese, che verrà fuori da quest’incontro consiliare. Però, lei, non definisca polemici e strumentali gli atteggiamenti di coloro che non condividono la poca chiarezza degli atti di questa amministrazione e che, di conseguenza, l’accusano di gestire con confusione e con incapacità la grave situazione finanziaria del Comune. I cento, duecento, trecento (quanti sono, Piemontese) milioni di euro di debiti accumulati sino ad oggi, non sono una polemica e neppure un fatto strumentale. Allora, spieghi ai foggiani come si esce da questa situazione debitoria fallimentare.
Perché, veda, l’evoluzione di questa situazione, ogni giorno, produce ulteriori danni ai cittadini foggiani, dei quali non ci sembra sarà lei a risponderne, nonostante la puntigliosità del suo carattere.
Infatti, ecco dall’edizione del 10 giugno u.s., ‘Corriere del Mezzogiorno’, affiorare la notizia del pignoramento del conto corrente di Amica, richiesto ed ottenuto in via giudiziaria dall’Unioncop, evidentemente come creditore verso la consociata col Comune di Foggia. Ricordiamo che l’Unioncop è la società che dal 2007 ha effettuato in Foggia la manutenzione del verde urbano, con un costo annuo per le casse comunali di 3milioni e 100mila euro. Insomma, se si è giunti a questo, la situazione del nostro Comune, in uno con quella di alcune sue consociate, non è che si risolva rivoluzionando (=mischiando) le carte. Specie se queste carte documentano obblighi certi di pagamento che vanno rispettati, in quanto l’amministrazione comunale, al momento della loro assunzione, aveva capitolati d’incasso che ne giustificavano la negoziazione. Su questo aspetto generale: “Intanto io compero in quanto so di poter pagare”, che è regola di ogni lecito contrarre, specie per un amministratore pubblico, conviene fare un capitolo a parte. gma