martedì 5 aprile 2011

QUANTA IDEAZIONE C’E’ ALLA BASE DELLO SVILUPPO URBANO DI FOGGIA?


Lo sviluppo territoriale e civile della nostra città, come quello di qualsiasi centro urbano, deve eseguire una ideazione di base, progettata per risolvere le esigenze reali dei residenti e di coloro che per motivi di studio o di lavoro vivono la città di Foggia. L’altra esigenza, che attiene all’esecuzione del progettato, è l’esistenza di un governo comunale adeguato, capace, efficiente, responsabile degli aspetti amministrativi, tecnici, di spesa pubblica, connessi all’esecuzione delle opere urbane previste. Ci troviamo in questo modo nell’area d’esercizio della libertà, della democrazia. Siamo nel campo delle scelte civili, stante che l’esecuzione di tutto ciò che riguarda la storia e le prospettive degli individui all’interno di un agglomerato urbano o comunale, non può essere frutto di una decisione unilaterale, per quanto essa sia legata a criteri di responsabilità, di colpa soggettiva. Per questo motivo, riteniamo che l’impianto amministrativo di qualsiasi Comune, non possa essere ridotto dal Sindaco e dalla Giunta comunale ad un processo automatico, impersonale, meccanico, che essi si gestiscono senza sentire la cittadinanza. Come se la loro elezione, in rappresentanza del popolo elettore, conferisse loro l’esercizio assoluto di qualsiasi azione di libertà, pure se essa incide effettivamente sulla condizione di una libertà più generale: quella riguardante la prospettiva più estesa e complessa della convivenza e della crescita civile dell’intera comunità.Insomma, se pure esiste per la comunità di Foggia una concezione il cui proposito sia quello di amministrarla verso condizioni di vita urbana più in linea coi tempi attuali, ebbene occorre che i governanti comunali ascoltino seriamente e puntualmente quali sono le attese di sviluppo sociale che i cittadini foggiani richiedono per sé e per la loro Città. Ed asseriamo ciò pure se abbiamo memoria recente della considerazione di un esperto antropologo, d’origini foggiane, il quale ci commentava: “...noi foggiani non siamo cittadini ammirevoli, specie quando si tratta di vivere il bene e lo sviluppo della nostra Città.” Non è per questo difetto caratteriale del materiale umano che la politica foggiana è incapace, al punto da risultare dannosa e talvolta malefica per questo territorio e per noi gente.

Siamo sempre del parere che, per essere un bravo amministratore di città, sia sufficiente adeguarsi al sentimento del buon padre di famiglia, circondarsi di consiglieri capaci ed onesti, coi quali seguire collegialmente il percorso della democrazia partecipata. La crescita urbanistica, quella sociale, della nostra Foggia, siccome sono la prospettiva di sviluppo di noi cittadini foggiani, non possono essere le elucubrazioni archetipo di qualche mente sia pure qualificata, né, tanto meno, di un partito politico o di suoi esponenti divenuti amministratori comunali. Stante peraltro la pur bassa car(ic)atura che detti personaggi individualmente oggi rivestono. E mai esse devono essere materia sacrificabile agli interessi disonesti, che si fanno per arricchire qualche crapulone foggiano. Già il fatto che oggi in Comune si parli del futuro urbanistico di Foggia senza che il Sindaco e la Giunta abbiano chiarito ai Foggiani la disastrosa situazione economica in cui la Città è stata ridotta, è fatto grave e di singolare disonestà. Noi foggiani veniamo sommersi dai rifiuti, perché nelle casse comunali non ci sono soldi, perché la società Amica di raccolta dei rifiuti urbani, di cui il Comune è unico socio ed unico proprietario, è destinata all’amministrazione controllata per perdite che ammontano a 60 milioni di euro. Ma in questi giorni, il Consiglio comunale discute di piano urbanistico generale, ovverosia di come fare soldi col settore dell’edilizia cittadina. E’ così, altrimenti, come può il Comune di Foggia, indebitato al punto da trovarsi nell’anticamera del fallimento, fare programmi urbanistici generali per la Città, con i costi che questi comportano e di cui infatti mai gli amministratori parlano? Ma poi, che amministratori sono questi politicanti comunali se, pure sapendo che non c’è un euro nelle casse del Comune, tanto meno per onorare debiti riconosciuti e resi esecutivi dal Tribunale locale, essi tirano fuori questo PUG (piano urbanistico generale) risalente alla precedente amministrazione del Sindaco Ciliberti, sì quella che portò il Comune di Foggia in stato fallimentare? Essi appartengono allo stesso partito politico che fece eleggere Ciliberti a Sindaco di Foggia nel periodo 2004 – 2009, che poi, il 2010, sostenne la campagna per l’elezione a Sindaco di quel Gianni Mongelli, attuale sindaco, il quale, pur sapendo, e come poteva non saperlo, la situazione economica disastrata in cui era stato ridotto il Comune, prometteva agli elettori foggiani, che in 100 giorni avrebbe riportato Foggia ai fasti che la sua storia di Città le assegnava.

E’ confacente dire che il passato di Foggia non è discutibile. Neppure è oltraggiabile dalle menzogne di un Gianni Mongelli sia pure fatto Sindaco, né da una politica locale recente, che non ne ha di dignità. Tuttavia è bene che i cittadini foggiani si ricordino dell’attuale sindaco, di come egli si è preso gioco dell’elettorato, delle sue menzogne. Di tutte, ne rammentiamo una, al punto due del suo programma elettorale: 2. Piano straordinario per la manutenzione delle strade da attuare entro il 31.12.2009. Immondizia a parte, oggi le strade di Foggia sono talmente ridotte male, pericolose per i pedoni e per i veicoli a causa delle numerose buche esistenti, che l’assessore responsabile, d’accordo con gli avvocati del comune, ha ritenuto di fare un piano straordinario sì, ma non di manutenzione, bensì una mappa di tutte le buche esistenti sulle vie cittadine. Perché, è chiaro, il nostro Comune non ha soldi neppure per rattoppare le buche nelle strade. Eppure questi amministratori vogliono fare politica urbana, riprendono a discutere del PUG di Foggia. Che vogliono attuare. Con quali e quanti soldi? E convocano e riportano (con quanti e quali euro) in aula consiliare comunale l’esperto in materia, un luminare nazionale in urbanistica, in ingaggio dai tempi dell’ex sindaco Ciliberti a progettare il pug foggiano, il quale forse sta pure premendo, per concludere questo incarico ricevuto da anni, per prendere i suoi soldoni (quanti sono? come e quando glieli pagherà questa amministrazione comunale indebitata e morosa?).

E comunque è scontro sul Pug, in consiglio comunale. La minoranza non lo vuole approvato. Forse neppure la maggioranza; ma non per principi di correttezza amministrativa. La realtà è che pug o non pug questa amministrazione sta continuando a fare i suoi affari con l’edilizia locale: attraverso varianti al piano urbanistico esistente, attraverso accordi di programma con i costruttori. Perché dicono, essi amministratori, che: in tanto la Città cresce, sta crescendo, non possono bocciare le richeste di nuove costruzioni. E la qualificazione urbana intorno a questi nuovi edifici? Chi la farà, se si farà? Quanto costerà al nostro Comune? I soldi usciranno da nuovi accordi (a costruire) con i costruttori? Dobbiamo temerlo. Perché questa politica amministrativa foggiana ha dimostrato d’essere in confusione: mentale, d’identità, d’onestà amministrativa.

Mentre il sindaco in carica, Gianni Mongelli, tesse irreali incontri con la cittadinanza. Per il Pug tira nel suo gioco finanche i giovani, gli studenti dell’Istituto Tecnico per Geometri “Masi” di Foggia. Chiamati dall’assessore all’urbanistica Luigi Fiore a contribuire con un loro documento al Piano urbanistico generale della città, i nostri futuri geometri ce l’hanno messa tutta, per indicare come si fa uno sviluppo urbano e come si valorizza il territorio. Lo hanno fatto con grande senso di serietà, ignorando volutamente l’aspetto negativo della politica locale ed il fatto che essa stia sotto schiaffo del denaro contante della classe edile foggiana. Notevole, riteniamo, è il punto del documento in cui gli studenti auspicano che nella città di Foggia si cominci a edificare applicando tecnologie costruttive ed ambientali innovative. Ragazzi, prima dovrete liberarvi della parte peggiore della politica locale. gma