martedì 7 luglio 2009

GOOD MORNING FOGGIA, -mar 7 luglio 2009

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NOTIZIE

I numeri dell'Enciclica "Caritas in veritate"

530mila copie dell'enciclica del Papa sono già pronte per essere spedite nelle librerie e nelle parrocchie di tutta Italia. Altre 50 mila, dal latino al portoghese, dall'inglese al tedesco, partiranno per tutto il mondo.

E’ la terza enciclica di papa Ratzinger, la 'Caritas in veritate' (La Carità sta nella verità), dedicata ai temi dell'economia, del lavoro e delle sfide della globalizzazione.
Oggi la presentazione, in Vaticano, alla stampa internazionale, a cura di un gruppo di esperti e collaboratori di Benedetto XVI, tra cui il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio giustizia e pace e l'economista Stefano Zamagni.
L'enciclica sarebbe dovuta uscire nel 2007, in occasione del quarantesimo anniversario della Populorum Progressio di Paolo VI, ma è stata sottoposta a numerose revisioni e stesure (qualcuno parla addirittura di sette rielaborazioni) fino agli ultimi aggiustamenti effettuati per adeguarla alla nuova realtà della crisi finanziaria mondiale.
Del testo sono uscite già diverse anticipazioni; ed il papa in persona ne ha tracciato i contenuti, che spazieranno dai problemi dell'occupazione allo sviluppo dei paesi poveri, dalla difesa dell'ambiente alla centralità della dignità umana.(ANSA).


Cosa è l'Enciclica?

L'enciclica (dal greco enkýklos, "in giro", "in circolo") è una lettera pastorale del Papa della Chiesa cattolica su materie dottrinali, morali o sociali, indirizzata ai vescovi della Chiesa stessa, e, attraverso di loro, a tutti i fedeli.

Nella Chiesa cattolica anticamente era una lettera circolare inviata a tutte le chiese di una certa area. In tale accezione, la parola poteva essere utilizzata per qualsiasi comunicazione di un singolo vescovo. Le prime parole determinavano il titolo della enciclica.

In epoca più recente tale documento pontificio è stato ripristinato in uso da papa Benedetto XIV. Il termine deriva dal latino encyclia che significa "generale" o "circolare", ed è anche alla base del termine "enciclopedia". (Da Wikipedia, l'enciclopedia libera).


L'enciclica espropriata. La "Caritas in Veritate", terza enciclica di Benedetto XVI, presentata ufficialmente, dopo una lunga e travagliata gestazione.

MARCO TOSATTI

Vede la luce ufficialmente la terza enciclica di Benedetto XVI, la “Caritas in Veritate”, dalla lunga e difficile gestazione. Sono state sette le stesure del documento nel corso del tempo; e l’ultima, quella a cui papa Ratzinger ha apposto la sua firma, come da programma, il 29 giugno scorso, festa dei santi Pietro e Paolo, è molto differente dalla prima versione. “Potrei scrivere un romanzo, su questa enciclica”, ha confessato con un sorriso un po’ amaro uno dei primi padri. A presentarla alla stampa mondiale domani sarà il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, e il segretario del Consiglio, monsignor Crepaldi, che proprio nei giorni scorsi è stato nominato vescovo a Trieste.
Ma molti sostengono che il testo non è più in realtà “figlio” del Pontificio Consiglio, a cui resta in pratica l’onore formale della firma. Della sostanza dell’enciclica la battagliera istituzione vaticana è stata espropriata a piccoli passi nel corso dei mesi. In un primo tempo sull’enciclica ha lavorato molto appunto il Pontificio Consiglio Giustizia e pace. Il Papa ha visto il testo, e lo ha inviato rapidamente alla Congregazione per la Dottrina della Fede, che ha esaminato il documento al pettine fitto, e lo ha rimandato (ma non era l’ultima volta…) al mittente con una lunga lista di correzioni, osservazioni e tagli. Ma non è mica finita lì. Benedetto XVI ha coinvolto alcuni suoi amici ed esperti tedeschi. Ritorno a Roma, e il cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha chiesto a Mario Toso, Rettore Magnifico dell’ateneo salesiano di Roma, specialista di Dottrina Sociale (e, a quanto dicono, futuro segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace) di occuparsene.
Infine un’ultima tappa – indovinate dove? – alla Congregazione per la Dottrina della fede, prima che, intorno al 20 giugno, l’editrice vaticana potesse mandarla in stampa. Con la “Caritas in Veritate” chiude il suo ciclo di governo anche il cardinale Martino, che sarà sostituito, sembra, da un africano, monsignor Robert Sarah. Un’enciclica che cerca di non far dimenticare al mondo più ricco che i poveri esistono.

PRIMA COMMISSIONE DELLA CCIAA DI FOGGIA: NUOVA RILEVAZIONE DEI PREZZI DEI PRODOTTI CEREALICOLI

Nella riunione del 1 luglio 2009 la Commissione tecnica per la rilevazione dei prezzi dei prodotti cerealicoli della camera di commercio di foggia ha proceduto alla rideterminazione delle caratteristiche qualitative del frumento duro di nuova produzione.

La rivalutazione qualitativa è stata operata tenendo conto delle particolari condizioni metereologi che registrate nel corso dell'anno e del clima particolarmente piovoso dell'ultimo periodo che, oltre a provocare ritardi nelle operazioni di raccolta, ha danneggiato in qualche caso assai seriamente la resa quali-quantitativa dei terreni.

Per essere qualificato come grano duro fino, il frumento dovrà avere un peso di oltre Kg 79 per ettolitro ed un contenuto proteico minimo del 12,5%. L'umidità massima tollerata è del 12% e la presenza di bianconati potrà arrivare al massimo al 30%. Il grano buono mercantile dovrà avere 78 kg per ettolitro ed un contenuto proteico minimo dell'11,5%, con un quantitativo di bianconati masssimo del 50%.

Caratteristiche sensibilmente inferiori sono state stabilite per il grano mercantile, con un peso di 77kg per ettolitro ed un contenuto proteico minimo dell'11%.

Rispetto all'anno precedente, la differenza di prezzo tra il fino e il buono mercantile è stata ridotta a 7 euro a tonnellata a fronte dei 10 euro dell'anno precedente, con riduzioni di prezzo più accentuate per il grano slavato.

Va ricordato che la settimana scorsa la Giunta Camerale ha varato alcune importanti novità per quel che attiene alle modalità di rilevazione dei prezzi del grano duro, allo scopo di rendere più trasparente e documentato l'accertamento dei prezzi praticati per il prodotto locale, che rappresenta una delle eccellenze dell'agricoltura e della economia della Capitanata, da sempre definita come il granaio d'Italia.

Si invitano gli operatori interessati a collaborare con l'Ente per la rilevazione dei prezzi a segnalare alla Camera il proprio nominativo, inviando alla stessa Camera le notizie sulle transazioni eseguite secondo le modalità pubblicate sul sito camerale www.fg.camcom.it

C E R E A L I


21 - 27/06/2009

01-07-2009



min

max

min

max

GRANO DURO FINO





(peso Kg 79 ed oltre per hl.;






umidità 12%, spezzati max 6%;






farinosi 1%, bianconati fino al 30%;






nulli 0,50%, volpati max 3%)






contenuto proteico min 12,5 %

tonn

245

248

247

250

GRANO DURO BUONO MERCANTILE





(peso Kg. 78 per hl.;






umidità 12%; spezzati max 6%;






farinosi 1-2%; bianconati dal 31% al 50%;





nulli 0,50% ; volpati max 6%)

tonn

242

245

240

243

contenuto proteico min 11,5 %






GRANO DURO MERCANTILE






(peso Kg. 76-77 per hl.;






umidita' 12% ; spezzati max 6%;






farinosi 1-2%; bianconati oltre 50%;






nulli 0,50% ; volpati max 6%)

tonn

239

242

230

233

contenuto proteico min 11,0 %






per grano duro con peso specifico inferiore: da 72 a 75 Kg/hl 30,00 in meno a tonn.




da 65 a 69,99 kg/hl € 50,00 in meno a tonn.



per grano duro slavato: 30,00 in meno a tonn.





GLI AGRICOLTORI DI CAPITANATA NON CE LA FANNO PIU'. SONO PREOCCUPATI E PERCIO' PROTESTANO.

Grano duro, pomodoro, ortaggi, cioè i prodotti principali dell'agricoltura della Capitanata, non sono più remunerativi per i nostri agricoltori. Anzi, conti alla mano, i costi della produzione superano quasi del doppio quelli che essi si vedono offrire dal mercato al momento della vendita. E quando una impresa va sotto il punto di pareggio, nè intravede soluzioni alternative di produzione, non le rimane che chiudere. Perciò gli agricoltori del basso Tavoliere, circa trecento, hanno deciso di allontanarsi dai campi, per denunciare questo stato di cose alle istituzioni preposte, direttamente al pubblico. Alle istituzioni essi chiedono d'intervenire in loro sostegno, controllando la politica dei prezzi di mercato, che se crolla al punto da non offrire più remunerazione, significa che essa è influenzata dalla presenza di prodotti offerti a basso prezzo, provenienti da nazioni dove il controllo degli standard di base relativi alla qualità che il prodotto deve avere sono talmente bassi da non incidere sul costo. A tal proposito gli agricoltori dauni, attraverso i rappresentanti di categoria, hanno denunciato al Prefetto di Foggia i continui sbarchi di grano e granaglia, che giungono nei porti pugliesi, movimentati da gente di poco scrupolo. Si tratterebbe di granaglia di scarsa qualità, proveniente ad esempio dal Messico, dove era destinato ad alimentare i suini. Quel grano, è stato offerto a prezzi vantaggiosi (sempre che servisse all'alimentazione degli animali), a circa tredici euro al quintale. Il rischio è che arrivi nelle mani di venditori senza scrupoli, che quindi venga proposto a mugnai disonesti per poi arrivare ad alimentarci. E questo potrebbe accadere, a causa degli insufficienti controlli che sono in atto. Comunque la preoccupazione maggiore dei nostri agricoltori sta nel fatto che queste denunce, ma in genere tutti i problemi che affliggono oggi la nostra agricoltura, trovino poco interesse nel sistema dell'informazione e quindi presso il pubblico. Perciò, ieri, una parte dei produttori agricoli si sono organizzati per stimolare direttamente i cittadini. Come? Ricorrendo al solito sistema di incentrarsi nei pressi di un nodo viario strategico, per donare buste con i loro prodotti alle famiglie che transitavano in auto. Pomodori, ortaggi, frutta sono stati dati in cambio di un attimo di ascolto, affinchè il cittadino sapesse che tutta quella roba che acquistano nei mercati rionali a prezzo elevato, al produttore viene sottopagata, se addirittura non ha una malevola provenienza. gma