Discontinuità? Fosse servita almeno a rallentare il flusso delle esecutività dei creditori del Comune di Foggia .
Discontinuità politica? Neppure.
Sono a parte le responsabilità personali della precedente amministrazione?
Ma, politicamente, se eravate a conoscenza dello stato di continuata insolvenza mantenuto dai precedenti amministratori, se v’era pur noto che le casse comunali erano piene sì ma di debiti, se già allora qualcuno paventava, sulla base delle notifiche legali degli atti creditizi, il rischio di un fallimento, che programma politico pensavate d’avviare, quale discontinuità v’era possibile?
E poi, la vostra provenienza: dallo stesso partito d’appartenenza degli amministratori uscenti. Sembra evidente che l’azione di voi, nuovi amministratori di questo Comune, si riducesse a ritardare le conseguenze politiche di un dissesto economico già in atto. Disastro che economicamente peserà sui cittadini foggiani. Lo faremo poi l’esercizio matematico di suddividere in capo ad ogni cittadino la quota del totale della debitoria: non appena essa sarà stata accertata e dichiarata nell’approvazione del bilancio che è prossima competenza di questa amministrazione. Anch’essa sarà definita come atto di discontinuità? Sebbene essa elenchi sì dei debiti prefatti, tuttavia, gli stessi,, sono ormai di vostra gestione. Ed i cittadini foggiani? Sì, che ‘faranno’, come reagiranno? Veramente, di fronte ad un silenzio diffuso sul grave episodio, e certamente complice, sono pochi i foggiani informati. Tanto, il popolo è ignorante… Così si suol dire.
FINISCE IN TEATRINO IL DISSESTO FINANZIARIO DI FOGGIA.
Un foggiano doc, lamentando il silenzio, che circonda il dissesto finanziario del nostro Comune, ha deciso di portarlo in teatro. Non sappiamo s’egli intenda farne una commedia (o piuttosto una tragedia?) oppure ricavarne qualche ‘battuta’ satirica, con cui svegliare la coscienza dei concittadini sulla grave situazione. Secondo lui, dietro questo fatto si cela addirittura una situazione d’ingiustizia. Anticipiamo il suo modo di pensare, che riportiamo subito dopo, sostenendo che secondo noi esso è una semplificazione, con la quale non è consentito avanzare delle accuse, in verità ipotesi di reati penali, dei quali ha competenza la giustizia, su denuncia di parte o in via autonoma. “Se un cittadino – sostiene quel ‘doc’ – è chiamato dalla giustizia a rispondere dinnanzi al giudice, anche del furto di una mela, ebbene, dei tantissimi denari pubblici dissipati dalla precedente amministrazione comunale, devono essere indagati i soggetti di quella (dis-)amministrazione”. Noi, decisamente, non conoscendo al riguardo l’esistenza di fatti criminosi, e non lo è forse neppure il silenzio con cui si nasconde la gravità di tale situazione, troviamo giustificata soltanto l’idea di parlarne ai cittadini foggiani, anche nel mezzo di uno spettacolo teatrale. Almeno il popolo si dirà meno ignorante. Almeno di questo ‘dissesto finanziario’ si troverà traccia in qualche teatro.
Noi invece vogliamo parlare di favole e di fabulatori. Il nostro teatro è ancora quello della politica. La favola è quella di “Foggia Capitale”, raccontata ai foggiani dall’attuale sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, ‘ai tempi’ della sua campagna elettorale.
La favola, non era che il programma elettorale di Gianni Mongelli, le promesse con le quali egli chiedeva d’essere votato sindaco.
”In caso di vittoria, la mia amministrazione farà diventare Foggia Capitale della Cultura, Foggia Capitale del Buon Governo, Foggia Capitale del nuovo Welfare Urbano, Foggia Capitale della Qualità della Vita urbana, Foggia Capitale dell’Innovazione, Foggia Capitale dello Sviluppo Sostenibile, Foggia Capitale della Mobilità sostenibile, Foggia Capitale della Pace”.
Il 23 giugno 2009 Mongelli è Sindaco di Foggia. “Il mio ringraziamento per aver creduto in me e nel progetto di Foggia Capitale”.
Dopo 100 giorni dalla nomina, ad ottobre, il senatore Morra, lo stesso che Mongelli ha convocato, in questo aprile 2010, per trovare una soluzione all’emergenza economica in atto, denuncia la grave situazione finanziaria paventando il dissesto del Comune di Foggia. Secondo il senatore Morra, i debiti (ottobre 2009) superano ormai il patrimonio. Il documento, pieno di cifre e di riferimenti, per la prima volta dà alla crisi finanziaria della città capoluogo una dimensione precisa, più drammatica di quanto non si pensasse.
“Le entrate del comune di Foggia sono ormai sempre più precarie e nel caso del Comune sono praticamente inesistenti; inoltre la massa debitoria supera ormai il patrimonio comunale.