venerdì 28 maggio 2010

CHI E' IL PADRINO DELLA POLITICA QUI A FOGGIA?

SI TIENE AL MARGINE DELLA POLITICA PRATICATA E LA SFRUTTA PER FINI PERSONALI.
HA TANTI INCARICHI RETRIBUITI. DONNE E AMANTI SISTEMATE E DA SISTEMARE.
HA IL PROFILO DEL PADRINO E DEL MASSONE. CHI E'?


‘De Cuius’ da giovane era bruttino, basso di statura e mingherlino, perciò era ignorato sistematicamente dai bei giovani dell’alta società foggiana, dove pretendeva d’avere presenza, in quanto rampollo di una famiglia affermata. Sì, egli portava il nome di una famiglia conosciuta come danarosa in città. Solo che egli apparteneva ad una diramazione poco benestante della stessa. Sicché si trovava nella difficile situazione di frequentare giovani benestanti, altezzosi e viziati, le cui tasche erano ben fornite di denaro, mentre le sue non gli consentivano d’avere lo stesso tenore di vita. E’ certo che il giovane subì dei momenti infelici, a causa delle diversità sia fisiche sia economiche, con i coetanei più fortunati ch’egli frequentava. Ma non voleva perdere un gradino di quelle relazioni. Era sua indole prevalere, essere primo. Soprattutto con le donne, le quali, secondo il suo pensiero, dovevano sottomettersi alle sue attenzioni.

Per sopravvivere a questa situazione, l’unica cosa da fare era svilupparsi dentro un carattere discorsivo, in cui le mortificazioni non producono risentimento o, peggio, uno stato di avvilimento. Decuius non ci mette molto a formarsi un comportamento preciso, di disponibilità verso l’universo che gli piace frequentare. Il sorriso pronto sul viso, occhi lucidi e attenti verso ogni situazione che gli si stia prospettando, la mente sempre pronta per volgere a suo vantaggio ogni incontro. E diventa in breve maestro di diplomazia, di opportunismo, di cinismo.

Orbene tali materie, quando sono studiate e trattate per conquistarsi una posizione sociale di potere, sovente economico, dalla quale fare dipendere l’ossequio verso la propria persona, provocano disturbi mentali e comportamentali non trascurabili. Ne vengono fuori cinismo, indifferenza, spregiudicatezza, cupidigia di denaro e di potere.

Decuius deve avere visto la trilogia di film “il Padrino”, ispirata al romanzo omonimo di Mario Puzo. I personaggi appartengono all’esistenza tipica di un paese retrogrado, dove prevale la vita malavitosa, che segue ed applica in misura bestiale valori primitivi, resistenti a qualsiasi legge civile. Il fine di questi malavitosi è quello di mantenersi un ruolo di rispetto assoluto nella società, non esitando ad uccidere chiunque non si sottometta al loro potere. La parte edulcorata e romanzata presente in questi film purtroppo ha alleggerito il profilo criminale del padrino, sino a fare presa sugli spettatori. Quanti hanno pensato o fantasticato d’essere come quel padrino. Non sappiamo del Decuius. Però chi lo conosce (parliamo del Decuius), crede che le sue scelte di vita lo resero simile al padrino malavitoso. Per non parlare della forte attrazione che egli aveva per le donne. In questo egli non arriva al padrino puziano, del quale non si conosce il numero delle donne che mise in cinta. E però Decuius non scherzava, se si pensa alle donne corteggiate, ‘conquistate’, prese, perse o lasciate. Sempre in modo malavitoso, prepotente, senza amore, secondo quella cultura primitiva, bestiale, priva di principi di valore, cui accennammo. E’ anche per le distrazioni del suo modo d’essere che il nostro Decuius, nonostante gli studi superiori compiuti, nonostante una laurea conseguita, s’avvia nel mondo del lavoro facendo l’impiegato in un ente pubblico locale, piuttosto che il libero professionista, come tanti dei suoi amici di gioventù. In verità c’è da pensare che ciò sia dipeso dalle limitazioni del suo cervello, il quale in base alle valutazioni concrete coerenti col mondo del lavoro, non valeva più di un ufficio impiegatizio e dipendente.

Ma, allora, la sua posizione di potere attuale, nella società foggiana, come si spiega? Con la politica. Con quella politica che non guarda al merito, ma a chi ha più sfrenate in sé la bramosia di potere e la strumentalità dell’a-fare.

Lo scrivemmo che Decuius da giovane era maestro di diplomazia, di opportunismo, di cinismo. Ebbene, mentr’egli prendeva ordini dai superiori d’ufficio, capì che quella posizione sociale non realizzava i suoi bisogni, in fatto di potere, di conoscenze importanti; soprattutto lo stipendio non gli era sufficiente, per soddisfare i suoi desideri, non ultimi quelli legati alle sue frequenti passioni per le donne.

Ed è nell’ambito della politica foggiana, che già era la proiezione pessima del degrado della politica nazionale, che il Decuius s’intrufola, offrendo i suoi servigi ai politici più ambiziosi, a qualunque schieramento appartenessero. Stranamente, e lo dichiariamo pensando alla mentalità foggiana prevalente del ‘meglio gratis’, il Decuius si distingue da tutti i galoppini di quella politica perché non chiede favori futuri in cambio del suo appoggio, egli chiede esclusivamente danaro contante. La fortuna ‘cieca’ lo aiuta? No, perché quella esperienza giovanile di cui scrivemmo, vissuta rimediando ‘confidenze’ presso soggetti sì potenti ma altrettanto pavidi ed insicuri, lo convince a proporsi ai soggetti politici più ambiziosi e danarosi, perché sono essi che vivono male la paura di non essere eletti. Poi succede che quei politici comunque hanno successo alle elezioni. E il Decuius se ne fa merito. D’altronde chi può smentirlo. Egli si fa una fama di esperto di politica. I partiti importanti lo chiamano, sempre a pagamento, ogni volta che c’è da mediare, aggiustare delle posizioni contrastanti, che possono danneggiare il consenso del popolo. Il potere cresce per Decuius e di pari passo aumentano i suoi conti bancari a causa delle consulenze che egli è chiamato a fornire. E’ evidente che questo lavoro di consulenza, prestato senza rinunciare all’impiego da dipendente pubblico, scorre tanto bene per Decuius che non gli viene mai in mente di ‘entrare’ in politica. Certo lui non apprezza la politica né i politici ai quali presta la sua opera. Forse quei politici ritengono che il Decuius non valga oltre il pagameno che gli conferiscono. Sta di fatto che il nostro soggetto si manterrà sempre ai margini di quella politica foggiana, senza mai candidarsi ad una elezione. Intanto egli trova le porte spalancate presso i maggiori partiti. Anche questo è potere: di fare assumere amici (di più le amiche) presso il Comune, la Provincia ed a capo di qualche carrozzone pubblico. Il suo sistema di conoscenze col tempo si perfeziona e si consolida, al punto da fargli ritenere che è il momento giusto per abbandonare quel suo ufficio di dipendente, dove appaiono fuori luogo persino gli abiti e gli accessori griffati che egli veste da tempo. A rafforzare questo intreccio di rapporti che il nostro soggetto intrattiene con la politica foggiana del malaffare, dei favoritismi, interviene una imputazione di reato da parte della magistratura. Il nostro Decuius si tappa la bocca, s’avvale della facoltà di non rispondere. Lo stesso fanno i suoi presunti complici. Insomma le accuse cadono e tutti tornano ai loro affari. Assolti, si sentono anzi più potenti, per il fatto d’essere usciti indenni dalle accuse. Così il nostro uomo viene beatificato ‘per sempre’, come novello santone della politica foggiana. Profeta e oracolo di come si fa politica: affabulando il popolo e violando la legge. Gli incarichi che vengono dati a Decuius si moltiplicano. Comprendiamo, in un ventennio, quanto il suo potere politico sia aumentato. Decuius viene abbracciato e baciato anche dall’alta massoneria di Foggia. Non certo per farne un fratello al quale perfezionare la morale d’uomo, indirizzando la sua coscienza verso la libertà dello spirito, il mutuo soccorso, la difesa della patria.

La fratellanza alla quale egli giura perenne obbedienza, consiste nel dare potere per riceverne altro e di più. Noi cittadini liberi non possiamo che rammaricarci quando perdiamo un concittadino, lasciando che egli finisca nelle spire di una setta, ma per questo individuo riteniamo che è stato meglio così.

L’uomo malato di potere, s’esaurisce nel potere, il mitomane non è mai un buon concittadino.

Decuius oggi è un noto dirigente amministrativo, del quale dipendenti e conoscenti hanno paura, a causa del suo carattere infido, risentitivo, pericoloso a causa della sua infima umanità. Le donne poi, o gli si sottomettono lasciando a lui decidere se sono le sue accompagnatrici o devono farsi amanti, oppure sono femmine da maltrattare. Il mitomane si crede un nume in terra. Egli, invece, è l’interpretazione perversa del Padrino, è un falso Massone, il peggiore dei cittadini foggiani. Quanto sia stata malefica la sua attività e quella dei politici suoi amici per la Città di Foggia è dimostrato dal disastro economico e finanziario in cui oggi versa Foggia, a causa di un’amministrazione, la loro, disonesta. Qualche giornalista locale, invece d’indagare sulle voci fasulle di bilanci truffaldini usati da questi amministratori disonesti, preferisce scrivere di un Comune incapace di riscuotere i suoi crediti per servizi somministrati ai cittadini. Un avvocato che si definisce amministrativo, nascondendo d’avere avuto grane con la giustizia per abuso dell’incarico avuto dal primo cittadino, disserta su un giornale locale su come sia meglio che la giunta comunale in carica si sottragga dal dichiarare un dissesto finanziario che è già negli atti omissivi dell’amministrazione ordinaria. Perché? Perché così usano fare tutti i comuni capoluogo. Tesi assurda e disonesta. Perché sono invece tanti i comuni italiani che fanno ricorso alla dichiarazione di dissesto: sia per non rendersi responsabili dell’approvazione d’ulteriori bilanci falsi, sia per mantenersi la posizione di eletti, sia per congelare tutte le azioni esecutive che i creditori intentano contro il Comune. Ma tutto il disonesto assurdo che circonda noi foggiani, è possibile proprio per la scarsa moralità che sovrasta la città. Inutile dire, e torniamo in argomento, al Decuius, che questo nostro padrino-massone è il personaggio più infido e pericoloso della situazione. Appunto per come egli riesce a tenersi fuori dalle responsabilità della politica che sono sotto gli occhi di tutti i cittadini. Eppure egli è tra i principali manovratori della politica disonesta. Il suo nome? Ad ognuno il suo Decuius. gma


domenica 23 maggio 2010

GLI ABUSI DELLA POLITICA Il FALLIMENTO DELLA SOCIETA'

LA PRONUNCIA DELLA CORTE DEI CONTI REGIONALE SUL BILANCIO 2008 DEL COMUNE DI FOGGIA. IRREGOLARITA’ OMISSIONI E UN BUCO DA 168 MILIONI.

Tutto ciò a pochi giorni dalla discussione di un altro bilancio. Pure questo un atto abusivo a danno dei foggiani inconsapevoli?


E’ un difetto diffuso, tra noi foggiani: ’ci azzecca’ o no, blateriamo di sapere tutto ed invece sappiamo poco. Se poi qualcuno dice o scrive una parola di più sul tema in discussione ecco che quegli ‘inconsapevoli”, consapevolmente, lo accusano d’essere qualunquista, disfattista, ignorantista. Il detto “Che ne sai tu?” è molto gettonato in questi giorni, nei luoghi dove si parla di politica foggiana, di politici locali, della brutta situazione economico-finanziaria del Comune di Foggia. In definitiva ci risulta che contro coloro che hanno voglia di discutere di questo grosso ‘guaio’, subito ‘i più’ alzano il muro del silenzio (taci, che ne sai), omertoso. Omertoso perché, da questa voglia diffusa di non sapere, viene fuori la ‘copertura’ per quegli amministratori locali, comunali, che tanto irresponsabilmente hanno governato le casse del nostro Comune. Poi c’è chi commenta che è da terrorista “sparare sulla croce rossa”, dimenticando del tutto il particolare del malato grave che intanto muore, perché il soccorritore non arriva, non c’è, non ha i più i mezzi e la capacità per soccorrere.

Non è per piacere personale oppure per dispiacere altrui che insistiamo sul grave stato economico e finanziario in cui è il nostro Comune. Anche perché, giova ripeterlo, quel Comune è fatto da noi, cittadini foggiani.

E quindi, come possiamo non dirci preoccupati da questa situazione debitoria? Come possiamo non parlarne? Visto poi che il soggetto ‘re-spon-sa-bi-le’ dell’amministrazione comunale, sì, il nostro Sindaco in carica, ed anche la maggioranza del consiglio comunale, ci tengono poco e male informati su questo argomento. Insomma, il popolo è ignorante e sta meglio ‘accussì’.

Lasciamo dire allora alla Corte dei Conti, giudice speciale, con funzioni amministrative e giurisdizionali per il controllo, la verifica del bilancio consuntivo dello Stato e degli Enti pubblici, il cui ufficio è accertare il rispetto delle regole contabili e l'attendibilità di quei bilanci, trasmettendo in esito a tale controllo una relazione al parlamento. Ebbene, essa riprendendo il rendiconto dell’esercizio finanziario 2008 approvato l’anno scorso dal Consiglio comunale e dal Sindaco Orazio Ciliberti, qualche giorno fa ha relazionato sul bilancio del Comune di Foggia.

La pronuncia della Corte dei Conti Regionale giunge pochi giorni prima che sia discussso l’ulteriore bilancio di previsione del nostro Comune. Il che potrebbe non essere casuale.

I magistrati contabili si sono pronunciati su un “buco” nelle casse comunali foggiane di almeno 168 milioni di euro. Cifra che è destinata ad aumentare, poiché essa è al netto di altre partite di passività, che sembrano celarsi dietro gli espedienti tecnico-contabili o addirittura dietro le ommissioni o le irregolarità di cui il bilancio relativo alla gestione 2008 appare pieno.

168milioni, di euro, di debiti. Nell’anno 2008. Che certamente erano di più. In più una situazione di scarsa liquidità della cassa comunale. Ma oggi, siamo nell’anno 2010. A quanto ammonta la reale debitoria del Comune di Foggia? Il Sindaco Giovanni Mongelli e i consiglieri di maggioranza tacciono. Perché il popolo non deve sapere. Eppure, quegli eletti giurarono pubblicamente di praticare una politica di discontinuità rispetto a quella passata, fondata su un’informazione puntuale alla cittadinanza. Insomma, votateci che ‘facciamo insieme’. Fu detto al popolo subito dopo le elezioni. Un popolo foggiano evidentemente allora rivalutato: come non-ignorante. Oppure lo ritennero ancora più gonzo? Ohè, questi non ci dicono quanti debiti ha la nostra comunità. Pensano che sia bene non informarci. E si apprestano ad approvare un bilancio programmatico per i prossimi anni, senza interpellare i concittadini. Non ci dicono se si può risanare e come la debitoria esistente. Aumenteranno le tassazioni? Risparmieranno sulla spesa comunale? Venderanno beni del patrimonio cittadino? Dichiareranno il dissesto finanziario di questo nostro Comune? Questo Sindaco ed i suoi amministratori potevano sentire il dovere innanzitutto di fare sapere ai cittadini la gravità della situazione in cui si trova Foggia. Ma, forse essi pensano di riunirsi a discutere, per l’ennesima volta, sulla linea delle amministrazioni fasulle passate, di un bilancio non reale. Intanto le ingiunzioni legali di pagamento fatte contro il Comune, gli atti esecutivi, più spese ed interessi legali a dismisura, ‘toccano’ il Comune e non le loro persone, i loro patrimoni. Che gli potranno mai fare creditori ed avvocati e giudici? Strano ed insano ed irresponsabile modo di amministrare questo.

Eppure la relazione della Corte dei Conti spiega bene il sistema perverso con cui fu prodotta la voragine finanziaria, le spese fuori bilancio fatte sapendo già di non potere pagare. Un sistema che quando è praticato dal cittadino, verrebbe denunciato in quanto truffaldino.

L’amministrazione Mongelli deve allora presentare un bilancio di previsione reale, che sia lo specchio della situazione economica e finanziaria in cui si trova il Comune, sul quale poi articoli dettagliatamente come verrà colmato il debito consolidato. L’amministrazione non può eludere la domanda precisa che il magistrato istruttore della C.C. ha posto al Sindaco: “Se codesto Comune stia garantendo l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili” e “se codesto Comune non stia ravvisando l’esistenza nei propri confronti di crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte con le modalità di cui all’art.193, nonché con le modalità di cui all’art.194 per le fattispecie ivi previste”. Ma la domanda effettiva che viene fatta al nostro Sindaco è questa: Sindaco, “Il Comune si trova nella situazione di un dissesto finanziario?”. Perché il Testo Unico degli Enti locali, all’art.244, descrive lo stato di dissesto finanziario proprio con le espressioni usate dal dott. Fazio: “Si ha stato di dissesto finanziario, se l’ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell’ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte con le modalità di cui all’articolo 193, nonché con le modalità di cui all’articolo 194 per le fattispecie ivi previste.”

La situazione è gravissima. Soprattutto per il fatto che il sindaco in carica, conosce la reale entità del debito del Comune da lui amministrato, la quale è probabilmente superiore a quella che ha pronunciato la C.d.C..

A questo punto c’è da dire che lo stato di dissesto (il solo a sospendere i termini per approvare il bilancio) deve essere pronunciato dal consiglio comunale.

Sullo scenario conseguente, che, ripetiamo, influirà pesantemente sulle condizioni di sviluppo della nostra comunità, rinviamo ogni accenno. gma


lunedì 3 maggio 2010

CIRCOSCRIZIONI COMUNALI

LE CIRCOSCRIZIONI COMUNALI: Che 'roba' sono?










A proposito dell’interessamento dei cittadini di Foggia all’attività politica, almeno a quella che riguarda la realizzazione delle esigenze e delle aspirazioni della società locale, le Circoscrizioni Comunali sono il primo e più immediato dispositivo che ha a disposizione ogni cittadino che voglia esercitare la sovranità popolare non solo come momento elettivo. Nell'ordinamento italiano la circoscrizione di decentramento comunale (detta anche circoscrizione comunale o semplicemente circoscrizione) è un organismo istituito dal Comune, allo scopo di articolare e decentrare il suo territorio, ripartendolo in uno o più quartieri o frazioni, per consentirgli competenze di gestione e di consultazione dei servizi comunali di base, nonché per facilitare e rendere immediato l’esercizio di funzioni delegate. Le circoscrizioni non sono enti locali, in quanto prive di personalità giuridica, ma organi del comune, seppur complessi e dotati di autonomia e, quindi, di una limitata soggettività giuridica.
Le circoscrizioni sono state introdotte nell'ordinamento italiano dalla legge 8 aprile 1976, n. 278. La loro disciplina, contenuta nell'art. 17 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), è stata poi modificata dall'art. 2, comma 29, della legge 244/2007 (legge finanziaria per il 2008).
La legge finanziaria per il 2010 (Legge 23 dicembre 2009, n. 191), avendo diminuito il contributo ordinario per gli enti locali nel triennio 2010-2012, impone ai comuni i cui consigli verranno rinnovati nel corso di questo triennio di sopprimere le circoscrizioni di decentramento comunale.
Quindi le Circoscrizioni sono destinate a scomparire, così come il governo centrale sembra voler fare con tanti enti ed istituzioni governative inefficienti, che però costano fior di quattrini ai contribuenti italiani. Nulla di male, commentiamo. Perché è evidente che queste circoscrizioni sono subito venute meno alle funzioni che esse dovevano svolgere in favore del cittadino. Nonostante la loro fine sia stata decretata, noi riteniamo che sia comunque utile entrare nei compiti di pubblica utilità gestibili dalle circoscrizioni, in quanto essi, laddove furono ‘lavorati’, hanno migliorato, pro-cittadino, quella qualità della vita urbana di cui tanti hanno detto e discusso mentre ne facevano l’arte-espediente dell’affare privato. Sull’aspirazione responsabile della cittadinanza a vivere qualitativamente la propria città non è consentito speculare, sia pure per inventarsi la persona colta d’una serata presso un club o un’associazione. Comunque, riteniamo che i compiti affidati alle circoscrizioni passeranno subito (speriamo con migliore sorte) ad uffici già esistenti nell’organico dei Comuni, dove vi sono dipendenti e funzionari che oggi hanno poco o nulla da fare.
Ed ecco quali sono le funzioni attribuite alle Circoscrizioni di decentramento comunale. Variano da comune a comune. Le materie di rilevanza sono di seguito elencate:
a) Attività culturali e ricreative:
-istituzione e gestione delle biblioteche;
-istituzione e gestione di centri socio-culturali;
-programmazione, organizzazione e promozione di attività culturali, manifestazioni, spettacoli teatrali, musicali e cinematografici;
-mostre di produzioni artigianali;
-svolgimento di visite guidate per una migliore conoscenza del territorio, dei suoi monumenti e delle sue tradizioni;
-iniziative di turismo sociale;
-iniziative culturali per la salvaguardia ambientale e lo sviluppo dell’igiene urbana ;
-iniziative per lo sviluppo e la promozione di una qualificata raccolta differenziata dei rifiuti.
b) Attività sportive:
-programmazione, organizzazione e promozione di manifestazioni sportive e di attività inerenti allo sport;
-agevolazioni per l’accesso allo sport e per la partecipazione a manifestazioni sportive;
-utilizzazione e gestione di impianti ed attrezzature sportive – ad eccezione di quelli qualificati di interesse cittadino - anche mediante concessione a terzi di impianti sportivi con le modalità ed i criteri fissati dal regolamento sull’utilizzo dei beni immobili comunali o da altri regolamenti comunali più specifici”.
c) Attività scolastiche e parascolastiche:
-nomina dei propri rappresentanti in seno agli organi di gestione qualora sia previsto nell’apposito Regolamento delle Scuole d’Infanzia Comunali;
-gestione dei servizi per l’infanzia durante il periodo estivo anche in collaborazione con le associazioni operanti nel settore;
-partecipazione all’attuazione dei P.O.F. (Piani dell’Offerta Formativa) delle Istituzioni scolastiche nel territorio di competenza, attraverso l’offerta di servizi e strutture di pertinenza circoscrizionale.
d) Servizi sociali:
Anziani:
assistenza economica e/o servizi sostitutivi (mensa, lavanderia, stireria, ecc.); servizio civico; assistenza domiciliare; segretariato sociale; ricovero in istituti o presso altre strutture (case di riposo – case protette – comunità alloggio); gestione di centri aperti polivalenti e centri sociali per anziani definiti di carattere circoscrizionale; affido familiare.
Minori:
interventi di contrasto e prevenzione della devianza minorile e dell’evasione scolastica; inserimento in centri diurni, comunità, istituti; affido familiare; home maker; sussidi ad illegittimi; interventi per minori soggetti a provvedimenti delle Autorità giudiziarie minorili; deistituzionalizzazione; attività educativa territoriale; tutoraggio.
Famiglie:
assistenza economica, utilizzazione gratuita o semigratuita dei servizi collettivi a carattere circoscrizionale.
Disabili:
soggiorni estivi per disabili, assistenza economica, assistenza domiciliare. Altre prestazioni rivolte ad anziani, minori, disabili, adulti in difficoltà.
Sono attribuiti alle Circoscrizioni tutti i presidi con i relativi operatori attinenti alla popolazione ed al territorio circoscrizionale funzionali alla prestazione dei servizi su elencati, tra i quali in particolare: centri socio-assistenziali, centri socio-educativi, centri anziani.
e) Lavori pubblici.
Ogni Circoscrizione compila l’elenco degli immobili di interesse circoscrizionale distinti per tipologia, da aggiornarsi periodicamente in seguito ai mutamenti intervenuti.
Sono di competenza delle Circoscrizioni la manutenzione ordinaria e straordinaria - nei limiti delle risorse assegnate - di strade e marciapiedi, pubblica illuminazione, edifici scolastici, edifici sede delle Circoscrizioni, impianti sportivi compresi nell’elenco di cui al punto precedente.
f) Verde Pubblico:
-Gestione delle aree verdi, ivi compresa l’adozione di spazi a verde urbano, l’affidamento ad associazioni della manutenzione, la regolamentazione della fruibilità dei giardini e delle aree verdi in genere.
-Manutenzione ordinaria di verde e giardini.

Se una parte di quanto su elencato fosse stato ‘lavorato’ presso le circoscrizioni esistenti nella nostra città: dai Presidenti dei Consigli circoscrizionali eletti direttamente dai cittadini, dai Consiglieri, dai Capi Gruppo consiliari, dai dipendenti organicizzati presso ogni distretto, ebbene siamo certi che la nostra Foggia avrebbe un aspetto migliore, dei cittadini che apprezzerebbero tanto viverci, ma anche vi si respirerebbe l’orgoglio d’una comunità che si sente apprezzata dalla nazione e non relegata agli ultimi posti, indicata come città vivibile in malo modo. Quante iniziative, bastavano volontà e fantasia, questi organismi comunali avrebbero potuto programmare, coinvolgendo nella loro realizzazione tutti i cittadini: dagli studenti, agli anziani, agli immigrati. Sì che sarebbe stato per tutti noi foggiani un vivere la città in un modo collettivo, partecipato oltre ogni condizione sociale, d’età, d’egoismo individuale. Quelle opportunità di crescita che da sempre sono riconosciute al foggiano, a causa delle doti di ingegno e di lavoro e di orgoglio che ne ordinano il carattere, certamente avrebbero determinato il grande successo di civiltà della nostra Città. Invece, “che roba” sono state per noi queste circoscrizioni. Esse sono state e sono un altro dissesto dell’amministrazione comunale foggiana? Comunque sia, in tali frangenti, il dissesto appartiene all’intera comunità.

In conclusione riferiamo che la nostra Città ha tre circoscrizioni, delle quali vi passiamo i relativi dati di riferimento, così come risultano nel sito web del Comune di Foggia, al link “Circoscrizioni”.

I Circoscrizione Arpi-Croci (NORD)
Informazioni utili
Presidente:
Email: presidente.croci@comune.foggia.it
Sede: via Lucera - Piano terra
Telefono: 0881792967 - 2960
Fax: 0881792966
Email: circoscrizione.croci@comune.foggia.it

II Circoscrizione Cattedrale-Puglie (CENTRO)
Informazioni utili
Presidente:
EmailPresidente: presidente.cattedrale@comune.foggia.it
Sede: Via Lorenzo Scillitani, 2 - Piano terra
Telefono: 0881792581
Fax:
Email: circoscrizione.cattedrale@comune.foggia.it

III Circoscrizione Camporeale-San Lorenzo (SUD)
Informazioni utili
Presidente: Michele Sepalone
Tel: 0881/792931
Email: presidente.sanlorenzo@comune.foggia.it
Vice Presidente: Nicola Russo
Consiglieri:
• Michele Anzivino
• Michele Cantone
• Nicola Maria D'Ecclesia
• Marco De Lillo
• Nicola Di Donato
• Antonio Esposto
• Michele Giannetta
• Angelo Laquaglia
• Giuseppe Scapicchio
• Giovanni Quarticelli
• Alessandra Saponaro
• Raffaele Tardivo
• Lucio Vinella
Sede: Piazza Giovanni XXIII - Piano III
Telefono: 0881792930 - 2933
Fax: 0881792935
Email: circoscrizione.sanlorenzo@comune.foggia.it
In questa Circoscrizione operano gli Assistenti Sociali:
Della Martora - tel. 0881792940
Piemontese Grazia - tel. 0881792936
Di Maria Serafina - tel. 0881792939