martedì 8 novembre 2011

FOGGIA - UN MESE DOPO.

Ma si può? Fatti e disfatti della politica municipale sotto gli occhi dei cittadini foggiani.

Quelli (i foggiani) di buona volontà desiderano ricominciare. Ma, si può? Se è ancora infinita la storia delittuosa ed antiumanistica perpetrata dalla politica locale in danno di questa città? Qualcheduno, benpensante, suggerisce che ci siano nuove persone, competenti ed efficienti, al posto dei disindividui di quella politica, nemmeno definibile come impazzita, perché essa fu unicamente disumana. Persone che propongano soluzioni programmate per salvare la nostra Foggia. Ma, si può? Se la nostra civiltà non si è dapprima liberata di quei figuri d’indecenza, foggiati, senza essere stati concepiti, dalla belluinità più infeconda.

Di chi e di che parliamo? Questa volta, per spiegarci, ci serviamo dello scritto di un concittadino, indirizzato qualche giorno fa, al Sindaco di Foggia.

Ill.mo dott. Mongelli,
oggi ci ritroviamo a fare i conti con un Comune in piena crisi finanziaria, centinaia di posti di lavoro bruciati, economia distrutta, tasse al massimo e servizi a zero.
La verità è che a Foggia la politica è morta, per cui l’amministrare si risolve in disarticolate risposte dannose in mancanza di un modello di sviluppo chiaro, che tenga conto delle esigenze di tutti i cittadini e non di pochi fortunati.
Varianti urbanistiche, cambi di destinazione d’uso, svendita di beni comunali, privatizzazioni assurde, hanno caratterizzato finora il confuso operato della Giunta Mongelli.
Noi non vediamo alcun vantaggio per la cittadinanza se dove era previsto un parco o un campo coltivato domani ci ritroviamo dei palazzi; come non traiamo alcun giovamento se un mercato incompiuto diventa, come per magia, un complesso residenziale proprio li dov’era un’area mercatale. Neppure abbiamo visto ridurre il debito del Comune con le vendite sottocosto dei beni appartenenti alla Città sempre a favore di pochi fortunati.

Sig. Sindaco, ci dica che fine farà l’ATAF.

Chiediamo con forza l’intervento del Prefetto, quale più alta carica dello Stato in Città, a salvaguardia della Democrazia che ci pare davvero elusa e sottomessa.
Chiediamo con forza l’intervento della Magistratura che faccia chiarezza sulla situazione foggiana.
Chiediamo con forza le dimissioni della Sua Giunta perché non è ammissibile che chi governa deliberi atti che, non trovando adesione nella comunità, appaiono a tutti antidemocratici.
Per quanti ancora non ne fossero a conoscenza, ricordiamo che il Comune di Foggia ha un debito di oltre quattrocento milioni di euro sui quali, noi cittadini, paghiamo un interesse annuo alle Banche pari a diversi milioni. Tutte queste manovre e manovrine non hanno coperto nemmeno la metà degli interessi, quindi non sono utili a risanare la debitoria.
La Città di Foggia sta adottando misure da dissesto, per cui non comprendiamo i ritardi su questo versante dal momento che i debiti e gli interessi aumentano giorno dopo giorno.
Le tasse sono al massimo ed i servizi al minimo (raccolta dei rifiuti e l’aumento della TARSU, il mancato contributo per le spese scolastiche, il degrado delle strade della Città, l’illuminazione pubblica a giorni alterni … ).

Illustrissimo sig. Sindaco, dimostri intelligenza e buon senso e metta fine a questo misero teatrino che da due anni e mezzo va in scena al Comune di Foggia.”

Il misero teatrino si tiene presso il Comune di Foggia: un teatro da tempo senza spettacolo e senza pubblico, dove attorucoli senza talento e, soprattutto, senz’anima, mantengono a turno in scena la loro oscenità. Una porcheria, con la quale comunque essi arrangiano quattrini. Un disfare quindi, il loro, che non chiede coscienza, bensì il fiuto animalesco dell’a-fare. Esseri, quindi, senza discernimento: di cosa significhi essere un cittadino, di cosa sia la convivenza sociale, o la democrazia. Essi arrangiano quattrini in mala-fede. Sottraendoli in abbondanza ai concittadini, senza farsi scrupolo d’impoverire il futuro di queste famiglie, dei figli, di giovani e anziani. Ma, si può? Non è questa attività di ladrocinio? Se sì, il Comune di Foggia è da anni il teatro, il luogo, dove si fanno ruberie in danno dei foggiani e dove operano gli autori-attori d’esse, i ladroni.

In questi casi il cittadino si rivolge alla Procura, agli uffici giudiziari competenti, dove denuncia quelli che egli ritiene reati. Alla Procura di Foggia, al Prefetto, sono molte le denunce fatte dai cittadini foggiani circa gli abusi, le concussioni, compiute dagli amministratori delle istituzioni pubbliche locali.

Tante che ad inizio novembre, la Guardia di Finanza, certo su incarico di qualche magistrato, s’è presentata presso l’Ufficio tecnico del Comune ed ha sequestrato una mole di atti comunali relativi a zona 167, Prusst, housing sociale, accordi di programma e chi sa quant’altro. Tutti atti riconducibili alle decine e decine di varianti edilizie approvate in questi ultimi mesi di governo Mongelli, sindaco di un'amministrazione –lo dice un noto quotidiano locale - "piegata tutta sul mattone, affaccendata solo a dare corso a ben 42 varianti edilizie, mentre la città affogava per la carenza dei servizi primari, vedi la raccolta dei rifiuti ridotta al lumicino, le strade sempre più rotte, gli asili nido decimati, ed un dissesto economico da fare il paio con Taranto, giusto per restare in Puglia”.

Noi non crediamo che il blitz della Guardia di Finanza ponga fine a quanto succede presso la Casa comunale di Foggia. Disonestà e immoralità continueranno ad esservi, fino a quando qualcuno non caccerà i malfattori dalla Casa della nostra Comunità. Alla prossima.