giovedì 2 agosto 2012

Gianni Mongelli, a nostro avviso, fu fatto eleggere non per salvare Foggia, bensì per coprire le scellerate decisioni di noti ed occulti personaggi dello stesso partito politico che ne organizzò l’elezione a sindaco.

Mongelli2-vert Gianni Mongelli ritira le dimissioni da Sindaco di Foggia. Secondo le funeste tradizioni di certa oligarchia sinistra, che ha nella nostra provincia il suo covo. Laddove certi politici briganti non si curano degli interessi del nostro Comune. Tra questi malavitosi viene fuori la candidatura a sindaco di Foggia del Mongelli. Dagli stessi, a tormentare Foggia, per ben due mandati precedenti l’attuale investitura, fu congegnata quella del ben noto sindaco Orazio Ciliberti. Stessa paternità politica, stessa investitura, l’identico disastro amministrativo per la Città di Foggia. Dal quale dissesto il Gianni Mongelli si autoassolve, quando dice che esso era già perpetrato o concluso nel momento in cui egli assunse la sua carica. Perciò egli si autocelebra il salvatore di Foggia.

Ma molti foggiani, non perché sono stretti laici, non credono alle capacità ‘elette’ di quest’uomo. Anzi, noi riteniamo il sindaco Gianni Mongelli consapevole di reiterare con i suoi amministratori le insane gesta del suo predecessore Ciliberti. Di più: egli tenta di coprire e seppellire col tempo quelle scellerate manie ideologiche. Gianni Mongelli, a nostro avviso, fu fatto eleggere non per salvare Foggia, ma per coprire le scellerate decisioni di noti ed occulti personaggi politici dello stesso partito che poi ne curò l’elezione a sindaco.

Ma, insomma, è pur sempre politica questa. Ad analizzarne il risultato, a poter contare i debiti sotto i quali sono stati seppelliti la città ed i foggiani, questa non è politica, è un disastro finanziario economico, compiuto e, sembra, non ancora concluso, da gente che ha poco a che fare con la Politica con cui si governa una Città: quella politica che legge e realizza le aspirazioni di crescita civile espresse dalla comunità dei cittadini. Tutte cose importanti, che una normale amministrazione cittadina realizzerebbe normalmente. Cose che non è proprio possibile identificare negli atti dell’amministrazione Mongelli.

Sindaco Mongelli, le vostre parole sono chiacchiere. Sono vuote e ridicole e vigliacche chiacchiere. Voi siete soltanto l’esecutore degli ordini del partito politico da cui proviene la vostra elezione a sindaco. Ed il ritiro delle vs dimissioni è ormai nella sinistroide tradizione di quel partito che ne gestì ben tre (dimissioni e pronto ritiro delle stesse) con l’altro suo figuro, il precedente sindaco di Foggia: Orazio Ciliberti.

Ma ai cittadini foggiani, forse anche ai pochi che vi elessero sindaco, delle idee di questa politica interessa poco o niente. Delle vostre masturbazioni mentali e dei vostri godimenti d’ambizione personale, non ce ne frega nulla. Volete continuare a fare il Sindaco di Foggia?

E’ certo una fissazione la vostra: quella di ricavare dal partito che v’impose questa investitura un incarico politico da onorevole nazionale.

Da Presidente dell’Ente Fiera di Foggia, a Sindaco cittadino, ad onorevole vendoliano?

V’attendiamo alle prossime elezioni, poco onorevole sindaco Mongelli.

Per fare i conti.

Per individuare chi vi vota.

E non ci sarà piazza o bar cittadino in cui non si farà comizio sulla vostra figura politica.

Del perché avete preferito tenere la Città di Foggia ancora quattro anni sotto lo smacco d’una politica disonesta e serva degli affari di pochi personaggi locali.

Non è bastato a questa politica disonesta l’avere già messo a sindaco di Foggia una sanguisuga di partito, che succhiasse per conto loro, giorno dopo giorno, per un lungo e sinistro decennio, il sangue del popolo foggiano? E’ vero, Mongelli, voi arrivaste a Sindaco, quando il malato infetto, Foggia, era allo stremo. Col vostro ebete cinismo non vi curaste dello stato comatoso in cui si trovava il Comune di Foggia. Quell’ottusa ambizione che ancora vi riempie di sorrisi prostituiti intravide un premio alla fine di questa carica a sindaco. Comunque c’era ancora da scorticare il fondo a questa Città. Anzi, c’era ancora da spellare i suoi cittadini.

Sindaco Mongelli, dopo i foggiani che v’ignorano e quelli che non vi credono, ci siamo noi e riteniamo di dovere portare il peso della vostra memoria fin oltre la durata di questa commedia.

Certamente lo preferirete alle continue cattiverie che leggete sul vostro http://www.facebook.com/gianni.mongelli.5

gman