giovedì 18 giugno 2009

Giovedì 18 giu. 2009

Foggia: T min 18; Sole e caldo; T max 31; Vento N 11 km/h
Cielo c. nubi sparse; Prob. Precipitazione [%] 5%

NOTIZIE

Le buone

L’UNIVERSITA’ DI FOGGIA PRESENTA IL SUO PROGETTO SULLA SICUREZZA DEL CITTADINO. NON E’ SOLO UNO STUDIO SUI FENOMENI CRIMINOSI MA UN NUOVO RUOLO FORMATIVO DELL’ATENEO.

In sinergia con lo Stato ed il Ministero della Giustizia, il 22 giugno, l’Università di Foggia dà vita al I° Convegno nazionale di “Criminodinamica e scarsa percezione del crimine: educare alla legalità aumentando il senso di sicurezza del cittadino”. La voce che argomenta è prestigiosa, ma non è l’unico magistero a levarsi su un tema che sta molto a cuore ai buoni cittadini. Infatti, a dare il proprio contributo alla lezione, sono stati chiamati: Provincia, Comune, Associazione di Polizia, Coni, Centro Sportivo Italiano. Avremmo voluto che a studiare e a relazionare sui fenomeni criminosi presenti nella nostra Città ci fossero anche tanti studenti, in rappresentanza delle Scuole e degli ordini di studio esistenti. Questo perché riteniamo che una mentalità civile, rispettosa della legalità, si fonda certamente su riflessioni aperte a tutti, a cominciare dai giovani, poi su momenti concreti di formazione civica. Per questo apprezziamo il ruolo che l’Ateneo di Foggia, il suo magnifico Rettore, professor Volpe, hanno scelto di assumersi, come organo formativo più che informativo a proposito della legalità sociale. A questo primo convegno nazionale, oltre alle istituzioni citate ed ai rappresentanti delle forze di polizia locali, interverranno relatori provenienti da tutta l’Italia. Il convegno prevede anche un momento di alta simbologia: tre targhe verranno consegnate ai familiari di tre eroi vittime del dovere: il maresciallo dell’Arma dei Carabinieri Franco Lattanzio, caduto a Nassirya l’anno 2006; il primo maresciallo dell’Arma Aeronautica Arnaldo Forcucci, caduto in Afganistan il 2009; l’agente di Polizia penitenziaria Carmelo Magli. gma

Le giuste

MITILI, COZZE, SONO INCONTAMINATI DALL’ALGA ROSSA. ABOLITO IL BLOCCO DELLE VENDITE PRESCRITTO DALL’ASL. SODDISFATTI I CONSUMATORI, MENO GLI ALLEVATORI.

Di un mese fa l’ordinanza cautelare con la quale l’ASL di Foggia proibiva la vendita dei mitili, sui quali gravava il sospetto che essi, contaminati dall’alga rossa, potessero danneggiare la salute dei consumatori. Un provvedimento dovuto, necessario, che tuttavia ha causato danni gravi agli allevatori del settore, ed altri ne causerà se i mercati esteri, come sovente è accaduto in casi simili, continueranno a dubitare che i mitili provenienti da questa provincia, sono immuni da contaminazioni pericolose per la salute pubblica. Il timore degli allevatori non è da trascurare, anche se oggi, presso la Prefettura di Foggia, s’è ‘certificato’ pubblicamente che, dopo i rigorosi controlli biologici effettuati, i mitili allevati nella nostra Provincia sono privi di tossine. Per questo la loro commercializzazione riprende. A parte la considerazione per il danno che i nostri allevatori hanno subito a causa dell’allarme alga rossa, c’è da mantenere in primo piano la tutela della salute del consumatore e quindi compiacersi per l’urgenza con cui l’ASL territoriale ha preso rispetto all’allarme creatosi i provvedimenti dovuti e necessari. gma


E’ IL CASO CHE ANCHE I PRODUTTORI AGRICOLI DI CAPITANATA SEGUANO LE RICHIESTE DI MERCATO PRIMA DI IMPOSTARE LE LORO COLTIVAZIONI.

Lo rileviamo in altre regioni a vocazione agricola. In quei campi vediamo ogni stagione coltivazioni diverse. Dal grano si passa alle erbe medicinali, senza problema. Anzi ciò è necessario ed utile, a causa del reddito che quegli agricoltori riescono a garantirsi. Sì, perché essi sono attenti a seguire ogni volta le tendenze della domanda di prodotto prevalente nel mercato, scegliendosi la più vantaggiosa. Anzi, quegli agricoltori, prima d’impiantarne la semina, hanno già in tasca il contratto d’acquisto dei prodotti che vanno a coltivare. Con piacere, scopriamo che quest’orientamento prende piede anche nella nostra Provincia. Il nostro imprenditore agricolo abbandona tradizioni perdenti e decide di coltivare altro, se il grano che ha sempre messo a coltura remunera poco. Quindi passa ad un altro prodotto: l’asparago. Oggi la Capitanata, con i suoi 70mila quintali d’asparago, supera anche la produzione del Veneto. Certo questo dato di novità è ancor più tale se confrontato con i numeri dell’enorme quantità di grano che si produce in Capitanata. E’ pure vero che i cambiamenti di coltivazione, come quello di cui abbiamo appena scritto, comportano anche un serio ripasso dell’impresa agricola, dagli strumenti per la coltivazione a quelli del confezionamento, sino alla messa a punto di nuovi rapporti commerciali per la vendita del prodotto. Ma questa flessibilità è intrinseca nel mestiere del fare impresa. Essa è indispensabile, se non si vuole rimanere stritolati da un mercato che è sempre più dinamico e flessibile. Siamo certi che la Capitanata, i suoi imprenditori agricoli, non ci metteranno molto ad organizzarsi, per formare nuove aree di produzione nazionale, d’altri prodotti. gma

Le cattive

IL POLIGRAFICO DI FOGGIA CHIUDERA? PERCHE’? CHI NE VUOLE LA FINE?

La voce circola a Roma, in Parlamento, poi giunge sino a Foggia dove ovviamente mette panico tra i lavoratori del Poligrafico, che, ricordiamolo, è Azienda di Stato. Poca tranquillità danno le argomentazioni contrarie dei Sindacati dei lavoratori poligrafici, i quali ribattono elencando i dati in incremento registrati nella produzione 2009 dall’azienda foggiana. Perché, allora, il Poligrafico di Foggia, nel volgere di breve tempo dovrebbe chiudere? Perché importanti aziende cartarie nazionali stanno spingendo, per farsi affidare molti di quei lavori che, finora, sono effettuati direttamente, dall’Istituto Poligrafico di Stato. E’ il segretario provinciale dei comunisti italiani, Luigi Sereno, a dire dell’esistenza di un piano mirato, per togliere all’impianto del Poligrafico di Foggia le lavorazioni che lo tengono ancora in vita. Sono noti anche i nomi delle aziende cattive, che rispondono ad importanti gruppi nazionali: Fabriano, Maggioli, Ediesse. Vero, non vero, insomma è ora che la politica locale, chiarisca per sempre qual è il futuro del Poligrafico di Foggia. L’economia di questa Provincia, non può subire passivamente un altro esproprio di posti di lavoro, dopo quelli che ci sono già stati, ‘passati’ peraltro troppo placidamente. Staremo a vedere? Anche questa volta? gma

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